Il Cristo di Dio
Una scritta
L’immagine che Luca ci trasmette รจ di totale ambiguitร .
La prima sensazione รจ quella della vittoria della religione ufficiale rappresentata dal sinedrio, quei capi che Gesรน aveva criticato adesso lo deridono; la giustizia รจ dominata dal potere militare che mette in atto l’esecuzione, mentre il popolo assiste inerme allo spettacolo dell’accanimento su colui che ha perduto e soccombe.
[ads2]Dall’alto, perรฒ, domina una scritta ยซCostui รจ il re dei Giudeiยป che offre un’immagine che contrasta la precedente: quella della intronizzazione di un re. Certo รจ che se noi cerchiamo nell’immagine descritta i parametri della regalitร con tutti gli stereotipi a cui siamo abituati andiamo fuori strada ma il racconto di Luca รจ l’apoteosi di una vita che da sempre ha affermato: รจ necessario perdere la propria vita per salvarla (Lc 17,33), bisogna rinunciare a sรฉ stessi e prendere propria croce (Lc 9,23); non si puรฒ che benedire coloro che maledicono e pregate per coloro che ci fanno del male (Lc 6,28); I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi perรฒ non fate cosรฌ; ma chi tra voi รจ piรน grande diventi come il piรน giovane, e chi governa come colui che serve (Lc 22,25-26).
Il popolo sta a vedere, non partecipa, non entra nella dinamica dell’evento neanche si allontana; รจ una presenza silente, quasi contemplativa, certamente non in sintonia con chi esercita il potere (capi e soldati) che deridono Gesรน.
Salva te stesso
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La derisione dei capi tocca il piรน naturale degli istinti, quello della sopravvivenza. La regalitร del Cristo, invece ha il senso dell’esatto opposto. Nel deserto, quando subรฌ le tentazioni, il suo progetto appare giร distintamente chiaro: avrebbe potuto usare il potere per sfamarsi e dominare su tutti i regni della terra (Lc 4,3) godendo dei privilegi di essere il figlio di Dio. Il diavolo perรฒ non molla e si allontanรฒ da lui fino al momento fissato (Lc 4,13).
Adesso la tentazione si fa piรน forte e l’imperativo molto piรน pregnante: l’uomo che rincorre i suoi progetti e i suoi istinti chiede a Gesรน la prova del suo essere il messia nel “salvare se stesso”. Ma il progetto di Gesรน รจ altro, non si lascia provocare dall’inganno dell’egoismo (essere per se stessi), la sua regalitร sta proprio nel farsi dono totalmente agli altri.
ร una prospettiva alta, ma chi si dice cristiano non puรฒ avere una considerazione di se stesso diversa. Nel nostro mondo il termine di paragone รจ diventato il proprio benessere a scapito di chi ha meno potere, meno capacitร o ha avuto la sfortuna di nascere dall’altra parte del mondo. La regalitร di Cristo mi impegna a confrontarmi col benessere dell’altro per “rinunciare” a salvare sรฉ stessi e accorgersi di chi attorno a noi ha bisogno di salvezza.
L’altro invece
I capi del popolo davanti a quell’uomo che si presentava come salvatore fanno le loro considerazioni “politiche”; chi non รจ capace di affermare se stesso รจ destinato a soccombere alla sua stessa storia, รจ esperienza quotidiana nei palazzi dei poteri sempre piรน autoreferenziali e lontani dalla folla. Anche i soldati si uniformano ai capi, sta nella naturalitร della dipendenza, perรฒ sono capaci di un po’ di misericordia: gli si accostavano per porgergli dell’aceto. Anche noi siamo attratti dal Crocefisso (cfr Gv 12,32), scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani (1Cor 1,23), ma siamo anche disgustati dalla croce quando ci tocca o rassegnati quando ci coinvolge, e ancora distante da noi il desiderio di raccoglierla dalla vita e caricarcela sulle spalle (cfr Lc 9,23).
L’unico che sembra aver intuito il senso della signoria di Gesรน รจ un malfattore che ha conosciuto il male e ne subisce le conseguenze ma si rende conto che l’uomo crocifisso accanto a lui รจ un re fragile, che non ha fatto nulla di male; la sua potenza sta proprio nella impotenza, non ha soldati al suo seguito, non emana decreti, non pretende, รจ confuso coi malfattori e appeso con loro alla croce, si รจ fatto debole per stare accanto ai deboli, con gli umili condivide l’umiltร e la mitezza con i miti, non condanna nessuno neppure i suoi carnefici. Quell’uomo ha capito quanto amore c’รจ in chi gli sta accanto e si affida a lui… soltanto ad un ricordo: ricordati di me. Gesรน rivela la pienezza della misericordia: ยซIn veritร io ti dico: oggi con me sarai nel paradisoยป, promette comunione con lui per sempre.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio (Eb 12,2).
don Luciano Cantini | via Qumran
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Vangelo della Domenica di Nostro Signore Gesรน Cristo, Re dell’Universo
- Colore liturgico: bianco
- ย 2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43
Lc 23, 35-43
Dal Vangelo secondo Luca
35Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: ยซHa salvato altri! Salvi se stesso, se รจ lui il Cristo di Dio, lโelettoยป. 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dellโaceto 37e dicevano: ยซSe tu sei il re dei Giudei, salva te stessoยป. 38Sopra di lui cโera anche una scritta: ยซCostui รจ il re dei Giudeiยป. 39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: ยซNon sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!ยป. 40Lโaltro invece lo rimproverava dicendo: ยซNon hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perchรฉ riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di maleยป. 42E disse: ยซGesรน, ricรฒrdati di me quando entrerai nel tuo regnoยป. 43Gli rispose: ยซIn veritร io ti dico: oggi con me sarai nel paradisoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 – 26 Novembre 2016
- Tempo Ordinario XXXIV, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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