Commento al Vangelo del 15 Marzo 2020 – p. Ermes Ronchi

Il Signore mette in tutti una sorgente di bene

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 15 marzo 2020.

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Gesù e una donna straniera, occhi negli occhi. Non una cattedra, non un pulpito, ma il muretto di un pozzo, per uno sguardo ad altezza di cuore.
Con le donne Gesù va diritto all’essenziale: «Vai a chiamare colui che ami». Conosce il loro linguaggio, quello dei sentimenti, della generosità, del desiderio, della ricerca di ragioni forti per vivere.
Hai avuto cinque mariti. Gesù non istruisce processi, non giudica e non assolve, va al centro. Non cerca nella donna indizi di colpa, cerca indizi di bene; e li mette in luce: hai detto bene, questo è vero.
Chissà, forse quella donna ha molto sofferto, forse abbandonata, umiliata cinque volte con l’atto del ripudio. Forse ha il cuore ferito. Forse indurito, forse malato. Ma lo sguardo di Gesù si posa non sugli errori della donna, ma sulla sete d’amare e di essere amata.

Non le chiede di mettersi in regola prima di affidarle l’acqua viva; non pretende di decidere per lei, al posto suo, il suo futuro. È il Messia di suprema delicatezza, di suprema umanità, il volto bellissimo di Dio.

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AL MURETTO DEL POZZO CON DIO

Per riannodare i fili di un amore ecco il metodo di Dio, in uno dei brani più ricchi del Vangelo.
Al pozzo di Giacobbe, Gesù accompagna una donna verso il Suo mistero passando per la sua storia di donna, aiutandola a capirsi.
Nulla rivela così tanto dell’uomo quanto i suoi amori. Ed è proprio così che Gesù si accosta alla Samaritana dai molti amori, ma rimasta nel deserto dell’amore.
Da Sicar si vedono il monte Garizim e cinque colli con i resti dei templi pagani. Il popolo ha seguito i cinque idoli, come ha fatto la donna coi suoi uomini. Storia, simbolo, popolo, persona, tutto si fonde per convergere lì: lo Sposo cerca la sposa perduta. Dal momento in cui ti mette in vita, Dio ti invita alle nozze con Lui. Ognuno a suo modo.
Dammi da bere!! Sete, ma non di acqua. E’ l’incontro che ti cambia la vita! L’incontro con chi ti parla come nessuno. Ricevimi, donami, donandomi mi otterrai di nuovo!
Gesù inizia il corteggiamento (la fede è la risposta alla seduzione di Dio) offrendo qualcosa: se tu sapessi…
Lui sa che tutti troviamo più semplice, in cambio di un grande amore, inseguirne cento, piccoli e inappaganti. Ma non aggredisce la donna dai cinque mariti, nessuna morale per lei.. la incontra senza farla arrossire.
Delicatezza assoluta.
Donna, non vivere per questo: fame, sete, amori, un po’ di religione; lo sai, alla fine avrai un po’ d’acqua, ma sempre poca! Non vivere senza dono.
Il dono è il fulcro della storia tra i due: non una brocca più grande, non un pozzo più profondo, ma un’immagine bellissima: lei condotta verso la sua sorgente a trovare verità e bene anche nella sua vita accidentata.
Ed è su questo frammento d’oro che s’appoggia, saldo, il resto del dialogo.
Niente consigli, di più: Gesù ne fa un tempio. Mi chiedi dove adorare Dio, su quale monte? Ma sei tu il monte!
Tu il tempio sicuro in cui Dio si annida in spirito e verità!
Pregare non è questione di luoghi, monti o templi: dove sei vero, ogni volta che sei vero, il Padre è con te.
Seduto con te al muretto del pozzo, a bere ogni parola.
Il canto della sorgente.
Ti darò la mia vita, che non è possesso, che non puoi contenere, imparerai che se la vita non va verso altri in fecondità, è vita mancata.
La donna di Samaria capisce che non placherà mai la sua sete bevendo a sazietà, ma solo se sarà acqua buona per altri.
E corre via, abbandona brocca e pozzo, chiama, annuncia, testimonia, ferma tutti per strada, profetizza e contagia d’azzurro… c’è uno che mi ha detto tutto…
La sua debolezza diventa forza e roccia, le ferite di ieri feritoie di futuro.
Gesù è colui che non mi rinchiude nei miei fallimenti numerosi come gli uomini della samaritana, ma chiede che la mia vita sia canto di sorgente.
E anch’io, giunto al pozzo come mendicante d’acqua, me ne tornerò, dissetato, a mendicare il cielo.

Fonte

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