Il commento alle Letture di domenica 21 maggio 2017 (audio e testo), sesta Domenica dopo Pasqua, a cura di dom Luigi Gioia.
https://youtu.be/NF_jp6D7pt8
File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:
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Con dolcezza e rispetto
Due volte nel vangelo di oggi Gesรน si riferisce ai suoi comandamenti: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti, e Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi รจ colui che mi ama.
Per l’evangelista Giovanni la parola โcomandamenti’ si riconduce ad un atteggiamento fondamentale che รจ quello dell’amore. Se cerchiamo il vero senso della parola โcomandamento’ o โcomandamenti’ la troviamo in queste due frasi: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri e piรน avanti Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati. ร certamente legittimo chiederci perchรฉ Gesรน parli dell’amore come di un โcomandamento’. L’amore, come la fede non si comandano. Imporre di amare รจ un controsenso perchรฉ l’amore per definizione รจ spontaneo e libero.
In realtร il termine โcomandamento’ richiama il decalogo, cioรจ l’alleanza, la relazione del Signore con il suo popolo. Nell’Antico Testamento i dieci comandamenti erano una serie di regole da osservare ancora valide oggi, ma troppo esteriori a noi per poterci condurre ad aderire ad esse non per dovere, ma per amore. Per questo c’era bisogno di un comandamento nuovo – come dice Gesรน: Vi do un comandamento nuovo. Nuovo non perchรฉ si aggiunge agli altri, ma perchรฉ รจ diverso dagli altri, porta con sรฉ una novitร radicale, non รจ scritto – come dice il profeta Ezechiele – sulle tavole di pietra, ma nel cuore. Prima di essere un comandamento รจ un dono. Anzi, puรฒ essere un comando perchรฉ รจ prima di tutto portatore di un dono.
Per questo Gesรน ripete cosรฌ spesso Rimanete nel mio amore, cioรจ “Non perdete il contatto con il dono che vi faccio di me stesso, con la vita, la forza, la possibilitร di rinnovarvi ogni giorno che io vi elargisco”. Prima di essere un’ingiunzione ad amare, il โcomandamento’ dell’amore รจ un invito pressante a rimanere nell’amore di Gesรน, a farci amare da lui e scoprire sempre di piรน – come dice Paolo – l’altezza, la profonditร , l’ampiezza di questo suo amore per noi.
La qualitร della nostra vita di fede riposa su questo fondamento. La fede continuerร ad eluderci, a dimorare esteriore, ad essere incapace di cambiare veramente la nostra vita, fino a che non avremo davvero scoperto, sperimentato l’amore di Dio per noi. A questo amore dobbiamo costantemente ritornare per rigenerare la nostra vita di fede, per trovare le ragioni autentiche di sperare.
Ci invita a farlo la seconda lettura, tratta dalla prima lettera di Pietro, quando dice: Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che รจ in voi. C’รจ una prontezza che deve caratterizzare il cristiano: deve essere sempre preparato a rendere ragione della speranza che รจ in lui. Quanto alla molla di una tale prontezza, ecco come la identifica Pietro: Adorando il Signore, Cristo, nei vostri cuori. Adorare il Signore nei nostri cuori esprime la stessa veritร che in Giovanni รจ formulata con le parole: Rimanete nel mio amore. Adoriamo il Signore nei nostri cuori se rimaniamo nel suo amore, se ci rinnoviamo costantemente nell’esperienza di questo amore. Solo esso ci darร la speranza sulla quale riposa la nostra libertร .
Uno degli aspetti di questa libertร sottolineato da Pietro รจ la rinuncia alla tentazione di credere che la fede possa essere imposta: tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto. Non saremo mai tentati di imporre la fede agli altri, sotto qualsiasi forma, se continueremo a fare memoria di quanto non sia stato il timore, ma l’esperienza dell’amore di Cristo ad aver cambiato la nostra vita – questo amore di Cristo che abbiamo toccato con mano nella dolcezza e nel rispetto di coloro che ce lo hanno testimoniato, insegnato e trasmesso.
La piรน toccante illustrazione di questo atteggiamento che abbia mai incontrato nella mia vita รจ stato in Cina, visitando delle suore che esercitano il loro ministero in un contesto che non permette loro di testimoniare apertamente della loro fede: non possono evangelizzare, fare catechesi, portare l’abito religioso, nemmeno pregare prima dei pasti. A prima vista, sembra che sia stata compromessa ogni possibilitร per loro di testimoniare delle ragioni della loro speranza. Eppure una di queste suore mi spiegรฒ il senso del loro ministero in questo contesto molto difficile, semplicemente con queste parole: “Siamo qui per amare e basta”. Questo lo fanno servendo persone affette dalla lebbra con una tale gratuitร e generositร che anche le autoritร civili hanno cominciato ad apprezzare queste suore, pur restando ideologicamente ostili al cristianesimo. Questo รจ il potere dell’amore e della speranza che sono in noi. Dolcezza e rispetto sono il volto che assumono un vero amore per Cristo ed una vera speranza in lui quando entriamo in contatto con persone che non credono.
Siamo dunque invitati a ritornare a questa esperienza dell’amore di Cristo per noi. Solo essa rinnoverร le nostre ragioni di sperare, ci arrecherร la consolazione che rasserena le nostre vite. Solo grazie ad essa assumeremo il tono, il modo giusto di testimoniare della nostra fede, con dolcezza e con rispetto, attraverso l’amore che dispenseremo intorno a noi.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 maggio 2017 anche qui.
VI Domenica del Tempo di Pasqua
- Colore liturgico: Bianco
- At 8, 5-8. 14-17; Sal.65; 1 Pt 3, 15-18; Gv 14, 15-21
Gv 14, 15-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซSe mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherรฒ il Padre ed egli vi darร un altro Parร clito perchรฉ rimanga con voi per sempre, lo Spirito della veritร , che il mondo non puรฒ ricevere perchรฉ non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perchรฉ egli rimane presso di voi e sarร in voi.
Non vi lascerรฒ orfani: verrรฒ da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrร piรน; voi invece mi vedrete, perchรฉ io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi รจ colui che mi ama. Chi ama me sarร amato dal Padre mio e anch’io lo amerรฒ e mi manifesterรฒ a luiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 – 27 Maggio 2017
- Tempo di Pasqua VI, Colore – Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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