Commento al Vangelo del 24 Marzo 2019 – p. Ermes Ronchi – Lc 13, 1-9

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Quell’invito a cambiare rotta su ogni fronte

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Che colpa avevano i diciotto morti sotto il crollo della torre di Siloe? E quelli colpiti da un terremoto, da un atto di terrorismo, da una malattia sono forse castigati da Dio? La risposta di Gesรน รจ netta: non รจ Dio che fa cadere torri o aerei, non รจ la mano di Dio che architetta sventure. Ricordiamo l’episodio del “cieco nato”: chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ nascesse cosรฌ?

Gesรน allontana subito, immediatamente, questa visione: nรฉ lui, nรฉ i suoi genitori. Non รจ il peccato il perno della storia, l’asse attorno al quale ruota il mondo. Dio non spreca la sua eternitร  e potenza in castighi, lotta con noi contro ogni male, lui รจ mano viva che fa ripartire la vita. Infatti aggiunge: Se non vi convertirete, perirete tutti. Conversione รจ l’inversione di rotta della nave che, se continua cosรฌ, va diritta sugli scogli. Non serve fare la conta dei buoni e dei cattivi, bisogna riconoscere che รจ tutto un mondo che deve cambiare direzione: nelle relazioni, nella politica, nella economia, nella ecologia. Mai come oggi sentiamo attuale questo appello accorato di Gesรน.

Mai come oggi capiamo che tutto nel Creato รจ in stretta connessione: se ci sono milioni di poveri senza dignitร  nรฉ istruzione, sarร  tutto il mondo ad essere deprivato del loro contributo; se la natura รจ avvelenata, muore anche l’umanitร ; l’estinzione di una specie equivale a una mutilazione di tutti. Convertitevi alla parola compimento della legge: ” tu amerai”. Amatevi, altrimenti vi distruggerete. Il Vangelo รจ tutto qui. Alla gravitร  di queste parole fa da contrappunto la fiducia della piccola parabola del fico sterile: il padrone si รจ stancato, pretende frutti, farร  tagliare l’albero. Invece il contadino sapiente, con il cuore nel futuro, dice: “ancora un anno di cure e gusteremo il frutto”.

Ancora un anno, ancora sole, pioggia e cure perchรฉ quest’albero, che sono io, รจ buono e darร  frutto. Dio contadino, chino su di me, ortolano fiducioso di questo piccolo orto in cui ha seminato cosรฌ tanto per tirar su cosรฌ poco. Eppure continua a inviare germi vitali, sole, pioggia, fiducia. Lui crede in me prima ancora che io dica sรฌ. Il suo scopo รจ lavorare per far fiorire la vita: il frutto dell’estate prossima vale piรน di tre anni di sterilitร . E allora avvia processi, inizia percorsi, ci consegna un anticipo di fiducia. E non puoi sapere di quanta esposizione al sole di Dio avrร  bisogno una creatura per giungere all’armonia e alla fioritura della sua vita.

Perciรฒ abbi fiducia, sii indulgente verso tutti, e anche verso te stesso. La primavera non si lascia sgomentare, nรฉ la Pasqua si arrende. La fiducia รจ una vela che sospinge la storia. E, vedrai, ciรฒ che tarda verrร .

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