Commento al Vangelo del 15 aprile 2018 – Don Gian Franco Brusa

Il Salvatore, amico nella quotidianità

Non sembra proprio che fossero dei creduloni gli apostoli, almeno a giudicare dall’insieme dei racconti sulle apparizioni del Risorto, che ce li descrivono ogni volta stupiti, spaventati, incerti. Il capitolo 24 di Luca è particolarmente istruttivo su questo punto: le donne perplesse davanti alla pietra rotolata via dal sepolcro, le loro parole considerate come vaneggiamenti; Pietro pieno di stupore dopo aver visto le bende; i discepoli di Emmaus tristi e sfiduciati, sconvolti dal messaggio delle donne cui non prestano fede.

Alla fine, quando ormai diverse testimonianze convergono e il Signore è appare anche a Simone, la realtà della resurrezione è ancora troppo sconvolgente per essere pacifica: «Stupiti e spaventati, credevano di vedere un fantasma» (Lc 24,37).

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È bello che nel vangelo sia registrata questa difficoltà di credere, che nel libro della fede compaia il dubbio. Ci sentiamo meno sperduti, noi figli di questo tempo, cresciuti alla scuola del sospetto, se anche gli apostoli, testimoni oculari su cui poggia la tradizione della Chiesa, hanno stentato a credere.

Eppure l’insistenza su questa incredulità non porta a dimostrazione scientifiche, a prove documentarie inconfutabili; sarebbe vano cercare nei vangeli argomenti di questo tipo. Non si dice nemmeno se, alla fine, Tommaso ha messo il famoso dito nei segni dei chiodi; non è questo che fa scattare il riconoscimento e la fede. Non basta che il Risorto si mostri e offra al controllo la materialità del suo corpo vivente: «Toccate e guardate» (Lc 24,39).

Occorre piuttosto ricreare la condivisione di gesti semplici e quotidiani, costruiti nella paziente consuetudine dell’amicizia durante gli anni vissuti insieme, dalle prime vocazioni in Galilea l’ultima cena. Gesti semplici come spezzare il pane nella casa di Emmaus, arrostire i pesci sulla spiaggia del lago di Tiberiade o chiedere «Avete qui qualche cosa da mangiare?» (Lc 24,41).

Dura trent’anni la vita nascosta di Nazareth e tre il ministero itinerante in cui la gente può confondere Gesù con uno dei tanti rabbì che affollavano la Palestina, mentre l’evento unico, che sconvolge tutto, si compie in soli tre giorni. Ebbene, quello che conta non è tanto il privilegio – di pochi – di aver assistito all’evento salvifico, quanto la possibilità – di tutti – di riconoscere il Salvatore come un amico, nella condivisione della mensa.

L’allusione eucaristica è chiara, ma per noi, discepoli di questo tempo, non è l’unica. Gesù risorto è l’amico che ci chiede: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?» (Gv 21,5); è il fratello che invitiamo alla nostra mensa: «Resta con noi perché si fa sera»; (Lc 24,29); è vicino a noi nella semplicità quotidiana, molto più di quanto pensiamo: «Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento» (Sal 4,8).

Andiamo quindi con gioia alla Pasqua settimanale, per riconoscere il Risorto allo spezzare del pane e attingere forza e grazia per vivere la carità. Sappiamo anche noi gioire per il Signore Risorto.

Buona domenica

Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
III DOMENICA DI PASQUA – ANNO B

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Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca

35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosé, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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