In questa terza domenica di Pasqua la liturgia ci offre un racconto evangelico di grande bellezza, quello dellโapparizione di Gesรน Risorto ai discepoli di Emmaus. ร un testo pieno di dinamismo, articolato in alcuni quadri sullo sfondo di due ambienti altamente simbolici, la strada e la casa.
Allโinizio vediamo due discepoli in viaggio verso Emmaus; si stanno allontanando da Gerusalemme che rappresenta il luogo del fallimento, lรฌ dove le loro speranze sono finite appese ad una croce. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele: avevano certe aspettative su Gesรน, coltivavano la visione di un Messia vittorioso, un liberatore del popolo dal giogo romano e si sono ritrovati con un Messia crocifisso. Camminano e parlano dei fatti accaduti; dentro al cuore provano certamente una delusione cocente ma forse anche un senso di rabbia dolorosa. Piรน avanti รจ detto che avevano il volto triste. ร facile immedesimarci in questi discepoli: chi non conosce lโamarezza di una speranza frustrata, di una aspettativa irrealizzata, di un sogno infranto?
Ed ecco che Gesรน si accosta e cammina con loro, ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Lo vedono ma gli occhi sono come trattenuti dal riconoscerlo: lโidentitร di Gesรน Risorto rimane nascosta. Lo stesso รจ accaduto a Maria di Magdala. ร il Signore che prende lโiniziativa di farsi compagno di viaggio e di entrare in dialogo con i due; si interessa a quel che pensano, li spinge a dare voce a ciรฒ che hanno in cuore: per loro รจ finito tutto con la morte di Gesรน Nazareno che fu profeta potente in opere e parole davanti a Dio e a tutto il popolo e neanche alcuni segni come il sepolcro vuoto o certe affermazioni delle donne valgono ad aprire uno spiraglio nel buio che stanno vivendo. Eppure Gesรน aveva predetto cosa gli sarebbe accaduto e ancor prima i Profeti lo avevano annunciato. Ma i discepoli non avevano ascoltato, noi non ascoltiamo; cโรจ una mancanza di intelligenza e una lentezza del cuore di fronte alla Parola di Dio. Il Risorto li rimprovera per questo ma anche accoglie tale debolezza e comincia a sanarla, rimettendoli davanti alla Parola di Dio; comincia a spiegarla partendo proprio dal punto cruciale, quello che scandalizza, cioรจ la passione e la croce: non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? Gesรน apre i discepoli alla comprensione di tutto ciรฒ che nella Scrittura si riferiva a Lui, mostra che nella Legge e nei Profeti giร era adombrata quella che sarebbe stata la via del Cristo, e che tutto quello che รจ avvenuto era nel progetto del Padre. Lโaspetto meraviglioso di questo spiegare รจ che proprio Lui, Gesรน Cristo Figlio di Dio, รจ la chiave di interpretazione delle Scritture; senza di Lui restano velate (cf. 2 Cor 3, 14-16).
Le parole del Signore provocano il cambiamento nel cuore dei discepoli, lo riscaldano, lo illuminano. E quando Dio si rivela nel cuore, lo accende di desiderio. Ecco allora che, se allโinizio Cleopa e lโaltro discepolo avevano trattato quasi male quel forestiero che si era affiancato a loro, dopo averlo ascoltato addirittura insistono perchรฉ rimanga con loro: Resta con noi, perchรฉ si fa sera e il giorno รจ ormai al tramonto. Resta con noi perchรฉ la tua Parola รจ luce che brilla nelle tenebre, fuoco che riscalda.
Ed entrรฒ per rimanere con loro. Questo รจ il desiderio del Risorto, essere invitato ad entrare nella casa, ad entrare nella vita dei suoi per rimanere con loro. A mensa Gesรน spezza il pane come nel cenacolo ed รจ in questo momento che gli occhi dei discepoli si aprono e lo riconoscono. In quello stesso istante il Signore diventa invisibile perchรฉ cโรจ il nuovo modo della sua presenza nel Pane eucaristico.
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A questo punto, i discepoli non possono indugiare neanche un minuto, si rimettono in viaggio verso Gerusalemme perchรฉ vivono lโurgenza di tornare dai Dodici e dalla comunitร per raccontare ciรฒ che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. E trovano che lโesperienza dellโincontro con il Risorto รจ una esperienza comunitaria, condivisa e da condividere.
