Commento al Vangelo del 16 novembre 2016 – Monastero di Bose

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Lc ย 19,11-27
In quel tempo 11mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesรน disse ancora una parabola, perchรฉ era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12Disse dunque: ยซUn uomo di nobile famiglia partรฌ per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. 13Chiamati dieci dei suoi servi, consegnรฒ loro dieci monete d’oro, dicendo: ยซFatele fruttare fino al mio ritornoยป. 14Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: ยซNon vogliamo che costui venga a regnare su di noiยป. 15Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornรฒ e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16Si presentรฒ il primo e disse: ยซSignore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieciยป. 17Gli disse: ยซBene, servo buono! Poichรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci cittร ยป. 18Poi si presentรฒ il secondo e disse: ยซSignore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinqueยป. 19Anche a questo disse: ยซTu pure sarai a capo di cinque cittร ยป. 20Venne poi anche un altro e disse: ยซSignore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; 21avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminatoยป. 22Gli rispose: ยซDalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23perchรฉ allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessiยป. 24Disse poi ai presenti: ยซToglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieciยป. 25Gli risposero: ยซSignore, ne ha giร  dieci!ยป. 26ยซIo vi dico: A chi ha, sarร  dato; invece a chi non ha, sarร  tolto anche quello che ha. 27E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a meยปยป.

Gesรน mette sulla bocca del re parole di elogio per i due servi che hanno saputo far fruttare le monete dโ€™oro che ha loro affidato prima di partire. Al contrario, il re ha parole molto dure nei confronti del servo che ha tenuto nascosta la moneta nel fazzoletto e che confessa apertamente il perchรฉ lo ha fatto: โ€œAvevo paura di teโ€. Paura di rischiare, paura di perdere tutto.

Accettare il rischio come quando ci si innamora o si fanno i voti. Si accetta il rischio, la non garanzia, la morte. Non il nascondimento rasserenante ma lโ€™esposizione a un fuoco divorante, a un viaggio nel turbine.
La cosiddetta parabola dei talenti ci dice che non guadagna i cieli chi ha nascosto la moneta nel fazzoletto per paura degli imperscrutabili e paradossali disegni di Dio. Prendono invece parte alla gioia del loro Signore i due servi che hanno fatto fruttare la moneta arrischiando. Il prudente che se lโ€™รจ messa in tasca nascondendola: sa che il Signore รจ un uomo severo (austerรฒs) che miete dove non ha seminato e raccoglie dove non ha sparso. Cioรจ che non remunera proporzionatamente alle opere soltanto, come se avesse una calcolatrice in mano. Remunera e salva apparentemente senza criterio, in realtร  con il suo.

Precisamente questo suscita paura nel prudente, il quale aveva nascosto la moneta per essere almeno sicuro di quello che possedeva. Per non essere esposto โ€œal casoโ€, al rischio del forte guadagno o dello scacco totale. Gesรน si spinge perfino a elogiare le virtรน rischiose dellโ€™usura bancaria. In questo il prudente somiglia al fratello praticante, non trasgressivo, del figliol prodigo. Cristo sceglie sempre quelli che rischiando perdono tutto. Preferisce il figliol prodigo, la peccatrice al fariseo Simone, lโ€™adultera ai dottori della Legge.

Chi non rischia si mette la vita, la fede e ogni dono ricevuto in tasca o lo nasconde sotto terra, in un posto sicuro, per meglio immunizzarla e immunizzarsi dai pericoli, dai rischi e dalla morte. Sarร  senzโ€™altro lโ€™irreprensibile praticante che restituisce quel che ha ricevuto e nulla di piรน, ma che non conoscerร  mai il sovrappiรน del dono totale di sรฉ.

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Gesรน racconta questa parabola a quelli che lo stanno seguendo e pensano che il fatto che Gesรน sia ormai vicino a Gerusalemme significhi che la manifestazione del regno di Dio รจ ormai una questione di giorni. Sono dunque sicuri che entreranno nella gioia del loro Signore. Attraverso la parabola dei talenti Gesรน cerca loro di fa capire che, al contrario, chi sta con lui non puรฒ essere sicuro di niente ma deve essere disposto a rischiare tutto.
Scegliere Gesรน significa scegliere il rischio, perchรฉ il regno di Dio รจ di chi sceglie di rischiare tutto.

fratel Goffredo della comunitร  monastica di Bose

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