Commento al Vangelo del 19 marzo 2017 – dom Luigi Gioia

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Il commento alle Letture di domenica 12 marzo 2017, terza domenica di Quaresima, a cura di dom Luigi Gioia.

https://youtu.be/UHIwFdtp7m0

File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย  ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:

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Sono io che parlo con te

Le letture di questa domenica ci pongono di fronte a due atteggiamenti possibili nella nostra relazione con il Padre.

Nella prima lettura incontriamo il popolo di Dio che nel deserto dimentica tutti i benefici ricevuti dal Signore e mormora contro Mosรจ: Perchรฉ ci hai fatti salire dall’Egitto per farci morire di sete, noi, i nostri figli e il nostro bestiame? Gli israeliti non credono piรน che il Signore sia in mezzo a loro e si lasciano vincere da un atteggiamento che possiamo descrivere come quello della disperazione.

L’atteggiamento opposto ci รจ invece offerto nella lucida confessione di fede di Paolo che alla tentazione della disperazione risponde con un elogio straordinario della speranza: La speranza non delude, perchรฉ l’amore di Dio รจ stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci รจ stato dato. La speranza non delude, perchรฉ alla nostra sete ha risposto il Padre, versando il suo Spirito Santo nei nostri cuori, dove ci consola, ci da la forza, ci insegna a pregare, ci rivela le profonditร  di Dio, ci aiuta ad entrare nella vita divina.

In questo tempo di quaresima, in questo deserto nel quale ci siamo inoltrati per aver seguito Gesรน, possiamo ritrovarci anche noi ad un bivio tra la disperazione e la speranza. รˆ offerta anche per noi l’occasione di aprirci a questa speranza che non confonde, cioรจ ad osare continuare a contare sul Signore anche contro ogni evidenza contraria.

Questo รจ ciรฒ che il vangelo di oggi chiama adorazione: Viene l’ora – dice Gesรน – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร . Che cos’รจ l’adorazione se non questa capacitร  di rientrare in noi stessi e scoprire che zampilla in noi una fonte di acqua viva, la fonte dello Spirito Santo che รจ stato versato nei nostri cuori?

L’adorazione รจ qualcosa che abbiamo bisogno di imparare prima di tutto lasciandoci condurre nel deserto dove siamo provocati dalla nostra sete a cercare dove dissetarla. Solo grazie a questo pungolo cerchiamo il cammino dell’adorazione, ci lasciamo condurre per mano dalla paziente pedagogia di Gesรน.

Il popolo di Israele era stato condotto nel deserto per poter adorare Dio. Quando Mosรจ infatti chiese al faraone di poter condurre il popolo nel deserto, la ragione che diede fu proprio questa: per condurlo in un luogo nel quale potesse adorare il Signore. Ed effettivamente se il popolo restรฒ quaranta anni nel deserto fu perchรฉ era un popolo idolatra, che non sapeva adorare il Signore. Il Signore ebbe bisogno di un ricambio generazionale totale perchรฉ apparisse una generazione nuova di Israeliti, non contaminati dall’idolatria, che sapessero riconoscere nel Signore il loro tutto.

Quanto รจ successo nella storia di Israele si ripete in ciascuna delle nostre vite. Il Signore conduce ognuno di noi nel deserto per sedurci e per parlare al nostro cuore, come fa con la donna samaritana. Prima le chiede da bere. La donna risponde con una certa sorpresa e all’inizio non capisce cosa voglia Gesรน. Ma Gesรน con questa donna parla, parla al suo cuore, si rivela apertamente e le proclama: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva. Gesรน compie esattamente ciรฒ che Dio annuncia nel libro di Osea: seduce questa donna, la conduce nel deserto e lร  parla al suo cuore. Quando la donna gli chiede del messia, la risposta di Gesรน non รจ solo “Sono io il Messia” ma “Sono io che parlo con te”.

