Commento al Vangelo del 28 Aprile 2019 – Don Luciano Condina – Gv 20, 19-31

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Facciamoci portatori di Spirito santo

Questa domenica รจ detta in albis per lโ€™usanza dei neobattezzati della Chiesa antica di deporre le candide vesti sulla tomba di un martire; nel 2001, Giovanni Paolo II decise di dedicarla alla Divina Misericordia. Il nucleo fondamentale del vangelo รจ lโ€™effusione dello Spirito Santo, tramite un soffio, da parte di Gesรน agli apostoli. Tale gesto, vero atto creativo di vita nuova generata in loro, ha implicazioni enormi: ยซA coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.(Gv 20,23).

Cosโ€™รจ il perdono dei peccati? O meglio: cosa genera il perdono di Dio in chi lo riceve? Per risolvere quesiti complessi spesso รจ necessario porre le domande giuste. Chiariamo subito una cosa: il concetto di perdono come โ€œconcessione di grazia da parte di una lesa maestร โ€ รจ puramente umano e non attribuibile alla psicologia divina. Gli uomini perdonano in questo modo, non Dio.

E ancora: una spiegazione superficiale di questo brano evangelico indicherebbe il possesso del discernimento sul perdono, sullโ€™atto di perdonare o meno, come un discrimine che ci affida il decidere chi perdonare e chi no. Sarebbe un poโ€™ preoccupante se fosse semplicemente cosรฌ, pur non escludendo tale dimensione.

Per comprendere meglio dobbiamo approfondire lโ€™antropologia cristiana che descrive lโ€™uomo composto da corpo, anima e spirito: ognuna di queste parti puรฒ essere afflitta da malattie congeniali; quelle del corpo sono curate dai medici; quelle dellโ€™anima, riguardanti la sfera della psykรฉ, dagli psicologi, ma anche dallโ€™amore umano; per quelle dello spirito bisogna cambiare piano esistenziale. Nella vita dellโ€™uomo esistono malattie dello spirito โ€“ le piรน gravi โ€“ dovute a episodi ed errori dolorosissimi, fautori di conseguenze sovente unidirezionali, drammatiche, irreparabili. Queste gravi sofferenze spesso portano a non perdonare, oppure a non perdonarsi o a non ritenersi degni di perdono. Giuda Iscariota รจ lโ€™esempio piรน eclatante di tale categoria. Chi sperimenta la guarigione dalle forme di malessere interiore descrive la propria sensazione intima, nel piรน profondo del cuore, di un amore totale, avvolgente, simile a un fuoco, veramente percepito come di origine soprannaturale, per nulla associato ad alcun merito personale. รˆ lโ€™esperienza intima del sentirsi amati da Dio, nel piรน profondo di se stessi. E ciรฒ non รจ appannaggio di medici e psicologi.

Lโ€™unico medico in grado di compiere questa guarigione รจ lo Spirito Santo donato da Gesรน agli apostoli, i quali possono trasmetterlo con la testimonianza di vita, con lโ€™annuncio della Parola e con i Sacramenti: in primis quello della riconciliazione, nel quale il pentimento รจ la porta interiore che permette di accogliere lo Spirito e il dono della pace.

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Il fatto che il peccato contro lo Spirito Santo non venga perdonato non significa che la terza persona della Trinitร  sia piรน suscettibile delle altre due. Se lo Spirito Santo รจ lโ€™unico a possedere la facoltร  di guarire i cuori, ossia di perdonare, rifiutarlo significa rifiutare Colui che ci fa sperimentare il perdono, ossia lโ€™amore di Dio nel profondo dellโ€™essere. Ecco perchรฉ questo peccato non puรฒ essere perdonato: perchรฉ รจ il perdono stesso ad essere rifiutato da chi dovrebbe riceverlo.

Lo Spirito Santo รจ donato alla Chiesa, e alla Chiesa soltanto: ecco allora che assume significati piรน ampi lโ€™affermazione di Gv 20,23, cosรฌ parafrasabile: chi non riceverร  questo Spirito attraverso di voi non vivrร  lโ€™esperienza intima dellโ€™amore di Dio e dunque del perdono. Gesรน non sta dando un potere di perdono bensรฌ sta dando la responsabilitร  di essere testimoni dispensatori di Spirito Santo, il quale fa vivere il perdono: Gesรน sta trasmettendo un ministero.

ยซEcco, io faccio nuove tutte le coseยป (Ap 21,5), e ciรฒ lo fa tramite la Chiesa. E ciรฒ viene fatto per mezzo dello Spirito Santo donato alla Chiesa.

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