โMaestro, dove abiti?โ
Il brano giovanneo che la liturgia ci propone oggi viene comunemente indicato come โla chiamata dei primi discepoliโ da parte di Gesรน. Eโ un testo quanto mai sobrio, davvero essenziale, che non si attarda in discorsi e descrizioni, ma punta dritto a pochi, fondamentali elementi.
Anzitutto compare Giovanni Battista, il โprecursoreโ, che โfissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: โEcco lโagnello di Dio!โ; questa espressione egli lโaveva giร pronunciata il giorno prima, con lโaggiunta โecco colui che toglie il peccato del mondo! โ (v.29 b), vedendo Gesรน avvicinarsi a lui per il battesimo. Si pensa che il Battista salutasse il Nazareno โcome lโagnello dellโattesa apocalittica giudaica che doveva essere innalzato da Dio per distruggere il male nel mondo, un quadro non troppo distante da quello di Apocalisse 17,14: โlโAgnello vincerร i nemiciโ (cosรฌ R.Brown)
In secondo luogo ecco due discepoli di Giovanni, che, non appena sentono la frase del Battista, seguono Gesรน; questi si volge verso di loro e pronuncia le sue prime parole nel quarto vangelo; รจ una domanda โChe cercate?โ, che vuole far emergere la lunga e intensa attesa dei Giudei relativa al compimento dei tempi e allโarrivo del Messia.
La risposta dei due รจ a sua volta una controdomanda; sottintendendo che รจ lui stesso, Gesรน, che essi cercavano e che ora hanno trovato, si rivolgono a lui col titolo di Maestro e gli chiedonoโdove abiti?โ (v.38c), una richiesta che non mira solo ad una banale informazione, ma dice molto di piรน.
Infatti il verbo greco usato รจ โmeneinโ, ripetuto altre due volte subito dopo (โvidero dove abitava e quel giorno si fermarono presso di luiโ โ v.39), un termine caro allโevangelista Giovanni, che lo usa per esprimere i concetti di โrimanereโ, โdimorareโ, โsostareโ, โsoffermarsiโ, ma soprattutto per designare la permanenza del rapporto tra il Figlio e il Padre e tra il Figlio e il credente.
- Pubblicitร -
Qui in particolare esso indica una comunione di vita e una reciproca conoscenza, quella che si sarร realizzata tra i due discepoli e Gesรน in quel memorabile pomeriggio. Nulla ci viene detto delle parole che furono scambiate, ma lโimportanza straordinaria di quellโincontro si deduce dallโannotazione cronologica: โerano circa le quattro del pomeriggioโ, un momento indelebile nella vita dei due, che ha segnato la svolta fondamentale della loro esistenza.
Lo si capisce anche dal terzo elemento del quadro: uno dei due, Andrea, incontra poco dopo suo fratello Simone e gli dice: โAbbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo e lo condusse da Gesรนโ (vv.41-42)
Commenta S. Giovanni Crisostomo: โVedi in che maniera notifica ciรฒ che aveva appreso in poco tempo? Da una parte mostra quanta forza di persuasione aveva il Maestro sui discepoli, e, dallโaltra, rivela il loro interessamento sollecito e diligente circa il suo insegnamento. Quella di Andrea รจ la parola di uno che aspettava con ansia la venuta del Messia, che ne attendeva la discesa dal cielo, che trasalรฌ di gioia quando lo vide arrivare, e che si affrettรฒ a comunicare agli altri la grande notiziaโ.
Abbiamo in questa concisa pagina la dinamica propria della vocazione cristiana, di ogni vocazione.
Che cosa si intende per โvocazioneโ? In passato essa era identificata con la chiamata alla vita religiosa o al sacerdozio (il tale o la tal altra hanno avuto โla vocazioneโ โ si diceva); ma da tempo รจ caduta questa identificazione e per โvocazioneโ si intende la chiamata ad uno โstato di vitaโ definitivo: il matrimonio, il sacerdozio, la vita religiosa, la consacrazione laicale.
Qualcuno si potrebbe chiedere: ma allora chi non rientra in nessuno di questi โstati di vitaโ, che vocazione ha? A che cosa รจ chiamato? Diciamo subito che, al di lร delle condizioni ricordate, ogni uomo e ogni donna sono โchiamatiโ da Dio Padre, anzitutto alla fede, in secondo luogo alla sequela e alla comunione con il Figlio Gesรน, e il quarto evangelista ci aiuta in modo mirabile a capire di che si tratta.
โChi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in luiโ (Gv.6,56)
โRimanete in me e io in voiโฆ.Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ (Gv. 15,4-5)
โCome tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchโessi in noi una cosa solaโ (Gv. 17,21)
Lโinabitazione divina รจ unโintima unione che non si identifica necessariamente in forme di misticismo; anzi Giovanni mostra chiaramente che il rimanere in Gesรน, o nel Padre, รจ strettamente associato a una serie di comportamenti cui tutti sono chiamati:
- lโosservanza dei comandamenti:โSe osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amoreโ (Gv. 15,10); e di questi il primo รจ quello della caritร : โNessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e lโamore di lui รจ perfetto in noiโ (1ยฐ Gv. 4,12)
- la lotta contro il โmondoโ (nellโaccezione di โciรฒ che si oppone al piano di Dioโ) โquello che รจ nel mondo, la concupiscenza della carne e degli occhi, e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontร di Dio rimane in eterno!โ (1ยฐ Gv. 2,16-17)
- il portar frutto: โChi rimane in me e io in lui, fa molto fruttoโ (Gv. 15,5)
Quindi lโinabitazione non รจ lโesperienza esclusiva di anime elette, ma il principio costitutivo essenziale di ogni vita cristiana.
Notiamo infine che, quando Andrea conduce il fratello Simone da Gesรน, questi gli dice: โTi chiamerai Cefa (Pietro)โ (v.42), cioรจ gli affida una missione: essere il fondamento visibile della Chiesa.
Analogamente, a ciascuna vocazione corrisponde un preciso mandato, un compito che il Signore ci affida e che non puรฒ essere svolto da nessun altro. Insieme con il โdimorareโ in Cristo, individuare e assolvere questo incarico รจ, al di lร di un particolare โstato di vitaโ, la risposta di ciascuno alla sua โchiamataโ.
Ileana Mortari – Sito Web
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della II Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 14 Gennaio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- 1 Sam 3, 3-10. 19;
- Sal.39;
- 1 Cor 6, 13-15. 17-20;
- Gv 1, 35-42
[better-ads type=”banner” banner=”80570″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”center” show-caption=”1″][/better-ads]
Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
35Il giorno dopo Giovanni stava ancora lร con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco lโagnello di Dio!ยป. 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน. 38Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ โ che, tradotto, significa Maestro โ, dove dimori?ยป. 39Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป โ che si traduce Cristo โ 42e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป โ che significa Pietro.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 14 – 20 Gennaio 2018
- Tempo Ordinario II
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO