Amico, come hai potuto entrare qui senzโabito nuziale?
In questa domenica si conclude la trilogia delle parabole con cui Gesรน condanna esplicitamente i capi di Israele che hanno rifiutato il suo annuncio.
Eโ la parabola detta โdella grande cenaโ, perchรฉ ci presenta un sontuoso banchetto che un re ha imbandito per le nozze di suo figlio e a cui ha invitato molte persone ragguardevoli. Ma queste, nonostante due ripetuti e insistenti inviti, non vogliono andare, anzi alcuni se la prendono con gli stessi messaggeri insultandoli e arrivando persino ad ucciderli! Il re allora punisce molto pesantemente quegli assassini e manda di nuovo dei servi ad invitare chiunque, โbuoni e cattiviโ, espressione semitica per dire: proprio tutti. Cosรฌ la sala si riempie finalmente di commensali; ma il re vede uno privo dellโabito nuziale e, non avendone avute spiegazioni, ordina ai suoi servi di legarlo mani e piedi e gettarlo fuori nelle tenebre.
Comโรจ noto, la parabola รจ un racconto fittizio, che non va interpretato in ogni suo particolare, ma di cui va colta la cosiddetta โpuntaโ, il centro verso cui tutto converge; nel testo in esame sono presenti due parabole (una piรน lunga e una molto breve), in cui il punto focale รจ rispettivamente: il contrasto tra chi rifiuta e chi accoglie lโinvito del re; e poi la punizione di chi si รจ presentato al banchetto in veste inadeguata.
Vediamo ora di spiegare le due parabole. Il tema del banchetto e delle nozze รจ frequentissimo nellโAntico Testamento per indicare il regno di Dio: ne รจ un chiaro esempio la 1ยฐ lettura della liturgia odierna (Isaia 25, 6-10a); lo dice esplicitamente Gesรน nellโintrodurre i due racconti: โIl regno dei cieli รจ simile a un re che fece un banchetto di nozzeโฆโ (v.2). Il regno dei cieli รจ poi strettamente collegato alla dimensione della festa e della gioia: โrallegriamoci, esultiamo per la sua salvezzaโ, dice Isaia al v.9; e il banchetto nuziale su cui verte la parabola porta sempre con sรฉ lโidea di un grande gioioso festeggiamento per quella bellissima realtร che รจ lโamore di due sposi.
Allora fuor di metafora il discorso รจ chiaro: il re รจ Dio che vuole la partecipazione piรน ampia possibile, anzi la partecipazione di tutta lโumanitร , alla festa e alla gioia del suo regno, alla comunione con Lui e con il Figlio Gesรน.
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Ma molti, anzi tutti i primi invitati, rifiutano: chi sono? Nel contesto storico che abbiamo piรน volte richiamato (gli ultimi giorni di Gesรน a Gerusalemme, dove avviene lo scontro con le autoritร giudaiche che lo porterร alla morte), questi primi invitati sono i membri del popolo eletto, Israele, che ha rifiutato dapprima i profeti (i primi servi inviati dal re), giungendo addirittura ad ucciderne alcuni! e poi anche la predicazione e lโannuncio del Nazareno, adombrato nel secondo invio di messaggeri, rivolto a tutti senza distinzione: piccoli, poveri, peccatori, ignoranti, gente esclusa dalla comunitร religiosa ebraica.
Il rifiuto perรฒ non รจ senza conseguenze: nella parabola si parla di un re che manda a morte gli assassini e addirittura incendia la loro cittร (รจ qui evidente lโallusione alla terribile distruzione di Gerusalemme e del tempio ad opera dei Romani nel 70 d.Cr.).
Ma ancora piรน illuminante รจ pensare alla natura del grandissimo dono che Dio fa agli uomini chiamandoli al suo regno, cioรจ alla comunione con sรฉ.
Come scrive lโemerito card. Martini nel suo bel libro โPerchรฉ Gesรน parlava in parabole?โ (p.97), โGesรน vuole ribadire che cโรจ un assoluto primato di Dio rispetto alla storia, allโuomo, alle situazioni, ai beniโฆโฆ.Dio รจ il Bene supremo, e questo rende inevitabile il giudizio, dal momento che non รจ un bene facoltativo, ma assoluto e il suo contrario รจ il non bene dellโuomo. Lโofferta di questo bene รจ talmente pressante (lo stesso essere di Dio che si rivela) da porre lโuomo che lo respinge nello stato di dannazione, nella miseria esistenziale piรน profondaโฆโฆ.La mia esistenza, con i suoi talenti, รจ una possibilitร assolutamente seria che Dio mi offre per essere nel regno, nella pienezza della comunione con Lui e con gli altri; oppure diventerร rifiuto di questa pienezza.โ
Dunque, come sempre nella Bibbia, la โpunizioneโ non รจ che lโesplicitazione della situazione totalmente negativa in cui si pone chi rifiuta il Dono per eccellenza, che รจ la vita e lโamore di Dio.
Quando, negli anni 80 d.Cr., il redattore del primo vangelo (โsecondo Matteoโ), si trovรฒ di fronte a questo testo (tramandato dapprima oralmente e poi per iscritto), la comunitร cristiana, che al contrario degli Ebrei aveva accolto lโinvito di Gesรน, aveva ormai alle spalle diversi decenni di storia. Essa si mostrava troppo fiduciosa in se stessa, illudendosi di possedere una sorta di โcambialeโ per il regno; a causa di questa falsa sicurezza lโimpegno di vita era diminuito e serpeggiava un certo lassismo.
Lโevangelista decise allora di attualizzare la parabola aggiungendo il secondo racconto relativo allโabito nuziale, che riflette lโuso del tempo di fornire una veste adeguata al banchetto ad invitati che arrivavano da lunghi viaggi, impolverati e in disordine; lโuomo trovato senza di essa evidentemente non lโha voluta e si รจ presentato in modo non consono alla situazione.
Il simbolismo รจ facilmente intuibile, specie nel contesto di Matteo che tanta importanza dร alle opere: la veste rappresenta quellโimpegno concreto di vita, quei โfruttiโ che derivano da una fede autenticamente e praticamente vissuta e che invece erano sempre piรน scarsi nella comunitร matteana.
Non occorrono altre parole per invitare ciascuno di noi a porsi di fronte al richiamo di Gesรน con lโonestร intellettuale di chi scruta sinceramente se stesso per vedere se e quanto si trovi nella condizione del commensale indegno del banchetto.
Ileana Mortari – Sito Web
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XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 25, 6-10; Sal.22; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22, 1-14
Mt 22, 1-14
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Gesรน riprese a parlare loro con parabole e disse: 2ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandรฒ di nuovo altri servi con questโordine: โDite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . 8Poi disse ai suoi servi: โLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. 11Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโabito nuziale. 12Gli disse: โAmico, come mai sei entrato qui senza lโabito nuziale?โ. Quello ammutolรฌ. 13Allora il re ordinรฒ ai servi: โLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร sarร pianto e stridore di dentiโ. 14Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 – 21 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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