BEATI VOI
In quel tempo, 17. Gesรน, disceso con loro (i Dodici), si fermรฒ in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale
Il Vangelo di Luca presenta il discorso delle Beatitudini pronunciato da Gesรน in un luogo pianeggiante, diversamente da Matteo, secondo il quale le Beatitudini sono proclamate su un monte (cfr. Matteo 5,1-12). Il brano รจ diviso in due parti che comprendono quattro beatitudini e quattro guai. Nellโultima beatitudine e nellโultimo guai si riflette la situazione delle prime comunitร cristiane. Dal punto di vista letterario il testo si ricollega al genere escatologico delle beatitudini che appare nella versione greca della Bibbia e nella letteratura apocalittica del giudaismo. La prospettiva del Vangelo, perรฒ, รจ profondamente diversa.
Attorno a Gesรน vi sono i Dodici, un gran numero di discepoli e tanta folla (in greco popolo, laos), a indicare che il messaggio di Gesรน si sta allargando a cerchi concentrici, man mano che cresce la sua predicazione: prima ci sono gli apostoli che condividono la sua missione, poi i discepoli che hanno obbedito alla Parola, quindi le genti che desiderano ascoltare ed essere salvate.
โIn un luogo pianeggianteโ: mentre Matteo vuole presentare Gesรน come un nuovo Mosรฉ che sale sul monte per ricevere la Legge, Luca presenta lโumiltร di Gesรน che sceglie di manifestarsi nella modestia, mettendosi al livello della gente.
20. Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: ยซBeati voi, poveri, perchรฉ vostro รจ il regno di Dio. 21. Beati voi, che ora avete fame, perchรฉ sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perchรฉ riderete.
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Gesรน proclama il suo messaggio di salvezza a tutti, senza distinzioni. ร un messaggio che supera la logica del mondo, che esula dal pensiero comune.
Le prime tre beatitudini sono concatenate e riguardano una situazione di mancanza assoluta di mezzi per vivere, di povertร estrema che suscita pianto e dolore, perchรฉ รจ troppo grande lโoppressione e la miseria.
Il messaggio si ricollega al brano di Isaia in cui Dio si prende cura dei poveri, degli affamati, degli afflitti, di chi รจ ingiustamente sfruttato:โper mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto, affinchรฉ siano chiamati querce di giustizia, la piantagione del Signore per mostrare la sua gloriaโ (Isaia 61,3).
Il paradosso che Gesรน annuncia รจ la beatitudine dei poveri. Essi sono beati perchรฉ il Regno di Dio appartiene a loro, perchรฉ Dio si ricorda di loro e li ama, perchรฉ apre loro un futuro diverso di felicitร .
โAlzati gli occhiโ: รจ unโespressione che si utilizza nei salmi quando ci si rivolge a Dio. Gesรน alza gli occhi verso i suoi discepoli: significa che si trova piรน in basso rispetto a loro. Non si erge come un Maestro che insegna dalla cattedra, ma al di sotto dei suoi uditori.
โBeatiโ: la felicitร รจ nel progetto di Dio. In terra ne abbiamo un assaggio, ma in Cielo avremo il compimento. Per questo siamo sempre alla ricerca del senso ultimo della vita nel Signore, che, solo, ci fa pregustare la felicitร piena.
โPoveriโ: Gesรน accoglie la persona povera, che subisce violenza, ingiustizia, sopraffazione, sofferenza. Non proclama beata la condizione di povertร , che, anzi, รจ da affrontare e superare. Poveri siamo tutti: abbiamo bisogno del nutrimento, del respiro, delle cure, delle relazioni e, quando siamo malati, siamo nella condizione di dipendenza da tutti. Siamo, perรฒ, beati fin da adesso se viviamo in comunione con Dio le nostre sofferenze: solo da Lui viene la vera pace.
โOraโ : il testo indica una difficile situazione che, perรฒ, avrร un esito molto diverso. Il dolore del momento presente si trasformerร in gioia nel futuro. In questo caso lโavverbio non ha il significato di tempo di salvezza, come in altri contesti, ma si riferisce solo alla situazione contingente. La comunione con Dio, attesa nella fede e nella speranza, รจ la ricompensa alla precarietร e allโindigenza attuale.
โBeati voi che piangeteโ: Dio non gode del pianto dei suoi figli, ma รจ con loro, soffre e piange con loro, รจ vicino a chi ha il cuore ferito e gli dร forza per continuare a lottare, ad amare e perdonare. Non ci libera dal soffrire, ma ci dร la forza per affrontare la sofferenza; non ci impedisce di piangere, ma ci salva attraverso le lacrime che versiamo. Come ha fatto lui, che non ha evitato la sofferenza, ma che ci ha salvato attraverso la sofferenza.
