Commento al Vangelo del 19 Maggio 2019 – don Giovanni Berti – Gioba

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Secondo una nota definizione, il brand รจ โ€œun nome, termine, segno, simbolo, o disegno, o una combinazione di questi che mira a identificare i beni o i servizi di un venditore o un gruppo di venditori e a differenziarli da quelli dei concorrentiโ€ (American Marketing Association)

Per fare un paio di esempi, se vedi due archi gialli accoppiati un poโ€™ stretti al vertice pensi subito alla famosa catena di ristorazione McDonaldโ€™s, oppure se vedi una specie diย  virgola grande orizzontale, anche se non cโ€™รจ scritto nulla, se conosci il mondo dellโ€™abbigliamento sportivo capisci immediatamente che si tratta del brand Nike. E di esempi ne potremmo fare infiniti.

Creare un brand semplice e immediato che sia subito riconoscibile da tutti e nel modo piรน diffuso, รจ fondamentale per una azienda, soprattutto per differenziarsi dagli altri concorrenti sullo stesso prodotto.

Anche le religioni hanno il loro โ€œbrandโ€ che le identifica e distingue una dalle altre in modo immediato e semplice. Una croce, una mezzaluna e una stella a 6 punte per noi richiamano immediatamente il cristianesimo, lโ€™islam e lโ€™ebraismo. Gli altri simboli magari meno immediati per noi, in altre parti del mondo, richiamano altrettante grandi o piccole tradizioni religiose.

Per noi cristiani la croce, in tutti i modi in cui puรฒ essere fatta, richiama in sintesi la nostra fede. Bisogna ricordare che come simbolo di appartenenza alla fede cristiana perรฒ non รจ stata subito accolta dai primi discepoli e dalle prime comunitร  cristiane. Ci vorranno secoli perchรฉ la croce con il Cristo appeso morto sia accolta e diffusa, cosรฌ come la vediamo oggi. La croce รจ quel passaggio fondamentale della vita di Gesรน sulla quale lui dona tutto sรฉ stesso per amore, un dono che inizia perรฒ giร  con la sua nascita umana e tutta una vita spesa per amore. La croce รจ la sintesi dellโ€™amore di Gesรน che perรฒ senza resurrezione non avrebbe senso e futuro. La croce รจ il simbolo, o โ€œbrandโ€ in termini moderni, del cristianesimo, ma solo se compresa fino in fondo e senza dimenticare lโ€™evento della resurrezione che non si puรฒ sintetizzare in un simbolo ma solo raccontare e testimoniare, cosรฌ come fin dallโ€™inizio รจ capitato.

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Il Vangelo di oggi ha un passaggio fondamentale che mi ha fatto riflettere davvero su quale sia il vero e definitivo โ€œbrandโ€ che identifica il cristianesimo, e che non รจ la croce.

โ€œDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altriโ€.

Gesรน nellโ€™ultima cena, alla vigilia della crocifissione, dร  le ultime e definitive istruzioni alla sua comunitร  di discepoli e amici. Tra queste istruzioni cโ€™รจ questo comando di amarsi gli uni gli altri. Ed รจ dallโ€™amore reciproco che si riconoscerร  in eterno che sono suoi discepoli.

Sembra cosรฌ semplice e quasi โ€œbanaleโ€ che sia lโ€™amore il segno distintivo dei discepoli, eppure รจ proprio quello il vero โ€œbrandโ€ che li identifica: un amore come il suo, totale, fatto di dono, senza tornaconto, pronto al sacrificio e capace di dare vita.

Il โ€œbrandโ€ spesso divide, perchรฉ identifica una parte in contrapposizione ad unโ€™altra. Questo รจ essenziale nei prodotti commerciali, e lo diventa purtroppo anche nel discorso delle religioni, quando ci si fa la guerra per i simboli. Lo vediamo drammaticamente anche in questi giorni in alcune parti del mondo (ultimamente in Sri Lanka e Burkina Faso) quando sono stati attaccati facendo stragi alcuni luoghi sormontati dalla croce, in odio a quel simbolo e a quello che rappresenta. Ma รจ successo ย purtroppo spesso nella storia quando gli uomini si sono contrapposti violentemente in base ai loro simboli religiosi.

Gesรน personalmente sceglie lโ€™amore reciproco come segno distintivo dei suoi discepoli. Questo apre uno spiraglio di universalitร  che รจ proprio nel cuore del Vangelo. Gesรน dona la sua vita sulla croce e risorge da morte per tutti, in una speranza di amore universale e comunione universale di cui proprio i cristiani devono essere i primi testimoni, con la chiara missione non di imporre una religione a discapito di unโ€™altra, ma di amare come lui ha amato.

Da cosa si vede quindi che siamo cristiani in una famiglia, in una comunitร  parrocchiale e diocesi? Solo da piรน o meno grandi croci su pareti ed edifici? Se seguiamo davvero fino in fondo il Vangelo capiamo che il vero โ€œbrandโ€ di Gesรน รจ il suo amore nelle nostre mani, nelle nostre parole, nelle nostre relazioni umane e nel rapporto che abbiamo con il mondo.

don Giovanni Berti – Sito web

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