Commento al Vangelo del 19 giugno 2010 – don Mauro Pozzi

- Pubblicitร  -

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

UNO E TRINO

Isaia paragona Dio al vasaio e lโ€™uomo al vaso che Egli crea. Domanda il profeta: Un oggetto puรฒ dire del suo autore: ยซNon mi ha fatto luiยป? E un vaso puรฒ dire del vasaio: ยซNon capisceยป? (Is 29, 16b). Cosรฌ รจ per ogni creatura. Non avremmo la possibilitร  di conoscere Dio, se non fosse Lui stesso a rivelare qualcosa di sรฉ e, in ogni caso, quello che possiamo sapere non puรฒ essere tutto, vista lโ€™incolmabile distanza tra noi e lโ€™Infinito. Inoltre questa limitata conoscenza riguarda una realtร  del tutto superiore a quello cui possiamo avere accesso e che quindi ha caratteristiche assolutamente inconsuete. Noi non adoriamo tre dei, ma un solo Dio che non รจ limitato da nessuna forma e dunque รจ singolare e plurale allo stesso tempo, perchรฉ non ha numero, รจ il Tutto. Noi possiamo avere un rapporto con Dio, non tanto perchรฉ sappiamo trovarlo, ma piuttosto perchรฉ Lui cerca noi. Le persone della Trinitร  rivelano i modi in cui Dio si lascia conoscere. Il Padre รจ il creatore che dร  origine allโ€™universo e ne stabilisce le leggi. Mosรจ sulla montagna riceve i comandamenti da Colui che governa tutte le cose e si prostra davanti a Lui. Il peccato originale รจ lโ€™incapacitร  di riconoscere la maestร  divina. รˆ lโ€™arroganza del vaso che rinnega il vasaio. Questo vuol dire essere un popolo di dura cervice, cioรจ gente che non sa piegare la testa e crede di non dipendere da nessuno. Mosรจ nella sua preghiera fa appello a quella misericordia che Dio stesso gli ha appena annunciato. Senza di essa saremmo cancellati, ma il Signore vuole salvarci, non condannarci e per questo non si contenta di mandare i profeti a esortare il suo popolo, ma Lui stesso si fa uomo. Ecco la seconda persona della Trinitร : Gesรน, lโ€™uomo-Dio. Il Messia รจ lโ€™incarnazione dellโ€™infinita misericordia del Padre, che ci offre un appiglio sicuro per essere portati in cielo: chi crede nel Figlio รจ salvato. Il suo sacrificio diventa espiazione perpetua dei peccati dellโ€™umanitร . La presenza di Dio nella storia, cioรจ nel nostro presente, continua con lโ€™Eucarestia, il suo corpo e il suo sangue, ma soprattutto con il dono dello Spirito Santo, terza manifestazione personale di Dio, su cui abbiamo riflettuto domenica scorsa. Le tre Persone sono legate e unite dallโ€™amore e in questo meraviglioso abbraccio Dio vuole attirare anche noi. Questa รจ la Trinitร , un Dio da amare, un Dio che ci ama. Mettiamoci allora in ascolto, chiediamogli di manifestarci la sua presenza e di darci la grazia di incontrarlo.

Link al video

Articolo precedente
Articolo successivo

Altri Articoli
Related

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Zaccaria era un miscredente: era impossibile per Dio dargli...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Don Francesco Cristofaro – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Vangelo del giorno e breve commento a cura di...

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Ogni genitore porta nel cuore tante aspettative per i...