Il commento alle Letture di domenicaย 15 ottobre 2017 (audio e testo), XXVIII domenica del Tempo Ordinario, a cura di dom Luigi Gioia.
https://youtu.be/t0hS09PAaS4
File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:
Ancora bisognosi di sperare
Il re di cui parla il vangelo di oggi รจ il Signore. I servi che egli invia, sono in modo particolare gli apostoli e i loro successori, i ministri della Chiesa, coloro ai quali il Signore, alla fine del Vangelo di Matteo dice: Andate, e di tutte le nazioni fate i miei discepoli. Questo รจ l’invito alle nozze. Questi inviati perรฒ sono anche i tutti i cristiani che il battesimo ha reso โprofeti’, coloro che โparlano per (Dio)’, annunciatori della Parola. Gli invitati a nozze sono tutte le genti, tutta l’umanitร , poichรฉ Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati .
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Il vangelo di oggi predice che questo invito a nozze, questo annuncio della Buona Novella incontrerร grandi ostacoli e anzi spesso il rifiuto. Ma insiste sulla assoluta determinazione del Signore a non arrendersi di fronte a questa opposizione. Lo vediamo cosรฌ inviare i suoi servi una prima, una seconda e una terza volta. Ogni volta si ripropone perรฒ lo stesso scenario: l’ostilitร , a volte anche estrema, o una accoglienza solo superficiale significata dall’invitato che raggiunge il banchetto ma non indossa l’abito nuziale, simbolo dei tanti battezzati detti โsociologici’ o โnominali’ la cui pratica resta esteriore, senza una fede viva in Cristo.
Non รจ difficile applicare questa pagina del Vangelo alla crisi dell’evangelizzazione odierna che ci invita a porci tre domande. La prima รจ se la situazione di crisi dell’evangelizzazione sia veramente anomala; la seconda รจ se rispetto ad un passato recente, nel quale la pratica religiosa era a livelli altissimi, vi sia stata una decadenza; infine dobbiamo chiederci quali siano le cause di un impatto cosรฌ ridotto dell’annuncio cristiano.
Riguardo alla prima domanda, sull’anomalia della crisi attuale, il Vangelo ci consola. Che l’annuncio sia rifiutato dal piรน gran numero di persone, che solo un piccolo gregge creda e si converta, era previsto. Gesรน lo afferma chiaramente: tanti saranno quelli che rifiuteranno, che addirittura vorranno eliminare chi annuncia il messaggio cristiano, discreditarli, marginalizzarli, calunniarli.
Quale รจ allora – seconda domanda- la causa della diminuzione esponenziale della pratica religiosa negli ultimi decenni? La risposta รจ che praticare, essere fisicamente presenti al banchetto รจ una cosa e un’altra รจ indossare l’abito di nozze. Si puรฒ considerare l’abbassamento della pratica religiosa come un indice della perdita di fede. Ma รจ altrettanto vero che tanta della pratica religiosa dei tempi passati era puramente nominale, sociologica, esteriore, e che proprio l’improvviso crollo degli anni settanta lo dimostra. Appena la pratica religiosa cessรฒ di essere socialmente obbligatoria, abbandonarono il banchetto tutti coloro che non avevano l’abito di nozze, tutti coloro che vi andavano solo per conformitร , per abitudine, senza una fede viva, senza una vera adesione del cuore. In questo senso dunque, lungi dal dover essere interpretata negativamente, la situazione attuale รจ sicuramente un segno di piรน grande autenticitร : รจ molto piรน probabile che chi va in chiesa oggi lo faccia perchรฉ davvero crede.
Ma queste costatazioni non ci dispensano da una terza domanda, la piรน grave, la piรน difficile, riguardo a quali siano le cause di un impatto cosรฌ esiguo dell’annuncio cristiano. Se il cristianesimo oggi, soprattutto nei nostri paesi occidentali, non cresce piรน, รจ prima di tutto perchรฉ i ministri del Vangelo, cioรจ coloro che Gesรน invia, hanno perso la loro credibilitร . Sono diventati i garanti di una istituzione, dei funzionari. Sono sempre meno dei servitori della Parola, dei servitori che ne vivono e che la meditano giorno e notte, e per questo diventano incapaci di annunciarla efficacemente. L’annuncio รจ stanco e insipido. La predicazione della Parola รจ l’ultima delle preoccupazioni di ministri troppo accaparrati da una struttura che gira sempre piรน vorticosamente intorno a sรฉ stessa, forse proprio in cerca di un alibi che giustifichi la sua inefficacia. Tante sono le applicazioni possibili di questo dato, ma ad una in particolare ci invita la prima lettura di oggi, che mette sulla bocca di coloro che credono questa frase: Ecco il nostro Dio, in lui abbiamo sperato, perchรฉ ci salvasse. Questi รจ il Signore in cui abbiamo sperato .
Il male del nostro tempo รจ la crisi della speranza. Non abbiamo piรน bisogno del Signore. Non abbiamo piรน bisogno di sperare in lui, o piuttosto crediamo di non aver piรน bisogno di sperare in lui. E questo non perchรฉ non soffriamo, non perchรฉ la vita non sia dura oggi come lo era in passato, non perchรฉ manchino i problemi, ma perchรฉ la nostra societร si รจ specializzata nell’offerta di anestetici che ci fanno dimenticare la nostra sofferenza, i nostri problemi, le nostre paure, grazie al benessere spesso illusorio che ci circonda.
Il vangelo di oggi non termina su una nota positiva, ma sul pianto e sullo stridore di denti, nelle tenebre. Queste tenebre, questo pianto, non vanno visti come quelli della punizione, ma sono giร quelli di una vita senza il Signore, senza la sua luce, senza la sua consolazione. Solo lui infatti asciuga le lacrime dai nostri volti e ci nutre di un cibo che davvero sfama la nostra sete inestinguibile di vita e di senso.
E’ dunque urgente continuare a farci gli strumenti di questo invito che il Signore mai si stanca di rivolgerci, anche quando siamo distratti, anche quando lo rifiutiamo. Permettiamogli cosรฌ di condurre noi e i nostri contemporanei con noi alle acque tranquille della pace che lui solo puรฒ dare perchรฉ ognuno possa proclamare: Ecco il nostro Dio. In lui abbiamo sperato perchรฉ ci salvasse. Questi รจ il Signore in cui abbiamo sperato. Rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza .
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 15 ottobre 2017 anche qui.
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 25, 6-10; Sal.22; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22, 1-14
Mt 22, 1-14
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Gesรน riprese a parlare loro con parabole e disse: 2ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandรฒ di nuovo altri servi con questโordine: โDite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . 8Poi disse ai suoi servi: โLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. 11Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโabito nuziale. 12Gli disse: โAmico, come mai sei entrato qui senza lโabito nuziale?โ. Quello ammutolรฌ. 13Allora il re ordinรฒ ai servi: โLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร sarร pianto e stridore di dentiโ. 14Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 – 21 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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