Commento al Vangelo del 29 Aprile 2018 – p. Ermes Maria Ronchi

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Gesรน รจ la vite. E noi i tralci, nutriti dalla linfa dell’amore

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Una vite e un vignaiolo: cosa c’รจ di piรน semplice e familiare? Una pianta con i tralci carichi di grappoli; un contadino che la cura con le mani che conoscono la terra e la corteccia: mi incanta questo ritratto che Gesรน fa di sรฉ, di noi e del Padre. Dice Dio con le semplici parole della vita e del lavoro, parole profumate di sole e di sudore.

Non posso avere paura di un Dio cosรฌ, che mi lavora con tutto il suo impegno, perchรฉ io mi gonfi di frutti succosi, frutti di festa e di gioia. Un Dio che mi sta addosso, mi tocca, mi conduce, mi pota. Un Dio che mi vuole lussureggiante. Non puoi avere paura di un Dio cosรฌ, ma solo sorrisi.

Io sono la vite, quella vera. Cristo vite, io tralcio. Io e lui, la stessa cosa, stessa pianta, stessa vita, unica radice, una sola linfa. Novitร  appassionata. Gesรน afferma qualcosa di rivoluzionario: Io la vite, voi i tralci. Siamo prolungamento di quel ceppo, siamo composti della stessa materia, come scintille di un braciere, come gocce dell’oceano, come il respiro nell’aria. Gesรน-vite spinge incessantemente la linfa verso l’ultimo mio tralcio, verso l’ultima gemma, che io dorma o vegli, e non dipende da me, dipende da lui. E io succhio da lui vita dolcissima e forte.

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Dio che mi scorri dentro, che mi vuoi piรน vivo e piรน fecondo. Quale tralcio desidererebbe staccarsi dalla pianta? Perchรฉ mai vorrebbe desiderare la morte?

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E il mio padre รจ il vignaiolo: un Dio contadino, che si dร  da fare attorno a me, non impugna lo scettro ma la zappa, non siede sul trono ma sul muretto della mia vigna. A contemplarmi. Con occhi belli di speranza.

Ogni tralcio che porta frutto lo pota perchรฉ porti piรน frutto. Potare la vite non significa amputare, bensรฌ togliere il superfluo e dare forza; ha lo scopo di eliminare il vecchio e far nascere il nuovo. Qualsiasi contadino lo sa: la potatura รจ un dono per la pianta. Cosรฌ il mio Dio contadino mi lavora, con un solo obiettivo: la fioritura di tutto ciรฒ che di piรน bello e promettente pulsa in me.

Tra il ceppo e i tralci della vite, la comunione รจ data dalla linfa che sale e si diffonde fino all’ultima punta dell’ultima foglia. C’รจ un amore che sale nel mondo, che circola lungo i ceppi di tutte le vigne, nei filari di tutte le esistenze, un amore che si arrampica e irrora ogni fibra. E l’ho percepito tante volte nelle stagioni del mio inverno, nei giorni del mio scontento; l’ho visto aprire esistenze che sembravano finite, far ripartire famiglie che sembravano distrutte. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire. ยซSiamo immersi in un oceano d’amore e non ce ne rendiamo contoยป (G. Vannucci). In una sorgente inesauribile, a cui puoi sempre attingere, e che non verrร  mai meno.

p. Ermes Ronchi

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

IV Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 Aprile 2018 anche qui.

Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondoย Giovanni

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dร  la propria vita per le pecore. 12Il mercenario โ€“ che non รจ pastore e al quale le pecore non appartengono โ€“ vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perchรฉ รจ un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15cosรฌ come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perchรฉ io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo รจ il comando che ho ricevuto dal Padre mioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Aprile 2018
  • Tempo di Pasquaย IV
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B

    LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
    V DOMENICA DI PASQUA โ€“ ANNO B

    Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 anche qui.

    Gv 15, 1-8
    Dal Vangelo secondo Giovanni

    1ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโ€™agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. 3Voi siete giร  puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร  fatto. 8In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

    C: Parola del Signore.
    A: Lode a Te o Cristo.

    • 29 Aprile – 05 Maggio 2018
    • Tempo di Pasqua V
    • Colore Bianco
    • Lezionario: Ciclo B
    • Anno: II
    • Salterio: sett. 1

    Fonte: LaSacraBibbia.net

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