“Re” รจ una parola che normalmente non usiamo per descrivere Gesรน perchรฉ associamo inconsciamente la parola “re” al potere e alla maestร , e Gesรน, durante la sua vita terrena, non ha mai mostrato in se stesso un atteggiamento compatibile con quel tipo di potere o maestร .
Se sentissimo qualcuno descrivere Gesรน come re, potremmo rispondere: “Ma รจ nato in una stalla!”. Gesรน non era il tipo regale e maestoso, nel senso comune del termine.
Quando Satana mostrรฒ a Gesรน tutti i regni del mondo e disse che avrebbero potuto essere tutti suoi se solo lo avesse adorato (Lc 4, 5-7), Gesรน rispose che solo Dio doveva essere adorato (Lc 4, 8).
Satana usรฒ contro Gesรน la tentazione di avere un potere mondano. Ma Gesรน resistette sempre a quella tentazione, evitรฒ sempre e in ogni modo tutte le manifestazioni di potere e autoritร terreni. Dopo aver moltiplicato i pani e i pesci per una grande folla, โGesรน, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sulla montagna, tutto soloโ (Gv 6, 15).
Oggi celebriamo Cristo Re e possiamo dire che Gesรน era davvero un re: Egli ha un Regno.
Ma il suo Regno รจ totalmente in contrasto con qualsiasi dimostrazione di potere in questo mondo.
Ad alcune persone piace dominare gli altri, abusare del loro potere e manipolare gli altri. Ma questo atteggiamento non ha posto nel regno di Gesรน. Chi detiene il potere puรฒ purtroppo abusare della propria posizione in molti modi. Gesรน, invece, รจ totalmente impotente sulla croce; non puรฒ nemmeno salvarsi, “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se รจ il Cristo di Dio” (Lc 23, 35). I valori nel Regno di Gesรน non sono quelli di questo mondo, ma altri.
Se vogliamo essere grandi, dobbiamo essere come dei bambini (Lc 18, 17).
Dobbiamo portare la nostra croce e seguire Gesรน ogni giorno (Lc 14, 27).
Non c’รจ posto per la violenza o il potere mondano nel regno di Gesรน.
Gesรน รจ un re ma il suo Regno non รจ di questo mondo.
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Papa Pio XI introdusse questa festa nel calendario liturgico nel 1925, con lโenciclica โQuas primasโ, a coronamento del Giubileo che si celebrava in quellโanno. Fu perchรฉ nazioni e stati stavano abusando del loro potere in quel momento storico. Quindi questa รจ solo una festa recente nella Chiesa, e l’abuso di potere รจ ciรฒ che ha portato alla sua introduzione: usare il potere in modo opposto allo stile di vita di Gesรน.
Gesรน non ha abusato del potere ed รจ il nostro modello.
Gesรน, l’umile re, รจ un esempio per coloro che esercitano lโautoritร . L’abuso di potere non ha posto nel regno di Gesรน. Non c’รจ invidia, aviditร o brama di potere in Gesรน.
In molti modi vediamo che il Regno di Gesรน รจ totalmente in contrasto con qualsiasi manifestazione di gloria presente in questo mondo. Gesรน teneva compagnia a pubblicani, peccatori e prostitute, al punto che le autoritร lo descrivevano come “un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatori” (Lc 7, 34).
Pensando alla figura di un re, ci aspetteremmo che ricevesse personaggi e dignitari importanti, ma Gesรน ricevette le persone umili e respinte del suo tempo.
Un re potrebbe aspettarsi di ricevere un regalo, ma Gesรน ha fatto regali, ha ridonato la salute a coloro che erano malati.
Gesรน non รฉ un tipo regale secondo la nostra comprensione della regalitร ; รจ un re impotente!
I re indossano una corona. Che tipo di corona indossava Gesรน? Una corona di spine.
Su quale trono vediamo Gesรน seduto oggi nel Vangelo (Lc 23, 35-43)? La croce.
Invece di un esercito c’erano persone sotto la sua croce che gli chiedevano di scendere se fosse davvero il Figlio di Dio (Lc 23, 35).
Quindi l’idea di regalitร incarnata da Gesรน รจ totalmente opposta a quella presente in questo mondo.
Ecco perchรฉ il prefazio della Preghiera eucaristica nella Messa di oggi descrive il regno di Gesรน come: โun regno di veritร e vita, un regno di santitร e di grazia, un regno di giustizia, amore e paceโ.
Oggi nel Vangelo (Lc 23, 35-43) vediamo Gesรน seduto sul trono piรน insolito: la croce.
“Re dei Giudei” รจ scritto sopra la sua testa.
Ma sappiamo che, dopo quel momento di dolore e umiliazione, Gesรน assunse il suo vero trono alla destra del Padre. Questo puรฒ insegnarci qualcosa; per realizzare il regno di Dio potremmo dover abbandonare ciรฒ che il mondo considera importante e persino essere pronti a essere ridicolizzati, come Gesรน sulla croce. Non fu facile per Gesรน iniziare a stabilire il suo regno con valori in contrasto con quelli del mondo: gli รจ costato la vita.
Non รจ facile per la Chiesa, oggi, cercare di stabilire il regno di Gesรน in una societร che diventa ogni giorno piรน secolare e pagana.
Ma per coloro che muoiono a se stessi, che si aprono veramente a Gesรน, la ricompensa รจ un posto nel regno di Gesรน: “In veritร ti prometto, oggi, sarai con me in paradiso” (Lc 23, 43).
Questa festa รจ, tra le altre cose, anche un invito a ciascuno noi, ad analizzare il modo in cui esercitiamo lโautoritร , secondo la vocazione propria di ciascuno: nella famiglia, con i figli, sul lavoro, in parrocchia, nella societร .
Dobbiamo confrontare il nostro uso dell’autoritร con quello di Gesรน.
Stiamo usando il potere per servire gli altri o per manipolare?
Stiamo usando il potere per la costruzione di una societร piรน giusta o per avere vantaggi personali?
Stiamo usando il potere in qualche modo che potrebbe causare dolore agli altri o in un modo che potrebbe aiutare ad alleviare il dolore?
Nella preghiera che Gesรน ci ha insegnato, preghiamo “il tuo regno venga”.
Gesรน ha mostrato come realizzare quel regno. Preghiamo che ciascuno di noi, possa guardare a come Gesรน ha usato il potere e ha realizzato il regno di Dio.
Nato a Venezia il 20 Marzo 1966
Superiore della Congregazione dei Padri Cavanis