22.ย Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Questa quarta beatitudine toglie tutte le possibili illusioni circa una sequela facile di Gesรน. Chi segue Cristo deve disporsi necessariamente alla sofferenza, allโinsulto, allโodio, alla persecuzione.
โVi odierannoโ: รจ il termine utilizzato per chi si oppone al popolo di Dio come nemico. Gesรน rivoluziona questa posizione e insegna ad amare anche i nemici.
โMettere al bandoโ: vuol dire che la persona che segue Cristo viene separata, viene esclusa, separata dalla societร .
โInsultoโ: รจ il termine utilizzato per chi disprezza lโuomo giusto:โAscoltatemi, voi che conoscete la giustizia, popolo che hai nel cuore la mia legge! Non temete gli insulti degli uomini, nรฉ siate sgomenti per i loro oltraggiโ (Isaia 51,7). Nella prima lettera di Pietro viene detto: โBeati voi, se venite insultati per il nome di Cristoโ (1Pietro 4,14).
โA causa del Figlio dell’uomoโ: si parla esplicitamente della persecuzione per la fede in Gesรน, Egli, perรฒ, verrร come giudice e rovescerร le situazioni.
23.ย Rallegratevi in quel giorno ed esultate perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Nella prova dobbiamo avere la certezza della ricompensa che sarร la gioiosa comunione con Dioย per sempre. Il dono del suo amore supera ogni pena su questa terra. I profeti hanno subito persecuzioni, cosรฌ anche coloro che seguono Cristo. Annunciare il Vangelo vuole dire condividere la sorte di Cristo e dei martiri di tutti i tempi. Ritorna qui il concetto di โgiusto perseguitatoโ.
โSkirtanโ: รจ un verbo che significa letteralmente โsaltellareโ, cioรจ โesultareโ. Lโesultanza non รจ solo interiore, ma palese anche allโesterno, come ad una festa di nozze.
24.ย Ma guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione. 25. Guai a voi, che ora siete sazi, perchรฉ avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perchรฉ sarete nel dolore e piangerete.
Iniziano i quattro guai, in relazione alle precedenti beatitudini.
La ricchezza in sรฉ non รจ nรฉ buona nรฉ cattiva. Dipende dallโuso che se ne fa. Cโรจ il rischio che le ricchezze ci facciano sentire potenti, autosufficienti, superiori e piรน meritevoli degli altri.
Se abbiamo il cuore egoista, impiegheremo la nostra ricchezza a nostro favore e per i nostri vantaggi, accumulandola e difendendola, senza pensare a prospettive oltre la morte.
Gesรน ci insegna ad aprirci a ricevere i doni gratuiti di Dio, a distribuire quanto abbiamo in dono, sentendolo come unโopportunitร per condividere e fare del bene.
โGuai a voiโ: รจ lโespressione accorata di Cristo, simile a quella di una madre che non vuole che i figli incorrano nelle conseguenze di cattive abitudini da cui vuole preservarli.
26. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiยป.
In questo quarto guai, Gesรน ci esorta a non cercare lโapprovazione degli altri, ma ci insegna ad agire con rettitudine di coscienza, davanti a Dio.
Il nostro Salvatore ci vuole persone libere, capaci di donazione, forti contro il male. Chi giunge a compromessi non riuscirร mai ad avere la libertร interiore; chi accumula ricchezze per sรฉ non sarร mai libero dalla paura di perdere tutto; chi chiude il cuore agli altri non riuscirร ad avere la gioia della comunione fraterna.
Accogliamo le Beatitudini come nostra regola di vita, senza smettere mai di lottare per la vittoria del bene sul male. Se avremo la pace che nasce dallโunione con Dio riusciremo a vincere ogni egoismo ed essere seme che muore per portare frutto, luce riflessa della sorgente della Luce, piccolo germoglio che annuncia la Vita, modesta scintilla della Beatitudine eterna.
Suor Emanuela Biasiolo
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
SESTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
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Lc 6, 17. 20-26 Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน, disceso con i Dodici, si fermรฒ in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidรฒne. Ed egli, alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: ยซBeati voi, poveri, perchรฉ vostro รจ il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perchรฉ sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perchรฉ riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perchรฉ avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perchรฉ sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiยป. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: La Sacra Bibbia
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