In questa 33.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il discorso escatologico di Gesรน che annuncia ai discepoli quanto accadrร negli ultimi tempi: โil sole si oscurerร , la luna non darร piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloriaโ. Quindi aggiunge:
โIl cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto perรฒ a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padreโ.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Dogmatica alla Pontificia Universitร Lateranense:
[powerpress]
Mentre la prima venuta del Figlio avviene in unโepoca di relativa pace, laย secondaย รจ profetizzata in mezzo a grandi sconvolgimenti e tribolazioni, in mezzo a guerre e persecuzioni contro coloro che credono in Lui. Alla perturbazione storica, inoltre, si accompagnerร un cataclisma cosmico di portata universale.
E’ in questo contesto che il Figlio dell’Uomo verrร e si presenterร , non piรน nell’umiltร nascosta del parto notturno, ma nell’intensitร irresistibile del Giudice pieno di potenza e di gloria.
Egli verrร per radunare i suoi, coloro che gli appartengono, coloro che in mezzo ai sovvertimenti, alle persecuzioni e alle seduzioni degli spiriti impuri che parlano e compiono prodigi nei falsi profeti, avranno perseverato nella vera fede e nella costruzione del vero bene.
Lo splendore della Sua gloria brillerร vittorioso tra le rovine e le violenze. La Sua chiamata definitiva, portata dagli Angeli ยซdall’estremitร della terra fino all’estremitร del cieloยป, risuonerร in mezzo al frastuono e al chiasso della disobbedienza. E’ dunque lรฌ che siamo chiamati a stare, รจ lรฌ che siamo chiamati a perseverare. Beato il servo che il padrone tornando troverร sveglio, al suo lavoro (cf. Mt 24, 46). Non appartati, ma dentro l’agone della storia.
Ancora una volta sarร nel cuore della tenebra che sfolgorerร la Luce.
Fonte: Radio Vaticana
