Commento al Vangelo del 2 Marzo 2018 – don Mauro Leonardi

Dio non fa alcuna elezione di principio, ma chiama con Sé chiunque voglia custodire la sua vigna. Dio è un padrone paziente che tenta e ritenta continuamente di bussare alla nostra porta fino a donarci il suo stesso Figlio perché noi possiamo accettare il suo amore: solo un’anima corrotta che pensa solo al proprio tornaconto può non accogliere un amore così grande condannandosi da solo ad un’esistenza meschina e di reale schiavitù.

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Poesia

Sono tua.
Tuo è quello che hai messo, piantato, in me.
Sono circondata dalle tue braccia.
A difesa.
Come siepe.
Hai scavato in me perché portassi frutto.
Fatto spazio.
Hai costruito in me una torre per vederti tornare.
Uno sguardo lontano.
Per attenderti.
E ora sono in attesa che torni.
Voglio darti i miei frutti.
I frutti della mia vita.
Che ho fatto con la tua vigna.

E tu tornerai.
E tu morirai per me.
E sei tu la pietra su cui poggerò la mia casa, la mia vita.
Sarai tu che riempirò dei miei frutti.

Ucciderti per toglierti ciò che è tuo, ciò che hai fatto nascere, crescere, tu.
Ucciderti per avere l’eredità.
Amore mio.
La tua morte.
La tua vita.
È la mia ricchezza.
La mia forza.
Sei come pietra.
Su cui costruire.
Su cui riposare.

Si. Tu sei una meraviglia ai miei occhi
E su di te riposa, salda, ferma, ricca, la mia vita.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 21, 33-43. 45
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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