Parabola della โapparente ingiustiziaโ di Dio, questa raccontataci da Matteo con pochissime pennellate. Il padrone distribuisce a suo piacimento il denaro, prima di partire per un lungo viaggio. E forse, fra i servi, ci saranno stati confronti, mormorii, disapprovazioni. Ma poi, mettendosi davanti questo denaro, quelli che avevano avuto di piรน avranno pensato che maggiore doveva essere il loro impegno nellโamministrarlo, superiore il rischio nellโinvestirlo. E si sono messi allโopera. Lโultimo, magari dopo essersi lamentato in cuor suo di aver ricevuto di meno, e mosso piรน dalla paura che dalla fiducia del suo padrone, che comunque glielo aveva affidato, se lo era tenuto per sรฉ.
Anzi lโaveva nascosto per bene. Al ritorno, Dio sorprende i servi: non vuole indietro i talenti affidati, raddoppia la posta, la moltiplica: ยซSei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su moltoยป. Non si tratta di una restituzione, ma di un rilancio. Noi non esistiamo per restituire a Dio i suoi doni. Questa immagine, dettata dalla nostra paura, immiserisce Dio. Noi viviamo per essere come Lui, a nostra volta donatori: di pace, libertร , giustizia, gioia. Il mondo e la vita ci sono affidati come un dono che deve crescere, un giardino incompiuto che deve fiorire. Dopo la lunga assenza di Dio e la sua longanime fiducia in noi, il giudizio non sarร sulla quantitร del guadagno, ma sulla qualitร del servizio; non sul numero, ma sulla veritร dei frutti (fedele nel poco).
Nessuno รจ senza talenti. Ogni creatura che incontriamo รจ un talento, da custodire e lavorare per fare ricca la vita. Ognuno รจ talento di Dio per gli altri. โGiocarsiโ la vita, buttarsi nella meravigliosa impresa del servizio รจ quanto chiede il Signore a ciascuno di noi: Lui saprร โmoltiplicareโ in frutti lโaffidamento di queste risorse. Al contrario, stringere egoisticamente il pugno per trattenere il dono senza โtrafficarloโ non lo conserva, ma lo rende sterile. Nella logica del Regno, condividere รจ generare risorse (lo si vede anche nella moltiplicazione dei pani e dei pesci), conservare รจ perdere irrimediabilmente.
E cosรฌ, alla fine, lโapparente ingiustizia si fa somma giustizia, perchรฉ non conta da โquantoโ denaro si รจ partiti, ma da come lo si รจ amministrato; la โgioiaโ del Signore รจ il premio, uguale per tutti i suoi servi fedeli.
Signore Gesรน,
tu non pretendi troppo da noi,
vuoi soltanto che ci accorgiamo
dei regali preziosi e meravigliosi ricevuti dal tuo amore
e che li mettiamo in bella mostra,
perchรฉ tutti ne possano godere e possano lodarti.
Aiutaci a non assuefarci ai nostri talenti,
a non farli ricoprire di ruggine e polvere,
a non seppellire i nostri doni per stanchezza,
per superficialitร , per sfiducia, per pigrizia.
Sia invece la nostra vita un continuo renderti grazie per i tuoi benefici,
da mettere a disposizione di chi ha bisogno di attingere per dissetarsi di te,
con la consapevolezza che solo chi dร riceve molto piรน di quello che ha.
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XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Prv 31, 10-13. 19-20. 30-31; Sal.127; 1 Ts 5, 1-6; Mt 25, 14-30
Mt 25, 14-30
Dal Vangelo secondoย Matteo
14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malati. 15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: ยซIl luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi; congeda la folla perchรฉ vada nei villaggi a comprarsi da mangiareยป. 16Ma Gesรน disse loro: ยซNon occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiareยป. 17Gli risposero: ยซQui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!ยป. 18Ed egli disse: ยซPortatemeli quiยป. 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sullโerba, prese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietร , e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโaltra riva, finchรฉ non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da solo. 24La barca intanto distava giร molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andรฒ verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: ยซร un fantasma!ยป e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesรน parlรฒ loro dicendo: ยซCoraggio, sono io, non abbiate paura!ยป. 28Pietro allora gli rispose: ยซSignore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acqueยป. 29Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. 30Ma, vedendo che il vento era forte, sโimpaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 19 – 25 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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