Parole sconvolgenti

Anche lโaltra espressione che troviamo in questo Vangelo, โil cielo e la terra passerannoโฆโ, appare davvero come la costatazione di quella che รจ la situazione del nostro pianeta e del suo clima, che secondo le previsioni sono incamminati sempre piรน velocemente verso uno stravolgimento dovuto proprio ai cambiamenti climatici fortemente se non principalmente provocati dallโuomo. Ma se allarghiamo lo sguardo oltre le questioni climatiche, sembra che tutto questo sconvolgimento drammatico riguardi anche le relazioni umani. Anche da questo punto di vista tutto quello che ci sembrava stabile e sicuro appare venir meno tra le persone. Persino la nostra millenaria tradizione cristiana ci sembra quasi alla sua fine e in forte decadenza, per la poca partecipazione e anche i tanti scandali.
Tutto passa e viene sconvolto, nel clima, nelle relazioni umane, nelle tradizioni religioseโฆ e ad una velocitร inarrestabile e inevitabile. E tutta questa precarietร esterna a noi ci colpisce nel profondo, dentro le nostre piccole e grandi fragilitร personali e ci sentiamo piรน insicuri, tristiโฆ Ma non cโรจ proprio nulla di stabile sul quale contare per davvero se nemmeno la terra, il cosmo, la religione sono stabili?
Le parole del Vangelo ovviamente sono state scritte dallโevangelista Marco in un altro tempo e in tuttโaltra situazione rispetto la nostra, e si riferiscono a parole di Gesรน anchโesse pronunciate lontano dalla nostra situazione. Ma siamo sicuri che sono proprio cosรฌ distanti? Leggerle come credenti ci fa cercare dentro quelle parole lontane un messaggio vicinissimo a noi, a quello che viviamo come comunitร umana e come singoli.
ร prima di tutto fondamentale sapere che Gesรน con queste parole vuole lanciare un messaggio assolutamente positivo e profondamente consolatorio. Non vuole spaventare e tantomeno deprimere i suoi discepoli di allora, e nemmeno noi, discepoli di oggi.
Il primo e fondamentale messaggio รจ che Dio รจ dentro la storia umana, ne รจ profondamente coinvolto, anche quando essa sembra scivolare nel caos e nel male. Gesรน parlando delle potenze celesti sconvolte, usa un linguaggio a noi distante e a rischio di fraintendimento. Non sta parlando di cataclismi da film catastrofico, ma del fatto che lโultima parola di tutto รจ sempre quella di Dio, ed รจ una parola molto semplice: โvitaโโฆ e anche โamoreโ.
Tutto รจ destinato ad essere precario, e persino il Creato ha un inizio e una fine, nel senso che lโunica cosa veramente stabile in eterno rimane Dio. Il Cosmo con tutti i suoi astri era pensato come un enorme sipario che alla fine si deve aprire, riavvolgere, perchรฉ รจ Dio lโunico vero astro e potenza che rimane. Tutto passa e questo lo sperimentiamo anche noi come lo sperimentavano gli uomini e le donne di 2000 anni fa, in un mondo anche allora in trasformazione. La paura di essere travolti dai cambiamenti e le insicurezze sul futuro sono sempre state una caratteristica del cuore umano. Ecco, Gesรน si propone come stabilitร nellโamore, come stabilitร di futuro e senso del vivere.
Avere fede in Dio non รจ avere tutto sotto controllo e non avere problemi. Essere credenti non significa essere immuni dalle fragilitร dagli sconvolgimenti che colpiscono tutti gli uomini e donne. Vivere dentro la nostra tradizione religiosa non รจ garanzia che tutto rimane immutato e sicuro. Tutto passa, ma solo Gesรน con la sua proposta di vita non passa. Le sue parole se non sono lasciate sulla carta o dimenticate come un discorso antico fatto ad altri, sono una proposta quotidiana di vita e di felicitร anche dentro tutto quello che cambia nella storia generale e personale.
Ci sono i segni di questa presenza anche dentro quello che accade nel mondo, sono dei piccoli germogli di vita e positivitร , come i germogli di una pianta di fico alla fine dellโinverno. Come cristiano sono impegnato nel mondo cosรฌ fragile, perchรฉ credo nei piccoli germogli, nei piccoli segni che parlano e annunciano la vita, quella di Dio.
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Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)



