Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Bertiย
Distantiย anche se vicini
La guerra oggi usa mezzi sempre piรน sofisticati. Rimane crudele e ingiusta come sempre, ma il modo di condurla raffina i metodi con risultati perรฒ sempre uguali: morte, distruzione, odio, miseriaโฆ e nuove guerre. E divisione tra i popoli sempreย piรน profonda.
Uno dei mezzi moderni piรน usati oggi sono i droni. Sono mezzi altamente sofisticati comandati a distanza, anche a migliaia di chilometri, che arrivano sugli obiettivi da colpire. E cosรฌ la distanza tra coloro che si combattono, giร enorme per lโodio che separa anche tra due uomini che si affrontano con i coltelli, diventa ancora piรน ampia e incolmabile.
Quanta distanza ci puรฒ essere tra persone anche vicine! Il vangelo di questa domenica ci racconta di una distanza apparentemente incolmabile non in un luogo di guerra, dove รจ scontata, ma proprio nel luogo dove non dovrebbe esserci: il Tempio, luogo della preghiera.
La parabola, con una efficacissima inquadratura iniziale โa campo lungoโ, inquadra due uomini che salgono al Tempio a pregare. Stessa condizione iniziale, stesso luogo, stessa intenzione.
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Ma poi lโinquadratura si fa piรน stretta e arriva al primo piano. La descrizione dei personaggi e il racconto di quello che accade, evidenziano una distanza enorme tra i due, e alla fine anche con Dio.
La scena ci presenta un fariseo che in primo piano rispetto allโascoltatore (ma a quanto pare non rispetto a Dio), con la sua preghiera vuota di fede, fatta piรน di โioโ che di โDioโ, elenca una serie di adempimenti religiosi, e poi un pubblicano in fondo, con la sua preghiera povera di โioโ ma piena di โDioโ.
Se il pubblicano rimane lontano รจ per umiltร , cioรจ perchรฉ si riconosce per quello che รจ, cioรจ un essere umano in debito davanti a Dio e agli altri uomini, mentre il fariseo ribadisce la sua distanza con quel giudizio deciso e convinto โnon sono come gli altri uominiโฆโ
Sono cosรฌ vicini ma cosรฌ distanti questi due. Un abisso di giudizio e incomunicabilitร che allontana anche Dio. Il luogo di preghiera diventa una palestra di guerra, di trincee scavate e di armi spianate.
Dio perรฒ, con la sua misericordia che si รจ fatta carne (non รจ rimasta una parola rituale), sceglie il pubblicano, perchรฉ รจ lontano ed allontanato.
In questa giornata in cui la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, Gesรน si presenta come il primo missionario dellโamore di Dio.
La missione della Chiesa รจ proprio mettersi in gioco fisicamente, con la vita, per i piรน lontani. Ha come scopo quello di accorciare le distanze tra i popoli, tra i ricchi e i poveri, tra le nazioni che sono nel benessere e quelle (la maggioranza) che sono nella povertร . Ed รจ con questa vicinanza vera e concreta che la Chiesa annuncia Gesรน Cristo con parole e gesti, con misericordia concreta.
Nel messaggio che papa Francesco ha dato per questa Giornata Missionaria 2016 scrive:
โLa misericordia trova la sua manifestazione piรน alta e compiuta nel Verbo incarnato. Egli rivela il volto del Padre ricco di misericordia, parla di essa e la spiega con lโuso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la incarna e la personifica. Accogliendo e seguendo Gesรน mediante il Vangelo e i Sacramenti, con lโazione dello Spirito Santo noi possiamo diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste, imparando ad amare come Lui ci ama e facendo della nostra vita un dono gratuito, una segno della sua bontร .โ
Eโ cosรฌ che vogliamo essere missionari del Vangelo. Non siamo come dei droni di guerra impersonali e distanti, che magari portano aiuti ai poveri ma tenendoli a debita distanza. La missione secondo il Vangelo significa mettere la nostra faccia, le nostre mani e la nostra vita per essere in concreto il volto, le mani e la vita di Dio per gli ultimi. Se con Gesรน uomo, Dio ha annullato le distanze tra il cielo e la terra, cosรฌ anche noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, proprio con lo stile di Gesรน.
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XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- ย Sir 35,15-17.20-22; Sal 33; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14
[ads2]Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondo Luca
ย 9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ. 14Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 23 – 29 Ottobre 2016
- Tempo Ordinario XXX, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net