Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
IO SONO LA PORTA
Gesรน, subito dopo aver ridato la vista al cieco nato, sta conducendo una disputa coi farisei che gli chiedono polemicamente: siamo forse ciechi anche noi? Usa la metafora del pastore per dire loro che sono degli impostori. Questa immagine รจ stata utilizzata dai profeti in passato e soprattutto da Ezechiele. Lโovile รจ recintato e custodito. Chiunque tenti di raggiungere il gregge scavalcando il recinto รจ un ladro, perchรฉ il guardiano apre solo al pastore. La chiesa svolge questo compito di custodia. Non รจ assolutamente padrona del gregge e dellโovile, ma vigila perchรฉ alle pecore arrivi solo chi puรฒ guidarle. Il papa e i vescovi devono garantire che il messaggio di Gesรน non sia distorto o strumentalizzato, ma il vangelo non appartiene alla chiesa. I farisei sono additati come esempio negativo, in quanto, al contrario, si sentono padroni della legge e si preoccupano solo che sia osservata. Il pastore ha invece tuttโaltro atteggiamento, egli chiama le pecore una a una. Il suo รจ un servizio perchรฉ ha a cuore il benessere del gregge, ma non tratta tutti allo stesso modo, perchรฉ conosce personalmente ciascuno. Gesรน ci conosce uno a uno. Altrove รจ detto che perfino il numero dei nostri capelli รจ contato. Lโautoritร va esercitata come un servizio, mentre spesso la ricerca del proprio interesse รจ anteposta al bene comune. Gesรน si propone come capo e non si impone. Non usa violenza, ma prende su di sรฉ in modo non violento i peccati e gli errori dellโumanitร , pagando lui il prezzo. Per questo รจ il modello di tutti i pastori, ma รจ ancora di piรน: รจ la porta stessa. Se vogliamo arrivare a Dio dobbiamo passare attraverso di lui. Concretamente ciรฒ significa fare ed essere come lui. ร quello che ci dice Pietro: se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciรฒ sarร gradito davanti a Dio, dato che Cristo patรฌ per voi, lasciandovi un esempio, perchรฉ ne seguiate le orme. In questi tempi difficili il sentimento che prevale nellโopinione pubblica รจ lโindignazione. Non si fa fatica a trovare gente che punta il dito, denuncia e rimprovera. Difficilmente cโรจ qualcuno che si assume delle responsabilitร , sembra sempre che sia colpa degli altri. Non si puรฒ migliorare il mondo se non siamo noi a cominciare. E dunque, come gli uditori di Pietro negli Atti degli apostoli, dobbiamo chiedere: cosa dobbiamo fare? Comportarci da cristiani! Mettere in pratica la legge dellโamore. Solo lโAmore ci puรฒ salvare. Paolo insegna: lโamore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge รจ lโamore, e incoraggia: rivestitevi di Cristo (Rm 13, 10.14).