Nellโottava di Pasqua contempliamo le apparizioni di Gesรน ai suoi discepoli e discepole dopo la sua risurrezione e in ognuna cโรจ una sottolineatura particolare, il dono di una Parola speciale. Anche il Vangelo di oggi รจ ricco di messaggio.
Cโรจ lโaspetto della forza trasformante dellโincontro con il Risorto. Nei discepoli avviene un profondo cambiamento interiore, un passaggio dalla desolazione alla consolazione e dalla tristezza alla gioia, dalla chiusura in se stessi allโaccoglienza di un Evento dโamore inconcepibile. ร bello notare come questa trasformazione si rifletta nella stessa corporeitร : il cuore lento diventa ardente, la mente stolta si illumina, i piedi che hanno preso la direzione sbagliata ritornano su quella giusta, gli orecchi sordi ascoltano, gli occhi velati si aprono, la bocca che parlava di morte ora annuncia il Vivente. Incontrare il Risorto รจ fare Pasqua nella nostra vita.
Cโรจ un stretto legame, ed anche un preciso ordine, fra il momento della Scrittura aperta e quello del Pane spezzato. Per prima cosa Gesรน apre il senso delle Scritture per i discepoli, i quali accolgono la sua Parola ed allora il cuore riprende vita, le esperienze assumono il vero significato, quello che era vissuto come una fine luttuosa viene pian piano ricompreso come nuovo principio di una vita.
La Parola, perรฒ, non raggiunge il suo pieno compimento se non sulla mensa del Pane. ร solo lรฌ che si aprono gli occhi sulla realtร tutta intera, sulla presenza reale del Signore che rimane con i suoi. Ma, viceversa, รจ anche solo di fronte al Pane spezzato che i discepoli ritornano piรน consapevolmente alla memoria della Parola ascoltata: Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture? Parola ed Eucaristia sono cosรฌ unite da essere incomprensibili lโuna senza lโaltra.
Cโรจ un rimando, non casuale, alla celebrazione eucaristica, in particolare alle due mense della Parola e del Pane. Lโevangelista Luca, strutturando cosรฌ questo racconto di apparizione, vuol dirci che la celebrazione eucaristica รจ il contesto nel quale anche noi oggi incontriamo il Risorto in pienezza, nella fede.
Unโaltra cosa bella รจ che nel racconto si riconoscono i segni distintivi della comunitร cristiana, riportati negli Atti degli Apostoli 2,42: Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.ย Cโรจ la Parola del Signore che poi risuonerร nella predicazione apostolica, cโรจ la frazione del Pane, cโรจ la preghiera dei discepoli al Risorto, cโรจ la comunione nella comunitร riunita a Gerusalemme.
In questo tempo di pandemia, come rimanere in queste cose? Come lasciarci incontrare dal Risorto? In moltissimi stiamo vivendo un forzato digiuno dal sacramento dellโEucaristia, la sottrazione di un Bene insostituibile. Grazie a Dio le celebrazioni, pur se a porte chiuse, continuano e il Sacrificio eucaristico viene offerto ogni giorno; questo ci รจ di conforto, ricordando che nel Corpo mistico siamo uniti al Sacrificio del Signore. La mancanza temporanea dellโEucaristia sacramentale ci deve aprire a riscoprire e a vivere con piรน intensitร lโincontro con la Parola. Il nostro cuore puรฒ ardere anche in questi giorni faticosi, nonostante lโincertezza sul futuro e le preoccupazioni che ne derivano, nonostante il crollo di aspettative, sogni, progetti. Siamo sicuri che il Risorto cammina al nostro fianco, gli possiamo consegnare i nostri dolori e smarrimenti e Lui ci dirร quella Parola di speranza e di amore che custodirร nella pace il nostro cuore. Possiamo, inoltre, riscoprire la preghiera in una forma piรน autentica, lasciare che il Signore ravvivi il dialogo con Lui. Infine, anche se non possiamo riunirci fisicamente, non dimentichiamo che siamo Chiesa: siamo Chiesa nella famiglia, siamo Chiesa nelle case e negli ospedali, siamo Chiesa nella preghiera e nella partecipazione alle celebrazioni attraverso i media. Mettiamo in comunione, nei modi possibili, la consolazione e la gioia che Gesรน Risorto ci dona oggi, condividiamo la fiducia di essere nelle mani del Padre.
AUTORE: Lucia Piemontese
FONTE: Omelie.org
SITO WEB: https://www.omelie.org
