Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2018 – Piccole Suore della Sacra Famiglia

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BEATA COLEI CHE HA CREDUTO

39.ย  In quei giorni Maria si alzรฒ e andรฒ in fretta verso la regione montuosa, in una cittร  di Giuda.

40.ย  Entrata nella casa di Zaccaria, salutรฒ Elisabetta.

In questa quarta domenica di Avvento la liturgia ci propone di meditare sullโ€™Incarnazione del Verbo in Maria e il suo โ€œsรฌโ€ alla sconvolgente proposta di Dio Padre. Diventare Madre del Figlio di Dio รจ un evento talmente sproporzionato da confondere qualunque donna. Maria si mette subito in movimento: non puรฒ contenere la gioia e la responsabilitร  di un evento cosรฌ inaudito! Si reca in fretta da Elisabetta, moglie di Zaccaria e cugina di Maria.

Secondo alcuni esegeti non va per aiutare Elisabetta (che poteva permettersi delle ancelle) quanto per condividere lโ€™esperienza di una maternitร  inaudita: condizione verginale per Maria; condizione di sterilitร  per Elisabetta.

Percorrere centocinquanta chilometri in zona scoscesa รจ stato impegnativo per una donna giovane, ma non risulta dai documenti che la casa di Zaccaria ed Elisabetta (identificata in Ain Karim, a sei chilometri da Gerusalemme) fosse in montagna. Probabilmente Luca vuole farci leggere in parallelo la storia di Samuele (1Sam 1,1) con quella di Giovanni il Battista.

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Sempre un riferimento biblico รจ lโ€™espressione (locuzione) โ€œcittร  di Giudaโ€ che richiama la storia di Israele e lโ€™elezione di Giuda, preferito tra tutti i figli di Giacobbe. Se avesse scritto โ€œcittร  della Giudeaโ€, avrebbe richiamato lโ€™oppressione romana, a cui era stata sottoposta questa regione della Palestina.

โ€œSalutรฒ Elisabettaโ€: non รจ il normale saluto dellโ€™incontro tra due persone, ma si tratta del riconoscimento dellโ€™azione dello Spirito Santo, che ha agito in entrambe.

Il saluto ebraico รจ shalรฒm, pace! Maria augura, promette e porta a questa casa la pace, segno della visita del Signore.

Maria cammina, viaggia, fatica, entra, supera la soglia, non resta fuori ad aspettare.

Impariamo da Maria a non avere paura di metterci in gioco in prima persona, a cogliere le necessitร  degli altri, a soccorrere chi ha bisogno di aiuto, trasformando i nostri impegni e i nostri sacrifici in gioiosi atti di amore.

41.ย  Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultรฒ nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo

Lo Spirito Santo รจ allโ€™azione continuamente nella storia dellโ€™umanitร , tanto che gli evangelisti ne parlano in vari momenti. Ne sono ricolmati Maria, Giovanni, Elisabetta, Zaccaria, i pastori, Simeone e, alla Pentecoste, tutti i credenti.

Giovanni sussulta nel grembo di Elisabetta, riconoscendo la presenza di Gesรน, concepito in Maria, ed inizia subito la sua funzione di precursore.

Lโ€™incontro fra Elisabetta e Maria รจ congiunzione tra lโ€™Antico e il Nuovo Testamento, tra promessa e compimento. Elisabetta accoglie Maria, nella quale รจ presente lโ€™Accogliente per eccellenza. Impariamo ad accoglierci reciprocamente, felici di riconoscere nellโ€™altro lโ€™azione di Dio, al quale โ€œnulla รจ impossibileโ€.

42.ย  ed esclamรฒ a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

Spinta dallo Spirito Santo, Elisabetta esulta di gioia, con grida come quelle del popolo di Israele davanti allโ€™arca dellโ€™Alleanza, segno della presenza del Signore. Maria รจ la nuova arca, che porta in grembo Gesรน.

Luca ricollega lโ€™esclamazione di Elisabetta a quella di Ozia, capo degli anziani di Betulia, dopo che Giuditta era riuscita ad uccidere Oloferne, il capo dei nemici di Israele: โ€œOzia a sua volta le disse: โ€œBenedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo piรน di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemiciโ€ (Giuditta 13,18).

โ€œBenedettaโ€: Elisabetta non รจ gelosa, non รจ invidiosa di Maria. Lei scopre lโ€™azione dello Spirito e โ€œdice beneโ€ della cugina. Dobbiamo imparare a dire bene delle persone con cui viviamo, cosรฌ faremo fiorire il deserto dei cuori e sconfiggeremo i tarli della maldicenza che serpeggiano nei rapporti tra persone. Solo cosรฌ saremo felici.

43.ย  A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

Elisabetta pronuncia parole di grande rispetto nei confronti della giovane cugina Maria, scelta da Dio fra tutte le donne. La definisce โ€œmadre del mio Signoreโ€, riconoscendo la divinitร  del Figlio che sta crescendo in lei.

โ€œSignoreโ€: รจ il termine utilizzato proprio dalla comunitร  cristiana per definire Gesรน Cristo, dopo la sua risurrezione. In realtร , Egli รจ โ€œSignoreโ€ fin dal suo concepimento.

44.ย  Ecco, appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo .

Sotto lโ€™azione dello Spirito Santo, Giovanni Battista esulta nel grembo della madre. Elisabetta riconosce lโ€™importanza di Maria e del figlio che in lei รจ stato generato.

Dobbiamo scrutare attorno a noi per vedere il Verbo, incarnato in chi incontriamo, e per mostrarlo al nostro prossimo, perchรฉ abbia la gioia vera.

45.ย  E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoโ€.

Luca riferisce le parole di Elisabetta rivolte a Maria. Tuttavia, ogni credente รจ beato se crede nellโ€™adempimento delle parole del Signore.

Ogni cristiano puรฒ generare il Cristo se ascolta la Parola, se รจ disponibile ad accogliere lโ€™azione di Dio, se accetta di lasciarsi guidare nella vita di totale adesione alla volontร  del Padre, fino alle estreme conseguenze.

Nella continuazione del brano, Maria riconosce che davvero Ella รจ prescelta per un progetto infinitamente grande: Lei cosรฌ piccola, umile, fragile, ma resa potente dallโ€™azione di Dio.

Lasciamoci catturare dalla volontร  del Signore e realizziamola con incrollabile fiducia nella sua potenza. Saremo beati perchรฉ avremo creduto!

Suor Emanuela Biasiolo

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