Messaggio nel contesto
โAndate dunque, e fate discepoli tutti i popoliโ, dice Gesรน agli Undici. Terminata la sua missione, quelli che lโhanno accolto cominciano il loro cammino. ร il suo stesso di Figlio, che testimonia lโamore del Padre ai fratelli che ancora non lo conoscono. Ciรฒ che il Nazoreo ha offerto a Israele, i โnazoreiโ lo offrono a tutti i popoli. Chi, in lui, ha scoperto il proprio nome di figlio, lo realizza, come lui, andando verso i fratelli, fino a che il nome del Padre dei cieli sia santificato su tutta la terra.
Il brano รจ una postfazione, che offre una visione sintetica di tutto il libro di Matteo. Come il finale di una sinfonia, riprende e fonde in unโunica armonia i temi sviluppati nel suo vangelo.
Il testo, come sempre, รจ rivolto ai lettori, perchรฉ facciano anche loro lโesperienza dei primi discepoli. Devono recarsi in Galilea, โsul monteโ indicato loro da Gesรน (v. 16). Lรฌ lo vedono e lo adorano (v. 17a). Fa parte dellโincontro pure il dubbio (v. 17b), di cui la fede rappresenta il superamento.
Chi si reca sul monte, conosce โil Figlioโ e gli รจ conferito il suo stesso potere (v. 18). ร quello di farsi fratello di tutti (v. 19a), perchรฉ ogni uomo sia immerso nellโunico amore del Padre e del Figlio (v. 19b), che abilita a โfareโ quanto Gesรน ha ordinato (v. 20a). In questo modo lui รจ il Dio-con-noi, per condurre il mondo al suo compimento (v. 20b).
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Gesรน, il Crocifisso risorto, non ha esaurito il suo compito, nรฉ si assenta dal mondo: รจ presente come lโEmmanuele, il Dio-con-noi, perchรฉ in ciascuno si compia ciรฒ che in lui รจ giร compiuto.
La Chiesa ha la stessa โvocazioneโ del Figlio, che si realizza nella โmissioneโ verso i fratelli. Porta avanti nella storia ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto, fino a che in ogni uomo riluca la gloria di Dio.
Lettura del testo
16: Ora gli undici discepoli. Coloro che sono inviati, non sono โmaestriโ: uno solo รจ il Maestro (cf. 23,8). Sono e restano sempre โdiscepoliโ, che imparano! Non sono padroni, ma ascoltatori della sapienza del Figlio, velata a sapienti e intelligenti, ma rivelata agli infanti (cf. 11,25-27).
E sono undici, non dodici; ne manca uno. La comunitร รจ strutturalmente imperfetta: il peccato e il tradimento รจ sempre presente, anche in chi ascolta la Parola. Matteo lo sa: per questo insiste, anche qui (v. 20a), che bisogna metterla in pratica, senza sconti.
si recarono in Galilea. ย La โGalilea delle gentiโ รจ il luogo dove Gesรน ha vissuto la vita di ogni giorno, e iniziato il suo annuncio (4,12-17). ร in Galilea, luogo della vita quotidiana e dellโascolto, che il discepolo, ancora oggi, lo incontra.
sul monte, dove aveva ordinato loro Gesรน (cf. 26,32; 28,10). Non รจ un monte qualunque; รจ un monte preciso, dove lui ha preordinato che lo ascoltiamo, vediamo e adoriamo, ricevendone il potere e la missione. In Matteo ci sono vari monti โteologiciโ di Galilea. Cโรจ quello dove il Figlio annuncia la volontร del Padre (5,1; 8,1), quello dove si ritira a pregare (14,23), quello dove guarisce i malati (15,29), e infine quello della trasfigurazione (17,1ss), dove risuona la voce del Padre che dice di ascoltare il Figlio.
17. vistolo. Attraverso lโascolto, la preghiera e la cura verso i fratelli, vediamo la gloria del Figlio.
adorarono. Adorare รจ portare alla bocca, baciare (cf. 2,2.11). Il fine della nostra esistenza รจ il bacio del Figlio. ร lo stesso del Padre, per lui e per noi!
alcuni perรฒ dubitarono. Nellโandare incontro al Signore, che cammina sullโacqua e chiama a fare altrettanto, la Chiesa, come Pietro, รจ sempre colta da paura e dubbio (cf. 14,31). ร la poca-fede, chiamata a diventare quella โgrande fedeโ, che rende presente e operante Gesรน, pur nella sua assenza fisica (cf. 8,10; 15,28!). ร necessario che i dubbi escano. Una fede che non li conosce, forse semplicemente li evita. Per mancanza di fede!
