Gesรน fu trasfigurato davanti a loro
Lโepisodio evangelico della Trasfigurazione di Gesรน รจ certamente uno dei piรน studiati, commentati, approfonditi; ben a ragione, data la sua importanza nella vicenda di Gesรน e per la nostra spiritualitร .
Con tre dei suoi discepoli (Pietro, Giacomo e Giovanni), Gesรน sale su un alto monte (probabilmente il Tabor, alto 582 mt.), e lรฌ โfu trasfiguratoโ, letteralmente โfu trasformatoโ: le sue vesti divennero bianchissime e accanto a Lui apparvero Mosรจ ed Elia. In quel momento cioรจ Egli diventa il Signore luminoso e magnifico esaltato dal Salmo 75/76,v.5 : Splendido tu sei, magnifico su montagne di preda) e muta il suo aspetto come Mosรจ il cui volto fu glorificato mentre parlava con Dio (cfr. Es.34,29) e come sarร per i giusti nel mondo futuro (Apoc. Baruch 51,3-10).
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v.3 le sue vesti divennero splendenti, bianchissimeโฆโฆ..; il primo termine si puรฒ rendere ancor meglio con โsfolgorantiโ, perchรฉ il verbo greco corrispondente รจ riferito nellโA.T. allo splendore del sole e delle stelle (cfr. Dan.12,3); quindi รจ uno splendore accecante; quanto poi al colore bianco, ricordiamo che esso รจ simbolo dellโappartenenza al mondo celeste.
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Lโapparizione di Elia e Mosรจ (cioรจ i Profeti e la Legge o Pentateuco) accanto al Nazareno ha unโestrema importanza: essi testimoniano che Gesรน รจ il compimento di tutto lโAntico Testamento, che promesse e profezie sono pienamente realizzate in Lui, che egli รจ il Messia tante volte annunziato e tanto atteso.
La glorificazione di Gesรน รจ poi completata dalla voce del Padre che esce da una nube (consueto simbolo biblico della presenza di Dio), e che proclama: โQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!โ (v.7 b)
I discepoli vedono dunque in Gesรน, che fino a quel momento aveva condiviso con loro in semplicitร la vita quotidiana, nientemeno che lo splendore della gloria di Dio e ne restano estasiati.
Ora, sulla scorta di alcuni fondamentali criteri di lettura e interpretazione della Bibbia, circa la pagina di Marco possiamo notare quanto segue.
Lโepisodio della Trasfigurazione richiama evidentemente altri due episodi di cristofania (=manifestazione di Cristo): il Battesimo (cfr. Mc.1,9-11 e paralleli) dove lo Spirito scende su di Lui e il Padre lo proclama suo Figlio amato, e la Resurrezione, testimoniata dalle apparizioni di Cristo.
Questi tre episodi sono collocati allโinizio, al centro e al termine della missione di Cristo. Tale disposizione, unita al nยฐ 3 (simbolo di totalitร ) vuole indicare come quella gloriosa e divina sia una dimensione fondamentale e permanente del rabbi di Nazareth.
Sempre ad uno sguardo complessivo della struttura del vangelo marciano, salta agli occhi un altro elemento ripetuto tre volte: i preannunci della passione, che troviamo in Mc.8,31, 9,31 e 10,33-34 (e nei passi paralleli dei sinottici): essi scandiscono lโunitร letteraria di Mc.8,27 โ 10,52 incentrata sui temi della identitร di Gesรน e della sua sequela. Dunque abbiamo ancora un elemento ripetuto 3 volte e ancora in punti-chiave del vangelo. Evidentemente si tratta di qualcosa di importanza pari a quella dei 3 episodi di glorificazione. Non solo, ma la loro disposizione diciamo cosรฌ โinterpostaโ o inframmezzata li mette in collegamento.
Ne deriva che la gloria di Gesรน trasfigurato รจ intimamente legata alla gloria che Gesรน otterrร , in forza della sua morte, nella resurrezione. E anche la sua messianicitร รจ strettamente vincolata allโevento della croce e della resurrezione: al di fuori di quellโevento Gesรน non puรฒ essere nรฉ capito nรฉ proclamato (di qui il famoso โsegreto messianicoโ del vangelo di Marco).
