Commento al Vangelo del 15 ottobre 2017 – mons. Vincenzo Paglia

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19514745932_eaeae50df7_oโ€œPreparerร  il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivandeโ€ฆ Eliminerร  la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherร  le lacrime su ogni volto, lโ€™ignominia del suo popolo farร  scomparire da tutta la terraโ€. รˆ il sogno del grande profeta Isaia, che abbiamo ascoltato in questa domenica (Is 25,6-10). In un altro passo scrive: โ€œCammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a teโ€ (Is 60,3-4). Le parole del profeta vanno oltre il suo tempo e colgono un sogno iscritto nel profondo dei cuori degli uomini e delle donne di ogni generazione, di ogni luogo, di ogni fede: in tanti hanno bisogno di una vita pacificata; molti desiderano avviarsi verso un nuovo futuro; tutti debbono uscire da una condizione disonorevole.

Dice il profeta che il banchetto รจ giร  preparato; e lo ha imbandito il Signore. Questo sta a dire che la vita, la pace, la fraternitร  sono giร  preparate. รˆ il Signore stesso che ce le dona. Non sono perciรฒ cosรฌ lontane da disperare di averle, o cosรฌ alte e irraggiungibili da cadere nello sconforto. Esse sono alla nostra portata. Il vero problema sta nel nostro rifiuto di accogliere lโ€™invito e di avviarci verso quel monte per partecipare al banchetto della vita e della pace. Noi, preoccupati solo dei nostri affari, non consideriamo lโ€™invito che ci viene rivolto e disprezziamo i doni che ci vengono proposti. La difesa dei nostri personali interessi ad ogni costo e a qualunque prezzo, ci allontana dalla pace e dalla fraternitร . รˆ chiara, in tal senso, la parabola del banchetto. Essa ha per protagonista un re il quale, dopo aver preparato un banchetto di nozze per il figlio, invia i suoi servi per chiamare gli invitati. Questi ultimi, dopo aver ascoltato i servi, rifiutano lโ€™invito. Ognuno ha il suo giusto motivo, il suo piรน che comprensibile daffare: chi nel proprio campo, chi in altri. Tutti perรฒ sono concordi nel rifiutare.
Il re tuttavia non si arrende; insiste e manda di nuovo i servi a rinnovare lโ€™invito. Sembra di sentire lโ€™apostolo quando dice che per il Vangelo bisogna insistere in ogni occasione sia opportuna che non opportuna. Ma questa volta gli invitati non solo disattendono la proposta del re, giungono a maltrattare e persino a uccidere i servi. รˆ quanto accade ogniqualvolta il Vangelo viene messo ai margini o espulso dalla nostra vita. Di fronte a questa incredibile reazione il re, sdegnato, fa punire gli assassini. In veritร  sono essi stessi a punirsi, ossia a escludersi dal banchetto della vita, della pace, dellโ€™amore. Cadono cosรฌ in una vita dโ€™inferno. Il re peraltro non dimette il suo sconfinato desiderio di raccogliere gli uomini. Manda altri servi con lโ€™ordine di rivolgersi a tutti coloro che avrebbero incontrato nelle strade e nelle piazze, senza alcuna distinzione. Ebbene, questa volta lโ€™invito รจ raccolto e la sala si riempie di commensali, โ€œbuoni e cattiviโ€. Sembra quasi che a Dio non interessi come siamo; quel che vuole รจ che ci siamo. In quella sala non ci sono puri e santi. Ci sono tutti. Anzi, a sentire altre pagine del Vangelo, si direbbe che fossero masse di poveri e di peccatori. Gesรน afferma che tutti sono invitati e chiunque arriva รจ accolto; non importa se uno ha meriti o meno, e neppure se uno รจ a posto o no con la coscienza. In quella sala non si riesce a distinguere chi รจ santo e chi รจ peccatore, chi รจ puro e chi รจ impuro.
Quel che conta รจ avere la โ€œveste nuzialeโ€. In Oriente lโ€™ospite, chiunque fosse, era accolto con ogni onore: veniva lavato e vestito prima di essere introdotto nella sala per il pranzo. Chi si sottraeva a questa usanza mostrava di non accettare lโ€™ospitalitร  sentendosi in diritto di entrare, quasi fosse padrone. La veste nuziale perciรฒ รจ lโ€™amore di Dio che viene riversato su di noi sino a coprire tutte le nostre colpe, tutte le nostre debolezze. La veste nuziale รจ la fede, รจ lโ€™adesione affettuosa al Signore e alla sua parola. Scrive a tale proposito lโ€™Apocalisse: โ€œVidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti allโ€™Agnello, avvolti in vesti candideโ€ (Ap 7,9).

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XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 22, 1-14
Dal Vangelo secondoย  Matteo

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1Gesรน riprese a parlare loro con parabole e disse: 2ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandรฒ di nuovo altri servi con questโ€™ordine: โ€œDite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร  uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ€. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . 8Poi disse ai suoi servi: โ€œLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ€. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. 11Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโ€™abito nuziale. 12Gli disse: โ€œAmico, come mai sei entrato qui senza lโ€™abito nuziale?โ€. Quello ammutolรฌ. 13Allora il re ordinรฒ ai servi: โ€œLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร  sarร  pianto e stridore di dentiโ€. 14Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 15 – 21 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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