Commento al Vangelo del 19 Aprile 2020 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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La fase dueโ€ฆ parola magica per noi in questi giorni di โ€œfase unoโ€, quella dellโ€™improvvisa emergenza della pandemia da coronavirus che ci ha travolti.

Questa โ€œfase dueโ€ non sappiamo ancora bene come sarร , ma sicuramente consisterร  in un superamento deciso delle attuali ristrettezze, anche se non sarร  piรน come prima di tutto quello che รจ successo, almeno non in tempi brevi. Gli esperti e i governanti sono tutti concordi nel dire che lโ€™efficacia della โ€œfase dueโ€ dipenderร  ancora una volta dalla responsabilitร  di tutti. Non basterร  averla scritta in decreti e aver individuato strategie e strumenti. Se ognuno non ci crederร  veramente e non farร  la propria parte nel suo piccolo (casa, lavoro, movimenti, comportamentiโ€ฆ) questa โ€œfase dueโ€ non decollerร  mai e ci riporterร  drammaticamente indietro. Penso che ci voglia davvero una grande fiducia e senso di responsabilitร  e anche un profondo ottimismo per andare avanti anche in questa fase che รจ prossima a iniziare.

Il Vangelo di questa domenica ci parla di Gesรน che dopo la resurrezione si mostra vivente ai discepoli. Lโ€™evangelista Giovanni ci racconta che il Signore รจ in mezzo ai suoi discepoli giร  il giorno stesso della resurrezione, e lo ripete 8 giorni dopo. รˆ chiaro che รจ un richiamo al giorno del Signore, la domenica (dies-domini), che per i cristiani fin dallโ€™inizio รจ il giorno che ricorda in modo vivo quellโ€™evento unico ma nello stesso tempo perpetuo. Da quel giorno il maestro e amico si presente e operante, ma in modo totalmente nuovo. Tutta la vita di Gesรน e in particolare gli ultimi drammatici giorni della sua passione, sono stati una โ€œfase unoโ€ dellโ€™azione di Dio che totalmente dipendeva dal Figlio di Dio, Gesรน, e che attraverso la sua umanitร  ha mostrato Dio e il suo amore. Ora possiamo proprio dire che con la sua resurrezione inizia la โ€œfase dueโ€ dellโ€™azione di Dio. Non รจ piรน nellโ€™uomo Gesรน ma nellโ€™umanitร  dei suoi discepoli che Dio si mostra vivente e dona il suo amore, in altre parole il suo Spirito.

E come sia la โ€œfase dueโ€ lo mostra pienamente questo racconto di Giovanni. Gesรน รจ in mezzo ai suoi discepoli. Non รจ una semplice apparizione incorporea e โ€œvirtualeโ€, ma รจ presenza vera che ha i segni concreti dellโ€™amore. Per questo Gesรน รจ in mezzo a tutti, quindi nessuno รจ piรน privilegiato di altri, e mostra i segni della passione per dire che quello รจ il suo modo di agire e tale dovrร  essere il loro.

Il Risorto dona Spirito Santo, che รจ quellโ€™Amore divino che dona nuova forza e vita al gruppo spaurito e chiuso dei discepoli chiuso in casa. In questo davvero sembrano essere come noi in questi giorni chiusi in casa.

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Gesรน dona ai suoi discepoli un compito grande, che รจ quello di essere segno concreto di misericordia. La misericordia di Dio nella โ€œfase unoโ€ del Vangelo era mostrata da Gesรน stesso, con i suoi molti segni di cura e perdono, di ascolto e vicinanza. Ora nella โ€œfase dueโ€ questo dipende dai discepoli che non sono โ€œburattiniโ€ che sono veri protagonisti, anzi noi siamo veri protagonisti della misericordia di Dio.

Abbiamo tutti quello che occorre per far si che il Vangelo porti frutto di vita nel mondo con ciรฒ che Gesรน ha fatto nella sua โ€œfase unoโ€. Il racconto di Giovanni ci ricorda che comunque Gesรน rimane sempre ed รจ pronto a dare segni della sua presenza, senza sostituirsi alla nostra fede, ma per sostenerla, come accade a Tommaso. I dubbi e gli interrogativi di Tommaso, la sua voglia e il suo diritto di sperimentare Gesรน, sono anche i nostri. Una delle modalitร  con quale possiamo anche noi sentire Gesรน risorto in mezzo a noi, รจ lโ€™Eucarestia domenicale.

Purtroppo in questi tempi di distanziamento sanitario, non possiamo celebrarla in chiesa, ma questo non significa che non possiamo pregare e fare memoria della presenza di Gesรน anche tra le mura di casa. Non basta certo una messa seguita in televisione o sul computer, ma queste possono esser un aiuto e un modo per ricordarci che senza il Signore non possiamo vivere, senza la sua Parola e presenza, non possiamo dirci cristiani. Abbiamo bisogno come per i discepoli di sentire risuonare nel cuore quel โ€œPace a voiโ€, dove la โ€œPaceโ€ รจ il dono piรน grande di Dio. Pace in situazione di sofferenza, di chiusura, di malattia e anche di peccato e fragilitร  umana.

Eโ€™ la Pace che Gesรน risorto dona a noi suoi amici, e attraverso di noi rimbalza e si diffonde in tutto il mondo, in tutti i cuori

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)


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