Morte e resurrezione costituiscono infatti un mistero unitario da non scindere, pena la riduzione del Cristo alla sola umanitร sia pure eroica (la morte) o alla sola divinitร separata e lontana dallโuomo (la gloria pasquale). La trasfigurazione รจ quindi unโapparizione pasquale anticipata, destinata come quelle post-pasquali ad illuminare e a svelare alla Chiesa il mistero della morte e resurrezione di Cristo.
Tale significato per i discepoli e per tutti i cristiani รจ bene espresso dal Prefazio della Festa omonima (6 agosto) nel rito ambrosiano: โCristo rivelรฒ la sua gloria davanti a testimoni da lui prescelti e nella povertร della nostra comune natura fece risplendere una luce incomparabile. Preparรฒ cosรฌ i suoi discepoli a sostenere lo scandalo della croce, anticipando nella trasfigurazione il destino mirabile di tutta la Chiesa, sua sposa e suo corpo, chiamata a condividere la sorte del suo Capo e Signore.โ
E il grande S. Ambrogio (4ยฐ sec. d. Cr.) aggiunge: โCoerede di Cristo รจ colui che partecipa alla sua gloria; ma partecipa alla sua gloria solo chi, soffrendo per lui, partecipa alle sue pene.โ
La lezione che emerge da questa pagina evangelica รจ davvero fondamentale per ciascuno di noi ed รจ di grande aiuto per affrontare adeguatamente uno degli scogli piรน duri e resistenti della nostra esistenza: il dolore, la sofferenza, le difficoltร che purtroppo segnano la vita di ogni uomo.
Ebbene, nella sua straordinaria misericordia, Dio ha voluto donarci una โcarta di riservaโ, un sostegno, una straordinaria consolazione: il pensiero che il dolore, il negativo, il male, prima o poi finiscono, mentre quella gloria-gioia indefettibile che รจ simboleggiata dalla luminositร sfolgorante di Gesรน nella Trasfigurazione, รจ la sola che ha davvero lโultima parola, sullo sfondo di una Vita che โ come ha dimostrato il Signore nelle apparizioni โ alla fine รจ sempre vittoriosa sulla morte e sullo sfondo di una gloria che sarร propria di tutti i giusti (vedi citazione a inizio commento).
Non si dice che questo sia facile da vivere. Eโ significativo che dopo il 1ยฐ annunzio della passione Pietro reagisca in modo tanto deciso: egli non accetta, come non accettiamo noi, che la sofferenza e la persecuzione violenta entrino nella nostra vita. Viceversa รจ spontaneo il suo voler prolungare indefinitamente la situazione di serenitร , pace paradisiaca, intensa gioia della Trasfigurazione. Ma le due cose non si escludono, anzi vanno tenute insieme, perchรฉ รจ proprio questo il grande mistero-paradosso del Cristo: passione-morte e resurrezione; umiliazione totale e trionfo; sofferenza indicibile e gioia che nessuno puรฒ togliere; abbassamento e glorificazione.
Come ben osservava il grande papa Paolo VIยฐ quasi 50 anni fa:
โFu un’ora unica e prodigiosa quella che i discepoli fedeli trascorsero quella notte sul Tabor, ma sarร un’ora continuata e consueta per noi se sapremo tenere fisso lo sguardo sul viso del Cristo e della Chiesa per scorgere la faccia nascosta, la faccia vera, la faccia interiore del Signore e del Suo Corpo mistico e la nostra meraviglia, la nostra letizia non avranno piรน misura nรฉ smentita. Scoprire il volto trasfigurato di Cristo per sentire che Egli รจ ancora e proprio per noi la nostra luce. Quella che rischiara ogni scena umana, ogni dolore e le dร colore e risalto, merito e destino, speranza e felicitร โ (21. 2. 1964).
Ileana Mortari – Sito Web
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
dellaย II Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18;
- Sal. 115;
- Rm 8, 31-34;
- Mc 9, 2-10
Mc 9, 2-10
Dal Vangelo secondo Marco
2Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. 4E apparve loro Elia con Mosรฉ e conversavano con Gesรน. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรฉ e una per Eliaยป. 6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. 7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!ยป. 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโuomo fosse risorto dai morti.10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Febbraio – 03 Marzo 2018
- Tempo di Quaresimaย II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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