Commento al Vangelo del 25 dicembre 2016 – Ileana Mortari (Teologa)

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Oggi vi รจ nato un salvatore, che รจ il Cristo Signore

La liturgia odierna ci propone, per la festa del Natale, la bellissima pagina di Luca sulla nativitร  di Gesรน.

Forse qualcuno si sarร  chiesto: โ€œMa comโ€™รจ possibile tanta gloria, risonanza e splendore per la nascita del Redentore, se poi, allโ€™inizio della sua vita pubblica, nello stesso vangelo di Luca, troviamo subito due episodi dai quali pare che la gente ignori completamente le straordinarie circostanze di quella nascita? Infatti in Luca 4,28-30 troviamo che a Nazareth tutti si indignano contro Gesรน, definito solamente come โ€œil figlio di Giuseppeโ€ (v.22), lo cacciano dalla cittร  e vorrebbero addirittura gettarlo da un precipizio! E in Luca 7, 18-23 vediamo un Giovanni Battista molto dubbioso nei suoi confronti, tanto che manda due suoi discepoli a informarsi se รจ lui quello che deve venire o un altro!

La โ€œcontraddizioneโ€ si supera se si guarda con la dovuta attenzione ai primi due capitoli di Luca, definiti โ€“ come i paralleli di Matteo – i โ€œvangeli dellโ€™infanziaโ€, pagine che mancano completamente negli altri due vangeli, quello di Marco, il piรน antico, e quello di Giovanni, che fa capo ad altre tradizioni.

Questo significa che solo in secondo tempo, nella comunitร  cristiana, รจ nato il desiderio di saperne di piรน sulle origini e i primi anni di Gesรน di Nazareth; il materiale di cui si sono serviti Matteo e Luca รจ derivato probabilmente dai diretti protagonisti delle vicende, cioรจ, oltre che da Gesรน, da Maria e da Giuseppe, ma in modo indipendente; infatti Matteo narra episodi in cui รจ particolarmente sottolineata la figura del padre putativo; Luca ne racconta altri, diversi, dove prevale il punto di vista di Maria.

Entrambi dunque utilizzano elementi storici, ma non espongono โ€œuna cronaca dei fattiโ€, bensรฌ li reinterpretano e rielaborano alla luce di tutta la vita di Gesรน e soprattutto della sua morte e resurrezione, che Lo ha manifestato come il Messia atteso.

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โ€œLa stella, lโ€™uccisione dei bambini di Betlemme, la fuga in Egittoโ€ฆ, la visita di Maria a Elisabetta, la presentazione al tempio, lo smarrimento di Gesรนโ€ฆ.sono fatti accaduti; i Magi, i pastori, Simeone e Annaโ€ฆsono personaggi reali. Fatti e personaggi nella trama evangelica prendono tuttavia contorni piรน ampi e significato piรน profondo, perchรฉ vengono connessi con tutta la storia di Gesรน e con quella dellโ€™Antico Testamentoโ€ (M. Orsatti)

Matteo e Luca vogliono soprattutto mostrare lโ€™identitร  del Nazareno, Messia e Figlio di Dio, e dimostrare che in Lui si sono compiute le Scritture. Nel brano della liturgia odierna questo si vede bene nella comparsa di un angelo che avvolge di luce i pastori, ai quali annunzia: โ€œOggi รจ nato il Cristo Signoreโ€, e anche di โ€œuna moltitudine dellโ€™esercito celeste che lodava Dio e diceva: โ€œGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli amaโ€ (v.14)

Queste immagini non vanno prese alla lettera, perchรฉ rientrano nel genere letterario della โ€œteofaniaโ€, cioรจ della manifestazione di Dio; รจ lโ€™occhio attento del teologo Luca che vede nella realtร  un bambino avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia di una stalla (perchรฉ Maria e Giuseppe non avevano trovato posto neppure nel caravanserraglio – lโ€albergoโ€! – disponibile per i forestieri in ogni grosso villaggio); ma piรน in profonditร  lo stesso Luca coglie e descrive adeguatamente il significato teologico di questo bambino: egli, come dice lโ€™angelo del Signore, รจ il Salvatore, il Cristo Signore.

Si tratta di tre titoli solenni, densi di significato. Il โ€œSalvatoreโ€, sulla scorta della letteratura e della fede veterotestamentaria, รจ colui che porta una salvezza e una liberazione, non politiche (come si aspettavano i Giudei), ma di ordine spirituale: la salvezza e la liberazione dal male e dal peccato.

โ€œCristoโ€ รจ la traduzione greca (Kristรฒs) dellโ€™ebraico โ€œmashiahโ€ = Messia, che significa propriamente โ€œuntoโ€; nellโ€™Antico Testamento lโ€™unzione con olio si effettuava su persone destinate a svolgere un servizio importante, ad esempio di re, sacerdote, profeta; lโ€™โ€unto di Dioโ€ per eccellenza era il re del popolo ebraico. Dopo la caduta di Israele il termine โ€œMessiaโ€ viene usato per indicare il futuro, misterioso e possente re che avrebbe liberato gli Ebrei dai nemici, attuando il regno di Dio in questo mondo. Con il Nuovo Testamento il titolo โ€œCristoโ€ รจ passato quasi come un nome proprio a Gesรน di Nazareth, vero liberatore di tutta lโ€™umanitร  e fondatore autentico del regno di Dio.

โ€œSignoreโ€ รจ un appellativo per noi abituale e forse un poโ€™ logorato dallโ€™uso, ma per la lingua biblica รจ il titolo solenne che indica esclusivamente Dio; nel greco della Settanta traduce il nome proprio di Dio, che in ebraico รจ impronunciabile, essendo il famoso tetragramma JHWH (= Jahvรจ = Io sono colui che รจ sempre a favore degli uomini); il titolo โ€œSignoreโ€ (Kyrios in greco) viene dato a Gesรน solo dopo la sua resurrezione, quando la comunitร  ha compreso in pieno la natura del Cristo risorto e Luca lo utilizza nel suo vangelo tutte le volte che vuole sottolineare che Gesรน รจ uguale a Dio.

Non si poteva rendere in modo piรน solenne e significativo questa irruzione del divino nellโ€™umano che รจ la nascita in terra del Verbo (la 2ยฐ persona della SS. Trinitร ) incarnatosi in Gesรน. Irruzione del divino che trova adeguata espressione sia nellโ€™angelo annunziatore che nellโ€™esercito celeste che canta le lodi di Dio e annunzia agli uomini che รจ giunta nel mondo la vera Pace.

Ileana Mortari – Sito Web

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Natale del Signore, La messa dei Pastori (di Mezzanotte) (Solennitร )

Lc 2, 1-14
Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinรฒ che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittร .

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittร  di Nร zaret, salรฌ in Giudea alla cittร  di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchรฉ per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentรฒ a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi, nella cittร  di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoiaยป.

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli amaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 – 31 Dicembre 2016
  • Tempo di Natale I, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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