Commento al Vangelo del 2 marzo 2014 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

PROVVIDENZA

Dio ha fatto lโ€™uomo per metterlo in un giardino, cioรจ per dargli tutto ciรฒ di cui ha bisogno. Questa sua determinazione non viene meno nemmeno dopo il peccato, cioรจ dopo che Adamo rifiuta questa grazia. รˆ proprio come dice Isaia, al modo di una madre il Signore sente che lโ€™umanitร  รจ il frutto delle sue viscere e non puรฒ abbandonarla. La vita spirituale inizia accogliendo liberamente questo infinito amore materno. Concretamente ciรฒ si traduce nel fidarsi della sua Provvidenza. Lโ€™atteggiamento contrario invece รจ confidare nella ricchezza, pensando che lโ€™unico modo per far fronte alle difficoltร  sia far assegnamento sulle proprie forze. Nellโ€™Antico Testamento Dio si definisce un Dio geloso: per concederci la sua grazia, vuole che noi siamo completamente abbandonati a Lui. Non sopporta la concorrenza di nessuno. A fronte di questo rigore cโ€™รจ perรฒ una munificenza infinita, che non si limita solo al piano spirituale, ma si estende ai bisogni materiali. Ci parla infatti degli uccelli che sono sfamati e dei fiori che sono vestiti. Sono creature molto inferiori allโ€™uomo, ma totalmente abbandonate alla Provvidenza come dobbiamo imparare a fare noi. I santi ce ne danno un grande esempio. Mi vengono in mente i grandi santi torinesi dellโ€™ottocento. Don Bosco ha cominciato a occuparsi di pochi bambini che teneva vicini avendo come risorsa una povera tettoia e ha finito per costruire case e chiese in tutto il mondo. Lo stesso ha fatto il Cottolengo che, partito da una stanza con cinque letti, ha costruito molti ospedali. Nessuno dei due aveva soldi da parte, ma la Provvidenza ha dato loro i mezzi per fare molto di piรน di quanto essi stessi si aspettassero. Non si sono preoccupati di sรฉ stessi, del loro bisogno materiale, ma hanno cercato di capire come mettersi al servizio del Regno di Dio. Tutto il resto รจ stato dato in aggiunta. Il Maestro ci chiede di essere altrettanto fiduciosi. Non preoccupatevi del domani: รจ una raccomandazione molto forte, ma ci riporta alla realtร . Noi non abbiamo il potere di rendere bianco o nero uno solo dei nostri capelli, per cui non diamoci pena per il domani, piuttosto cerchiamo di vivere al meglio il nostro presente, al resto ci pensa la Provvidenza.

Mt 6,24-34
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNessuno puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร  l’uno e amerร  l’altro, oppure si affezionerร  all’uno e disprezzerร  l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciรฒ io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, nรฉ per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse piรน del cibo e il corpo piรน del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non sรฉminano e non mietono, nรฉ raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse piรน di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, puรฒ allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perchรฉ vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste cosรฌ l’erba del campo, che oggi c’รจ e domani si getta nel forno, non farร  molto di piรน per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perchรฉ il domani si preoccuperร  di se stesso. A ciascun giorno basta la sua penaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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