Commento al Vangelo del 22 Settembre 2019 – Piccole Suore della Sacra Famiglia

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FATEVI DEGLI AMICI

  1. Diceva anche ai discepoli: โ€œUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi

In questa domenica la liturgia sofferma la nostra attenzione sul tema della ricchezza, caro a Luca, in quanto la sua comunitร  rilevava difficoltร  a trovare equilibrio tra i beni materiali e le esigenze della sequela del Signore.

Gesรน si rivolge non solo ai farisei, che nel brano precedente lo criticavano mentre Egli mangiava con i peccatori, ma anche ai discepoli.

Siamo coinvolti pure noi in queste parole che additano il percorso da compiere per essere davvero cristiani.

Nel raccontare la sua parabola, Gesรน prende spunto da una situazione normale in Palestina. Vigeva, infatti, il sistema del latifondo. Spesso i proprietari erano stranieri e davano lโ€™amministrazione dei terreni a persone esperte, non solo dipendenti, ma anche liberi professionisti, che disponevano completamente dei beni del padrone.

Lโ€™amministratore del racconto viene accusato di non essere oculato negli affari. Probabilmente era corrotto e utilizzava a suo vantaggio il potere che gli era stato conferito.

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  1. Lo chiamรฒ e gli disse: โ€œChe cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrareโ€.

Lโ€™amministratore viene chiamato dal padrone. Non viene detto se sia vera o falsa lโ€™accusa. Sta di fatto, perรฒ, che lโ€™economo viene chiamato in giudizio e deve rendere conto del suo operato. In questo frangente perde lโ€™onore, la reputazione e, con il lavoro, ogni sicurezza.

Anche a noi cristiani รจ stato affidato il dono del Battesimo del quale dobbiamo rendere conto: siamo capaci di vivere da suoi veri figli? Viviamo la fedeltร  al Vangelo? Non temiamo di guardarci dentro e di scoprire la veritร : sappiamo che in qualsiasi caso possiamo sempre contare sullโ€™amore misericordioso di Dio, che non ci abbandona mai e che ci aiuta a convertirci.

  1. Lโ€™amministratore disse tra sรฉ: โ€œChe cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi

Luca introduce il dialogo che lโ€™amministratore fa con se stesso. Nella sua situazione รจ sicuro che non gli venga piรน ripristinato lโ€™incarico, neppure chiedendo pietร . Si trova sul lastrico. Egli non si sente di affrontare lavori umili e pesanti; si vergogna a mendicare: โ€œรˆ meglio morire che mendicareโ€ (Siracide 40,28).

  1. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaโ€.

Lโ€™amministratore non demorde, non si abbatte. Trova con lโ€™astuzia il modo per superare il suo tragico problema e si rivolge ai debitori del padrone per propiziarseli, per avere la garanzia di poter continuare a lavorare in futuro. Fa del bene agli altri per il proprio interesse personale.

  1. Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: โ€œTu quanto devi al mio padrone?โ€. 6. Quello rispose: โ€œCento barili dโ€™olioโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquantaโ€. 7. Poi disse a un altro: โ€œTu quanto devi? โ€. Rispose: โ€œCento misure di granoโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta e scrivi ottantaโ€.

Lo stile del dialogo in forma diretta costringe il lettore a misurarsi con la narrazione. Lโ€™amministratore chiama i debitori uno ad uno. Forse erano mezzadri che avevano chiesto un prestito, oppure persone in ritardo con i pagamenti, oppure ricchi mercanti abituati ad operazioni commerciali. Chiede loro di dire a voce alta lโ€™ammontare del debito. Li fa sedere e fa loro correggere la quantitร  della merce acquistata, in modo che sia tutto regolare: era il debitore che scriveva di suo pugno il debito, come si usava in quel tempo.

Il primo debitore riceve uno sconto del cinquanta per cento, il secondo del venti per cento. Si tratta di una strategia per variare la narrazione.

Per capire lโ€™entitร  del condono consideriamo che:

  • 100 barili = circa 36 hl (la produzione di 140 ulivi);
  • 100 misure di grano = circa 550 quintali (la produzione di 42 ettari di terreno).
  1. Il padrone lodรฒ quellโ€™amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. 8. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della

Con questa parabola Gesรน non ci insegna ad essere disonesti, ma ad essere scaltri, avveduti, furbi, non nel male, ma nel bene.

Se lโ€™amministratore della parabola si รจ assicurato il futuro qui sulla terra, tanto piรน noi dovremmo essere accorti e previdenti per assicurarci lโ€™eternitร , confidando nella misericordia di Dio e compiendo opere buone.

Lโ€™amministratore ha concentrato tutte le sue energie di riflessione, di intelligenza e di avvedutezza per realizzare lโ€™obiettivo della sopravvivenza dopo il suo โ€œlicenziamentoโ€.

Anche noi dovremmo utilizzare le personali qualitร  di cui siamo dotati per conseguire la meta finale della comunione con Dio.

  1. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร  a mancare, essi vi accolgano nelle dimore

Gesรน invita chi รจ possidente a fare del bene ai poveri, sfruttando la ricchezza a favore degli altri, senza legarla ad un godimento esclusivamente egoistico e personale. Al momento della morte non porteremo con noi i beni, li lasceremo qui, ma i poveri, beneficiari della nostra generositร , ci aiuteranno ad andare in Cielo e ci accoglieranno nella dimora eterna: โ€œMio e tuo non sono che parole. Non aiutare i poveri รจ rubare: quanto possediamo non appartiene a noi, ma a tutti. Dio, all’inizio, non ha fatto uno ricco e uno povero, ma ha dato a tutti la stessa terraโ€ (S. Giovanni Crisostomo).