Il nostro Dio non resta nel cielo, dicendoci quello che dobbiamo fare attraverso la Parola, attraverso mediazioni umane come quelle della Chiesa, per poi lasciarci alla nostra iniziativa. Il nostro รจ un Dio che ci viene incontro e ci parla, perchรฉ l’amore di Dio, lo Spirito Santo, cioรจ Dio stesso, รจ stato versato nei nostri cuori. Se vogliamo incontrarlo รจ nel nostro cuore che dobbiamo ritornare, perchรฉ – come dice ancora Gesรน in questa pagina del Vangelo – viene l’ora, ed รจ questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร .

Che cos’รจ adorare Dio, se non ritrovare le ragioni della nostra speranza non fuori di noi stessi, ma nel nostro cuore? Il senso profondo dell’itinerario quaresimale si schiuderร  per noi se sapremo ritagliarci nelle nostre giornate piccoli momenti nei quali entrare nella nostra camera e chiudere la porta, lร  dove il Padre ci scruta, ci vede nel segreto, e lร  pregarlo. Pregarlo semplicemente con le parole del Padre Nostro capite, meditate, gustate. Pregarlo per riconoscerlo presente, per sperimentare che la sua non รจ una presenza vuota, ma pacificante, consolante, vivificante. รˆ la presenza del Dio che ci dichiara: “Sono io, che parlo con te. Sono io che parlo al tuo cuore”.

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 19 marzo 2017 anche qui.

III Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน giunse a una cittร  della Samarรฌa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesรน dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesรน: ยซDammi da bereยป. I suoi discepoli erano andati in cittร  a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: ยซCome mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?ยป. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesรน le risponde: ยซSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua vivaยป. Gli dice la donna: ยซSignore, non hai un secchio e il pozzo รจ profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse piรน grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?ยป.

Gesรน le risponde: ยซChiunque beve di quest’acqua avrร  di nuovo sete; ma chi berrร  dell’acqua che io gli darรฒ, non avrร  piรน sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darรฒ diventerร  in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eternaยป. ยซSignore – gli dice la donna โ€“, dammi quest’acqua, perchรฉ io non abbia piรน sete e non continui a venire qui ad attingere acquaยป. Le dice: ยซVa’ a chiamare tuo marito e ritorna quiยป. Gli risponde la donna: ยซIo non ho maritoยป. Le dice Gesรน: ยซHai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non รจ tuo marito; in questo hai detto il veroยป.

Gli replica la donna: ยซSignore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che รจ a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorareยป. Gesรน le dice: ยซCredimi, donna, viene l’ora in cui nรฉ su questo monte nรฉ a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciรฒ che non conoscete, noi adoriamo ciรฒ che conosciamo, perchรฉ la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed รจ questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร : cosรฌ infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio รจ spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e veritร ยป. Gli rispose la donna: ยซSo che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrร , ci annuncerร  ogni cosaยป. Le dice Gesรน: ยซSono io, che parlo con teยป.

In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: ยซChe cosa cerchi?ยป, o: ยซDi che cosa parli con lei?ยป. La donna intanto lasciรฒ la sua anfora, andรฒ in cittร  e disse alla gente: ยซVenite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?ยป. Uscirono dalla cittร  e andavano da lui.

Intanto i discepoli lo pregavano: ยซRabbรฌ, mangiaยป. Ma egli rispose loro: ยซIo ho da mangiare un cibo che voi non conosceteยป. E i discepoli si domandavano l’un l’altro: ยซQualcuno gli ha forse portato da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIl mio cibo รจ fare la volontร  di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che giร  biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perchรฉ chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciรฒ per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro faticaยป.

Molti Samaritani di quella cittร  credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: ยซMi ha detto tutto quello che ho fattoยป. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase lร  due giorni. Molti di piรน credettero per la sua parola e alla donna dicevano: ยซNon รจ piรน per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perchรฉ noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi รจ veramente il salvatore del mondoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima III, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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