Commento al Vangelo del 22 Novembre 2020 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Il Regno che non cโ€™รจ

โ€œSeconda stella a destra, questo รจ il cammino, e poi dritto, fino al mattino. Poi la strada la trovi da te. Porta all’isola che non c’รจโ€ฆโ€
Ho riascoltato questa mattina questa bella canzone di Edoardo Bennato contenuta nel disco โ€œSono solo canzonetteโ€ del 1980. In questo concept album Bennato ripercorre la storia di Peter Pan e della sua isola che non cโ€™รจ.

โ€œSon d’accordo con voi, non esiste una terra dove non ci son santi nรฉ eroi. E se non ci son ladri, se non c’รจ mai la guerra, forse รจ proprio l’isola che non c’รจ, che non c’รจโ€ฆโ€

Questa ultima domenica prima di iniziare lโ€™Avvento celebriamo Cristo come Re dellโ€™Universo e della Storia. Eโ€™ cosรฌ quello che ci suggerisce la parabola di Matteo scelta dalla liturgia e come anche piรน volte Gesรน si auto rivela, specialmente nel momento in cui a pochi passi dalla croce gli viene chiesto da Pilato se รจ vero che lui รจ re, e Gesรน risponde con โ€œtu lo diciโ€.

Il Regno di Gesรน, come dice lui stesso, non รจ di questo mondo, non tanto perchรฉ si trova spazialmente collocato chissร  dove in un’altra dimensione, ma non lo รจ nel modo in cui vediamo il mondo noi e come siamo troppo abituati a viverlo.

Tanti dicono che la Pandemia non ci ha reso migliori come pensavano, e che in realtร  sono emersi ancora di piรน tutti i difetti e tutte le cattiverie dellโ€™animo umano. Sembra davvero che il regno umano, dove tutti siamo re e regine nei nostri piccoli regni personali, sia caratterizzato dallโ€™ognuno pensa per sรฉ, dalla gara a chi trae maggior profitto e coltiva la ricchezza personale in fama, beni e salute.
Forse in questo senso davvero il regno di Gesรน non รจ di questo mondo, di questo modo di vedere il mondo.

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La parabola di Matteo immagina un futuro lontano in cui la storia di ogni singolo essere umano tira le sue conclusioni. Il grande giudizio finale universale anticipato dal racconto di Gesรน รจ un giudizio sul presente e anche un forte appello a verificare il mio presente. In quel lontano futuro si vedrร  come abbiamo vissuto lโ€™oggi.

Alcuni leggono questo brano come una โ€œmazzataโ€ spirituale, come fosse uno spauracchio per metterci in guardia. Io voglio leggerlo perรฒ anche come una specie di invito alla speranza. Gesรน con quella divisione finale tra chi ha amato e chi non ha amato, tra chi si รจ preso cura dellโ€™affamato, dellโ€™assetato, del povero, dello straniero, del malato e carcerato e chi invece non lโ€™ha fatto, vuole dirmi che per quanto negativo, chiuso ed egoista possa sembrarmi il mondo in realtร  non รจ proprio cosรฌ. Anche nel regno umano di oggi ci sono uomini e donne che non si chiudono nel loro egoismo ma generosamente si prendono cura del prossimo. E in questo prossimo povero cโ€™รจ Gesรน, anche se non tutti lo riconoscono apertamente. Ma il giudizio finale non sarร  su chi ha esplicitamente riconosciuto Dio ma su chi lโ€™avrร  concretamente amato.

Questa parabola mi invita davvero alla fiducia e a decidere da che parte stare fin da ora senza aspettare il giudizio finale. Giร  da ora posso credere e far parte del regno di amore di cui Gesรน รจ il re nascosto ma potente. Giร  fin da ora posso prendere la strada che porta a questo regno che non รจ distante e impossibile, devo solo crederci e seguire le indicazioni, che sono quelle del Vangelo. E poi la strada la strada la trovo da meโ€ฆ

รˆ un regno davvero strano quello di Cristo Re, dove non cโ€™รจ odio ma amore, dove non cโ€™รจ indifferenza ma cura, dove si combatte la battaglia alla povertร  e non ai poveri. E la straordinarietร  รจ proprio che il Re si mescola con tutti coloro che sono in questo Regno di amore, un regno che sembra non ci sia, ma in realtร  cโ€™รจ.

โ€œE ti prendono in giro, se continui a cercarla, ma non darti per vinto perchรฉ chi ci ha giร  rinunciato e ti ride alle spalleโ€ฆ Forse รจ ancora piรน pazzo di teโ€.

Forse รจ davvero da pazzi in questo mondo e in questo momento storico pensare alla solidarietร , alla cura reciproca. Forse รจ ancora piรน da pazzi cercare Gesรน nei poveri e cercare Dio nella vita di ogni giorno anche fuori dai riti e dagli spazi sacri. Ma chi ci ha rinunciato forse รจ ancora piรน pazzo di teโ€ฆ


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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