  1. Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose

Se vogliamo conoscere la fedeltร  di una persona a Dio, dobbiamo esaminare come si comporta nellโ€™utilizzo dei beni e nellโ€™amministrazione: senza compromessi, senza sotterfugi, senza disonestร , con attenzione ai poveri.

Paolo afferma: โ€œOgnuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciรฒ che si richiede agli amministratori รจ che ognuno risulti fedeleโ€ (1 Corinzi 4,1s). Pietro esorta: โ€œCiascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dioโ€ (1 Pietro 4,10).

  1. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร  quella vera? 12. E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร  la vostra?

Secondo lโ€™uso rabbinico questo versetto rincalza il significato di quello precedente e lo amplifica. Non siamo chiamati ad essere โ€œdirettori di bancaโ€, oppure โ€œeconomistiโ€, ma a trattare quanto abbiamo con attenzione a chi ha di meno, con apertura alla condivisione verso i poveri.

Cosรฌ ha fatto Gesรน: ha condiviso con lโ€™umanitร , con noi, i tesori della sua divinitร  e ci ha permesso di entrarne a far parte!

Cosรฌ ha fatto Dio Padre che ci donato il Figlio, senza trattenerlo per sรฉ.

Cosรฌ fa continuamente lo Spirito che effonde i suoi doni su di noi, basta che ci apriamo a chiederli e ad accoglierli.

  1. Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร  lโ€™uno e amerร  lโ€™altro, oppure si affezionerร  allโ€™uno e disprezzerร  lโ€™altro. Non potete servire Dio e la ricchezzaโ€.

Il monito finale esprime la necessitร  di compiere scelte radicali e convinte, senza compromessi. Nessuno riesce a servire due padroni in modo totale, nessuno puรฒ dividere il suo cuore fra due affetti: finirร  sicuramente per trascurarne uno.

Il nostro intimo non puรฒ essere diviso. Il pericolo della ricchezza รจ quello di farci innamorare di sรฉ, di attirarci nella spirale del desiderio sempre maggiore di accumulo. Dobbiamo, invece, diventare pronti, scaltri e risoluti nellโ€™assicurarci nel tempo presente il regno di Dio.

Liberiamoci dalla cupidigia e dalla bramosia delle cose terrene. Diventiamo buoni amministratori dei doni ricevuti, utilizzandoli alla luce della Parola e della retta coscienza.

Domandiamoci: โ€œIo chi voglio servire?โ€. La stessa domanda รจ stata posta da Giosuรจ al popolo ebreo: โ€œSe sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servireโ€ (Giosuรจ 24,15). Scegliamo la via giusta dellโ€™onestร , della rettitudine, della condivisione, ad ogni costo.

Decidiamoci ad amare Dio di un amore di preferenza assoluta. Sentiremo il suo amore e quello dei fratelli riempirci il cuore di tanta la gioia, che nessuno potrร  mai toglierci.

Suor Emanuela Biasiolo delle Piccole Suore della Sacra Famiglia

Letture della
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.

Dal libro del profeta Amos
Am 8,4-7

ย 
Il Signore mi disse:
ย 
ยซAscoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: โ€œQuando sarร  passato il novilunio
e si potrร  vendere il grano?
E il sabato, perchรฉ si possa smerciare il frumento,
diminuendo lโ€™efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del granoโ€ยป.
ย 
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
ยซCerto, non dimenticherรฒ mai tutte le loro opereยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 112 (113)

R. Benedetto il Signore che rialza il povero.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.
ย 
Su tutte le genti eccelso รจ il Signore,
piรน alta dei cieli รจ la sua gloria.
Chi รจ come il Signore, nostro Dio,
che siede nellโ€™alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R.
ย 
Solleva dalla polvere il debole,
dallโ€™immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prรฌncipi,
tra i prรฌncipi del suo popolo. R.

Seconda Lettura

Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 2,1-8

ย 
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perchรฉ possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa รจ cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veritร .
ย 
Uno solo, infatti, รจ Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, lโ€™uomo Cristo Gesรน, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli lโ€™ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo โ€“ dico la veritร , non mentisco โ€“, maestro dei pagani nella fede e nella veritร .
ย 
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Parola di Dio

Vangelo

Non potete servire Dio e la ricchezza.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16, 1-13
ย 
In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli:
ย 
ยซUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: โ€œChe cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrareโ€.
ย 
Lโ€™amministratore disse tra sรฉ: โ€œChe cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie lโ€™amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dallโ€™amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaโ€.
ย 
Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: โ€œTu quanto devi al mio padrone?โ€. Quello rispose: โ€œCento barili dโ€™olioโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquantaโ€. Poi disse a un altro: โ€œTu quanto devi?โ€. Rispose: โ€œCento misure di granoโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta e scrivi ottantaโ€.
ย 
Il padrone lodรฒ quellโ€™amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luce.
ย 
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร  a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
ย 
Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร  quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร  la vostra?
ย 
Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร  lโ€™uno e amerร  lโ€™altro, oppure si affezionerร  allโ€™uno e disprezzerร  lโ€™altro. Non potete servire Dio e la ricchezzaยป.

Parola del Signore

Oppure forma breve: Lc 16,10-13

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