Commento al Vangelo del 15 agosto 2015 – don Angelo Sceppacerca

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Il commento di don Angelo Sceppacerca al Vangello della Solennitร  di Maria SS.ma Assunta in cielo, domenica 15 agosto 2015.

Maria รจ assunta in cielo, simbolo della gloria di Dio, accolta alla presenza immediata di Dio, pervenuta all’esperienza diretta di lui. Maria รจ introdotta nella Trinitร , piรน vicina degli angeli e dei santi, assunta in anima e corpo, con tutta la sua persona ha raggiunto la beatitudine e la felicitร  completa. Come Gesรน nella resurrezione. L’Assunzione รจ la Pasqua di Maria e la Chiesa si รจ persuasa della veritร  dell’Assunzione proprio come di una singolare partecipazione alla Pasqua di Cristo.

Noi facciamo festa e ci rallegriamo con Maria perchรฉ l’amiamo. Cosรฌ sant’Andrea di Creta: “Quali mani ti deporranno nella tomba, o Madre di Dio? Quale preghiera funebre faremo per te? Con quali canti ti accompagneremo? La tomba non puรฒ possederti, gli inferi non possono prevalere su di te. Va dunque in pace! Allontanati dalle dimore terrene! Rendi benevolo il Signore riguardo alle creature, di cui fai parte. Rallegrati di gioia indicibile, avvolta dalla luce eterna, lร  dove รจ la vera vita!”.

Maria รจ anche il futuro di tutti “quelli che sono di Cristo”. รˆ l’immagine della Chiesa, la primizia dell’umanitร  salvata. Il nostro presente รจ il cammino verso la stessa pienezza di vita e di felicitร . E il compito della Chiesa รจ additarla, anche con la bellezza dell’arte, con la grandiositร  delle cupole, segno del Cielo. Maria assunta รจ il modello della speranza cristiana.

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[ads2]Il canto del Magnificat รจ la grande lode di Maria per quello che Dio ha fatto per lei. Cosรฌ la descrive una poetessa, Alda Merini.

“(Maria) era di media statura e di straordinaria bellezza, le sue movenze erano quelle di una danzatrice al cospetto del sole. La sua verginitร  era cosรฌ materna che tutti i figli del mondo avrebbero voluto confluire nelle sue braccia… Ed era cosรฌ casta e ombra, ed era cosรฌ ombra e luce, che su di lei si alternavano tutti gli equinozi di primavera. Se alzava le mani le sue dita diventavano uccelli, se muoveva i suoi piedi di grazia la terra diventava sorgiva. Se cantava tutte le creature del mondo facevano silenzio per udire la sua voce. Ma sapeva essere anche solennemente muta. I suoi occhi nati per la caritร , esenti da qualsiasi stanchezza, non si chiudevano mai, nรฉ giorno nรฉ notte, perchรฉ non voleva perdere di vista il suo Dio”.

E queste le parole che Alda Merini mette sulle labbra di Maria.

“Una voce come la Tua / che entra nel cuore di una vergine / e lo spaventa, / una voce di carne e di anima, / una voce che non si vede, / un figlio promesso a me, / tu ancella che non conosci l’amore, / un figlio solo: / il Tuo. / Come non posso non spaventarmi / e fuggire lontano / se non fosse per quell’ala di uomo / che mi รจ sembrata un angelo? /… Ho dovuto coprirmi la faccia / e le orecchie e gli occhi / per non sentire il rombo delle sue ali…. Come avrei potuto raccontare, / io che sono umile di natura, / che tu mi avevi prescelta / e mi avevi baciata in fronte / e poi sulla bocca? / Ma nella Bibbia รจ scritto / che la donna deve partorire / e tu non mi hai sottratta a questo dolore, / perchรฉ io avrei tenuto nel mio grembo / l’uomo Dio, / che non si sarebbe sottratto ai dolori / dell’uomo. /… Io sono soltanto una terra adolescente, / una terra che diventa un fiore / e un fiore che diventa terra. / Perchรฉ vergine se sono madre di tutti? / Perchรฉ madre se sono una vergine / Senza confini? /… Tu mi hai redenta nella mia carne / E sarรฒ eternamente giovane / E sarรฒ eternamente madre. / E poichรฉ mi hai redenta / posi vicino a Te / la pietra della tua resurrezione”.

don Angelo Sceppacerca | via Qumran

Vangelo diย  Luca

  • Colore liturgico: bianco
  • Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-56.

Lc 1, 39-56
Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzรฒ e andรฒ in fretta verso la regione montuosa, in una cittร  di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarรฌa, salutรฒ Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultรฒ nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamรฒ a gran voce: ยซBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป.
Allora Maria disse:
ยซL’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perchรฉ ha guardato l’umiltร  della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo รจ il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempreยป.
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornรฒ a casa sua.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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