Come una musica in testa

E devo dire che spesso capita anche a me fin dal mattino di avere per tutto il giorno martellante per la testa il ritornello di qualche canzone. Nasce spesso da qualcosa che ho visto e che mi ha fatto pensare, e che trova in una canzone una specie di โassonanzaโ.
Quando ho letto il passaggio del Vangelo di questa domenica nel quale Gesรน dice โSe rimanete in me e le mie parole rimangono in voiโฆโ mi sono chiesto: quanto le parole di Gesรน sono dentro di me, nella mia testa e nelle mie azioni? Oppure sono altre parole e altri insegnamenti che non centrano con il Vangelo a trovare spazio dentro di me e a guidarmi come cristiano?
Quanto รจ forte e vero il legame tra me e Cristo? E come posso verificare se non รจ solo un legame superficiale e di facciata, dettato dalla tradizione e solo dal contesto sociale?
Lโimmagine che Gesรน usa nel Vangelo, quello della vite e dei tralci, รจ davvero efficace per comprendere il legame tra me e Gesรน, tra tutti i cristiani e Cristo stesso.
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Quando visito un vigneto posso vedere la punta di un tralcio e magari un bel grappolo dโuva che pende, pronto per essere raccolto. Non sempre รจ immediato capire da quale vite parte quel tralcio che si allunga nei filari e i grappoli appesi, ma se non รจ secco e se il frutto cโรจ, allora significa che la linfa scorre e il legame con la base della pianta รจ solido e sano. E so che se il contadino che cura la vigna รจ bravo e attento, farร in modo che ogni singola vite e tutti i tralci che partono da essa siano sani e fruttuosi.
Gesรน si rivela come la vite, quindi come parte iniziale della pianta che si prolunga e fa frutto nei tralci, cioรจ in coloro che lo seguono e lasciano scorrere in loro le sue parole e il suo esempio. Gesรน rimane e vive dentro la vita dei suoi amici. Gesรน continua a vivere e a portare frutto, lungo i โfilariโ del tempo e del mondo, nella vita e nei frutti dei suoi discepoli che rimangono legati a lui. E Dio Padre, come buon agricoltore, farร di tutto perchรฉ questo legame non si spezzi lโumanitร muoia senza amore.
Se la mia vita comincia a seccarsi nel cuore e non riesce a dare piรน frutti di amore, questo significa che se anche mi definisco cristiano, in realtร qualcosa si รจ spezzato nel legame con Cristo, e la sua vita non scorre piรน dentro la mia, le sue parole non scorrono nella mia mente e nel mio cuore e non danno frutto.
Questo puรฒ succedere in me, singolo cristiano, ma anche nella comunitร e nella Chiesa. Quanti โtralci secchiโ senza frutti buoni ci sono lungo la storia della Chiesa e anche quella umana! Quanti tagli e potature abbiamo capito di dover fare per poter far si che il frutto buono del Vangelo arrivasse anche oggi e non venisse meno nellโumanitร . La Buona notizia รจ che la vite รจ sempre Cristo, che รจ piantato dentro il terreno della storia, quindi la pianta dellโAmore di Dio รจ buona e sana. Ma รจ anche un invito a non spezzare da parte nostra quel legame, ma al contrario a rimanere nel suo amore e far scorrere le sue parole in noi.
Abbiamo quindi bisogno di ascoltare e riascoltare le parole del Vangelo. Come cristiani abbiamo il bisogno (non dico dovereโฆ per non rischiare di farne un discorso moralistico) di conoscere e meditare il Vangelo, attraverso la lettura, la preghiera la celebrazione comunitaria. E abbiamo il bisogno di tradurlo in vita, in scelte piccole e grandi che fan si che quelle parole e quella presenza ci riportino alla sua origine, il Cristo vivente.
Quante volte le parole del Vangelo ci girano in testa come una canzone?
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)



