Per questo il Padre mi ama, perchรฉ io offro la mia vita
La quarta domenica di Pasqua viene detta โdel buon pastoreโ, perchรฉ nel ciclo liturgico triennale si legge ogni anno una pericope del cap.10 di Giovanni, tutto imperniato su tale tema, e ambientato durante la festa della Dedicazione del Tempio.
Il brano odierno inizia con lโaffermazione di Gesรน: โIo sono il buon pastoreโ, una delle grandi autorivelazioni cristologiche (come โIo sono il pane di vita, โIo sono la luce del mondoโ, โIo sono la vera viteโ, โIo sono la via, la veritร e la vitaโ), che Gesรน pronuncia in occasione delle solenni feste giudaiche e che scandiscono il percorso del quarto vangelo. Per capire il senso di questa espressione, occorre dire che la traduzione letterale di essa รจ il โbelโ (greco kalรฒs) pastore, cioรจ il pastore ideale: colui che realizza in pieno la missione ideale del pastore. Dunque si tratta del โveroโ, โperfettoโ pastore. Ora, che cosa significa che Gesรน รจ questo โpastore idealeโ?
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Per rispondere, dobbiamo rifarci a quei passi dellโAntico Testamento che, come per ogni affermazione su Gesรน, preannunciano una realtร che solo in Lui troverร il suo compimento. In Ezechiele 34 (un testo che si leggeva appunto durante la Festa della Dedicazione) troviamo unโaspra requisitoria contro i โpastoriโ, cioรจ le guide religiose, di Israele che โpascono se stessi….e non il greggeโ; e dunque โ dice il Signore โ โIo stesso cercherรฒ le mie pecore e ne avrรฒ curaโฆโฆSusciterรฒ per loro un pastore che le pascerร โ.
Ecco che in Gesรน trova realizzazione tale profezia, perchรฉ in questo brano Gesรน si definisce appunto come lโautentico pastore, contrapposto al mercenario (cioรจ il pastore salariato abbastanza frequente in Palestina), cui non importa nulla delle pecore: fuor di metafora, Gesรน si contrappone ai capi religiosi ebrei che non hanno a cuore il popolo di Dio.
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Lโautorivelazione si arricchisce poi di altri due elementi che non erano presenti nelle antiche profezie, segno questo che solo in Gesรน cโรจ stata la pienezza e la totalitร della Rivelazione: la conoscenza delle pecore e lโofferta della vita per esse.
โConosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padreโ (vv.14-15). Il verbo โconoscereโ nella Bibbia ha un significato piรน ampio del โconoscereโ di tipo razionale e intellettuale, come lo si intende comunemente; dice intimitร , confidenza reciproca, comunione, totale apertura e trasparenza. E qui si va anche ben oltre il paragone del pastore, perchรฉ il fondamento e il modello di tale โconoscereโ รจ โcome il Padre conosce me e io conosco il Padreโ: รจ il livello piรน profondo di conoscenza e comprensione, quello che ogni uomo e ogni donna vorrebbe avere e che non si trova neppure nei piรน intensi affetti familiari. Gesรน garantisce a ognuno questa profonda conoscenza e comprensione.
Ma non solo Gesรน โconosceโ a fondo le pecore; Egli afferma: โIo offro la vita per le pecoreโ (v.15b), e poi โNessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poichรฉ ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mioโ (v.18)
Prima di questo episodio, Giovanni ha giร notato piรน volte il rischio mortale che Gesรน corre nella sua missione terrena: โProprio per questo i Giudei cercavano ancor piรน di ucciderlo: perchรฉ non soltanto
violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dioโ (Giov.5,18); โDopo questi fatti Gesรน se ne andava per la Galilea; infatti non voleva piรน girare per la Giudea, perchรฉ i Giudei cercavano di ucciderloโ (Giov.7,1); โSo che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi, perchรฉ la mia parola non trova posto in voiโ (Giov.8,37).