18: avvicinatosi, Gesรน parlรฒ loro. Tutto il vangelo mostra come il Signore si fa vicino e parla.
mi fu dato ogni potere, ecc. Gesรน รจ il Figlio, al quale รจ dato tutto ciรฒ che รจ il Padre (cf. 11,27): ha il suo stesso โpotereโ (cf. 9,8), che conosce solo chi gli risponde (cf. 21,23.24.27). ร quello di fare ciรฒ che dice (7,29), di perdonare (9,6) e di vincere il male (10,1). Lo ha mostrato, con potenza e gloria grande, nel segno del Figlio dellโuomo (24,30): la croce!
19. andate dunque. Chi lo ascolta, vede e adora, diventa come lui: figlio, quindi inviato ai fratelli.
fate discepoli. Gli apostoli non devono โammaestrareโ, ma rendere tutti gli uomini discepoli dellโunico Maestro (cf. 23,8) โ lo Spirito che guida nella veritร del Figlio (cf. Gv 16,13). La loro missione รจ comunicare agli altri lo stesso potere che Gesรน ha comunicato loro: quello di ascoltare e fare la Parola, per diventare un popolo che dร il frutto del regno (21,43).
tutti i popoli. Nel testo originale cโรจ โgentiโ: Israele รจ luce delle genti (cf. Is 42,6). Dio รจ Padre, e tutti ama come figli. Giร ad Abramo fu promesso che in lui sarebbero state benedette tutte le famiglie della terra (Gen 12,3b). La missione, limitata dapprima al primogenito (cf. 10,5s), dopo pasqua รจ estesa agli altri fratelli. La luce, che con Gesรน si รจ accesa in Israele, ora illumina il mondo.
battezzandoli. Discepolo รจ colui che รจ โbattezzatoโ (= immerso). Ma non nellโacqua, dove si muore, bensรฌ in Dio, del cui Spirito si respira e vive. I pescatori di Galilea saranno pescatori di uomini (4,19). Il Figlio li ha pescati dallโabisso per battezzarli nella luce; ora pescheranno i fratelli, facendo agli altri ciรฒ che lui ha fatto a loro.
nel nome del Padre. Gesรน รจ venuto a immergerci nel Padre della vita, di cui avevamo rifiutato il nome, perdendo il nostro.
del Figlio. ร nel nome – nella persona! – del Figlio che siamo nel Padre.
e dello Spirito Santo. ร nel nome dello Spirito, amore reciproco tra Padre e Figlio, che siamo inseriti nella Trinitร , partecipi della vita di Dio.
20: insegnando loro ad osservare, ecc. Diventare come Dio non รจ un delirio di onnipotenza. Consiste nel fare la volontร del Padre, come il Figlio ci ha insegnato. ร il tema fondamentale del vangelo di Matteo, sviluppato nei cinque grandi discorsi, che illustrano quanto Gesรน ha compiuto (5,1-7,29; 9,36-11,1; 13,1-53; 18,1-35; 23,1-25,46).
tutto quanto vi ho comandato. Il comando รจ amare il Padre e i fratelli con lo stesso amore del Figlio (cf.22,34-40)
io sono con voi. Non siamo orfani, nรฉ abbandonati. Il Figlio รจ per sempre nostro fratello: il suo nome รจ Dio-con-noi (1,23). Il suo essere con noi rende possibile il nostro essere con lui.
tutti i giorni. Il Nazoreo, crocifisso e risorto, รจ presente tutti i giorni: ci viene incontro ogni giorno e ogni ora in cui, con fedeltร e saggezza, ascoltiamo e facciamo quanto lui ha fatto e detto.
sino al compimento del mondo. Il tempo รจ un cammino, la cui meta รจ essere con colui che da sempre e per sempre รจ-con-noi. Ciรฒ sarร quando, attraverso la testimonianza dei discepoli, tutti diventeranno figli e fratelli.
Pregare il testo
- Entro in preghiera come al solito.
- Mi raccolgo immaginando il monte di Galilea.
- Chiedo ciรฒ che voglio: andare per il mondo a testimoniare con la mia vita di figlio lโamore del Padre a tutti i fratelli.
- Lascio risuonare nel mio cuore ogni singola nota di queste parole.
ย Testi utili
Solo alla fine della lettura uno capisce pienamente che cosa il testo vuole comunicargli. ร quindi bene, sempre ogni volta, ricominciare il vangelo dallโinizio, per capirlo e viverlo sempre di piรน!
