Commento al Vangelo del 2 LUGLIO 2017 – Mons. Alberto Albertazzi

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Nel vangelo di Matteo Gesรน รจ piรน che mai in vena di perfezionamenti. Nel capitolo V, prima del discorso della montagna, troviamo una raffica di ยซavete inteso che fu detto โ€ฆ ma io vi dicoยป. E anche nel vangelo di questa domenica abbiamo il medesimo procedimento, seppure impostato in maniera meno diretta e piรน cauta. Gesรน non menziona alcun comandamento di partenza, ma la sua intenzione รจ quanto mai chiara: ยซChi ama il padre o la madre piรน di me non รจ degno di meยป.

Sarebbe stato bene come preliminare: ยซAvete inteso che fu detto: onora il padre e la madre. Ma vi dico: chi ama il padre e la madre piรน di meโ€ฆยป. Insomma Gesรน pretende il primato, e rincara la dose cimentandosi sullโ€™amore genitoriale: ยซChi ama il figlio o la figlia piรน di me non รจ degno di meยป. Dunque a lui il primato assoluto come condizione di discepolato, aggiungendovi pure una nota dolorosa: ยซChi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di meยป.

Non รจ la sola volta che Gesรน prospetta la croce come condizione di discepolato. La ripropone rincarata in 16,24: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป. Ecco la regola aurea del discepolato! Non basta dunque la croce, occorre pure lโ€™autorinnegamento. Non so se in questo linguaggio la croce sia da identificarsi con le grane piรน o meno pesanti della nostra vita. Forse mi sembra riduttivo e un poโ€™ banalotto. Preferisco pensare, anche se non ne sono certo, che Gesรน voglia dire: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me riconosca come sua la croce che io ho portato per luiยป. Ossia si riconosca salvato dalla mia croce. In tal modo ci si mette al sicuro da tentazioni di โ€œprotagonismo doloristicoโ€, come se colui che a qualunque titolo patisce potesse millantare dei meriti dinanzi a Dio. Quanto allโ€™autorinnegamento, lo identifichiamo con un modo di pensare non secondo gli uomini ma secondo Dio (cfr Mt 16,23; Is 55,8-10).

[ads2]Tornando al vangelo odierno, Gesรน prosegue con puntigliose avvertenze, che stimolano a impostare la vita nella logica frastornante della sua parola. ยซChi avrร  tenuto per sรฉ la propria vita la perderร , e chi avrร  perduto la propria vita per causa mia, la troverร ยป. Curioso e provocatorio questo โ€œbaratto vitaleโ€ che anticipa lโ€™autorinnegamento di cui sopra. Gesรน non si accontenta del classico fioretto fatto per lui: pretende addirittura una โ€œserra florealeโ€, ossia una vita spesa interamente secondo le sue intenzioni e nellโ€™ottica del suo insegnamento. E dicendo vita sโ€™intende non soltanto il modo di pensare, ma anche di agire e di scegliere. Gesรน รจ un maestro troppo qualificato per accontentarsi di poco! Tutti quelli che sono stati a scuola riconoscono per migliori gli insegnanti che hanno trovato piรน esigenti. ยซChi ha tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร ยป. Terribile! Perderla vuol dire smarrirla in eterno senza speranza di ricupero. Ossia finire allโ€™inferno.
Continua Gesรน, quasi divertito, a fornire originali avvertenze di vita: il riguardo verso il profeta per avere la ricompensa da profeta (qual รจ?). Riguardo verso il giusto (chi รจ?) per avere la ricompensa del giusto (idem). Enigmi neppur troppo velati per farci intuire il paradiso.

E poi lโ€™ultimo: ยซChi avrร  dato da bere anche un solo bicchiere dโ€™acqua fresca a uno di questi piccoli perchรฉ mio discepolo, in veritร  io vi dico: non perderร  la sua ricompensaยป. Sembra quasi un crescendo โ€“ dal profeta, al giusto, al piccolo โ€“ che sovverte le gerarchie etiche allora piรน o meno in uso. Il profeta merita rispetto e ammirazione perchรฉ depositario di un celebrato carisma; il giusto รจ riverito perchรฉ incontaminato nella sua condotta.

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Ma il blasone piรน alto lo ha il piccolo, in quanto tale proclamato discepolo di Gesรน.

Mons. Alberto Albertazzi – Responsabile Uff. Catechistico presso CURIA ARCIVESCOVILE – UFFICI PASTORALI (Vercelli).

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 2 luglio 2017 anche qui.

XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

  • Colore liturgico: Bianco
  • 2 Re 4,8-11.14-16; Sal 88; Rm 6, 3-4. 8-11; Mt 10, 37-42

Mt 10, 37-42
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli: “Chi ama il padre o la madre piรน di me non รจ degno di me; chi ama il figlio o la figlia piรน di me non รจ degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non รจ degno di me.
Chi avrร  trovato la sua vita, la perderร : e chi avrร  perduto la sua vita per causa mia, la troverร .
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta come profeta, avrร  la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrร  la ricompensa del giusto.
E chi avrร  dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perchรฉ รจ mio discepolo, in veritร  io vi dico: non perderร  la sua ricompensa”.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 02 – 08 Luglio 2017
  • Tempo Ordinario XIII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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