Gesรน non si รจ sottratto a tale rischio; ha compiuto fino in fondo la sua missione, comunicando quella Parola che era vita per gli uomini. E rivendica una grande libertร nei confronti di chi vuole usargli violenza: โAllora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesรน si nascose e uscรฌ dal tempioโ (Giov.8,59); โCercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggรฌ dalle loro maniโ (Giov.10,39): questo perchรฉ doveva completare il suo insegnamento e non era ancora giunta la sua โoraโ.
Ma nel giardino del Getsemani Egli non si sottrarrร allโarresto, decidendo liberamente di consegnarsi alle guardie che, dopo averlo afferrato, lo legheranno e lo condurranno al tribunale giudaico. Soprattutto in Giovanni, la morte di Gesรน non รจ vista come un cieco destino, o una sopraffazione degli uomini, o una vittoria dei nemici su di lui, ma come una scelta libera e spontanea del Nazareno.
Questo dunque significano le parole โoffro da me stesso la mia vitaโ, seguite perรฒ dalla frase โho il potere di riprenderla di nuovoโ: il perdere la vita da parte di Gesรน non significa perderla per sempre, perchรฉ egli stesso โรจโ la VITA, per antonomasia (cfr. Giov.14,6); e qui si vede la realizzazione di unโaltra profezia dellโAntico Testamento: โQuando offrirร se stesso in espiazione, vedrร una discendenza, vivrร a lungo, si compirร per mezzo suo la volontร del Signoreโ (Isaia 53,10 โ 4ยฐ canto del Servo di Jahvรจ).
Dunque la volontร del Signore รจ che il Verbo incarnato passi attraverso la morte per amore degli uomini e sia glorificato con la resurrezione. Gesรน conosce bene la volontร del Padre e la compie: โQuesto comando ho ricevuto dal Padre mioโ (v.18).
Viene spontaneo chiedersi: ma non cโรจ contraddizione tra le due affermazioni: โIo ho il potere di offrire la vita e riprenderla di nuovoโ e โQuesto comando ho ricevuto dal Padreโ, che richiama altre espressioni giovannee, come: โIl Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziareโ (Giov. 12,49)?
Dal punto di vista umano, se uno obbedisce ad un comando, non agisce in spontaneitร e libertร : esegue quello che un altro gli ha ordinato. Ma il discorso di Gesรน non si riferisce ad una realtร umana, bensรฌ alla realtร divina della Trinitร , cioรจ di un Dio che รจ Padre, รจ Figlio ed รจ Spirito Santo, in una reciproca comunione di amore.
E proprio il reciproco incontro, la vicendevole determinazione, lo scambio e il vincolo dellโamore tra il Figlio e il Padre, sono il segreto della straordinaria libertร di Gesรน: nella sua obbedienza, Egli si svuota interamente di sรฉ, per farsi riempire soltanto da Dio. Il โcomandoโ del Padre รจ in realtร una disposizione liberamente condivisa e accettata per amore. Cosรฌ lโobbedienza del Nazareno e la sua disponibilitร sono il modo dโessere che Dio assume concretamente nella storia: โChi ha visto me, ha visto il Padreโ (Giov.14,9)
Alla vigilia della Passione, Gesรน ribadisce ancora: โNon parlerรฒ piรน a lungo con voi, perchรฉ viene il principe del mondo (Satana); egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandatoโ (Giov.15, 30-31).
Ileana Mortari – Sito Web
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IV Domenica del Tempo di Pasqua
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- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 8-12; Sal.117; 1 Gv 3,1-2; Gv 10, 11-18
Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondoย Giovanni
11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dร la propria vita per le pecore. 12Il mercenario โ che non รจ pastore e al quale le pecore non appartengono โ vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perchรฉ รจ un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15cosรฌ come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perchรฉ io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo รจ il comando che ho ricevuto dal Padre mioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Aprile 2018
- Tempo di Pasquaย IV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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