Commento al Vangelo del 14 Gennaio 2018 – Ileana Mortari (Teologa)

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โ€œMaestro, dove abiti?โ€

Il brano giovanneo che la liturgia ci propone oggi viene comunemente indicato come โ€œla chiamata dei primi discepoliโ€ da parte di Gesรน. Eโ€™ un testo quanto mai sobrio, davvero essenziale, che non si attarda in discorsi e descrizioni, ma punta dritto a pochi, fondamentali elementi.

Anzitutto compare Giovanni Battista, il โ€œprecursoreโ€, che โ€œfissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: โ€œEcco lโ€™agnello di Dio!โ€; questa espressione egli lโ€™aveva giร  pronunciata il giorno prima, con lโ€™aggiunta โ€œecco colui che toglie il peccato del mondo! โ€œ (v.29 b), vedendo Gesรน avvicinarsi a lui per il battesimo. Si pensa che il Battista salutasse il Nazareno โ€œcome lโ€™agnello dellโ€™attesa apocalittica giudaica che doveva essere innalzato da Dio per distruggere il male nel mondo, un quadro non troppo distante da quello di Apocalisse 17,14: โ€œlโ€™Agnello vincerร  i nemiciโ€ (cosรฌ R.Brown)

In secondo luogo ecco due discepoli di Giovanni, che, non appena sentono la frase del Battista, seguono Gesรน; questi si volge verso di loro e pronuncia le sue prime parole nel quarto vangelo; รจ una domanda โ€œChe cercate?โ€, che vuole far emergere la lunga e intensa attesa dei Giudei relativa al compimento dei tempi e allโ€™arrivo del Messia.

La risposta dei due รจ a sua volta una controdomanda; sottintendendo che รจ lui stesso, Gesรน, che essi cercavano e che ora hanno trovato, si rivolgono a lui col titolo di Maestro e gli chiedonoโ€dove abiti?โ€ (v.38c), una richiesta che non mira solo ad una banale informazione, ma dice molto di piรน.

Infatti il verbo greco usato รจ โ€œmeneinโ€, ripetuto altre due volte subito dopo (โ€œvidero dove abitava e quel giorno si fermarono presso di luiโ€ โ€“ v.39), un termine caro allโ€™evangelista Giovanni, che lo usa per esprimere i concetti di โ€œrimanereโ€, โ€œdimorareโ€, โ€œsostareโ€, โ€œsoffermarsiโ€, ma soprattutto per designare la permanenza del rapporto tra il Figlio e il Padre e tra il Figlio e il credente.

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Qui in particolare esso indica una comunione di vita e una reciproca conoscenza, quella che si sarร  realizzata tra i due discepoli e Gesรน in quel memorabile pomeriggio. Nulla ci viene detto delle parole che furono scambiate, ma lโ€™importanza straordinaria di quellโ€™incontro si deduce dallโ€™annotazione cronologica: โ€œerano circa le quattro del pomeriggioโ€, un momento indelebile nella vita dei due, che ha segnato la svolta fondamentale della loro esistenza.

Lo si capisce anche dal terzo elemento del quadro: uno dei due, Andrea, incontra poco dopo suo fratello Simone e gli dice: โ€œAbbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo e lo condusse da Gesรนโ€ (vv.41-42)

Commenta S. Giovanni Crisostomo: โ€œVedi in che maniera notifica ciรฒ che aveva appreso in poco tempo? Da una parte mostra quanta forza di persuasione aveva il Maestro sui discepoli, e, dallโ€™altra, rivela il loro interessamento sollecito e diligente circa il suo insegnamento. Quella di Andrea รจ la parola di uno che aspettava con ansia la venuta del Messia, che ne attendeva la discesa dal cielo, che trasalรฌ di gioia quando lo vide arrivare, e che si affrettรฒ a comunicare agli altri la grande notiziaโ€.

Abbiamo in questa concisa pagina la dinamica propria della vocazione cristiana, di ogni vocazione.

Che cosa si intende per โ€œvocazioneโ€? In passato essa era identificata con la chiamata alla vita religiosa o al sacerdozio (il tale o la tal altra hanno avuto โ€œla vocazioneโ€ โ€“ si diceva); ma da tempo รจ caduta questa identificazione e per โ€œvocazioneโ€ si intende la chiamata ad uno โ€œstato di vitaโ€ definitivo: il matrimonio, il sacerdozio, la vita religiosa, la consacrazione laicale.

Qualcuno si potrebbe chiedere: ma allora chi non rientra in nessuno di questi โ€œstati di vitaโ€, che vocazione ha? A che cosa รจ chiamato? Diciamo subito che, al di lร  delle condizioni ricordate, ogni uomo e ogni donna sono โ€œchiamatiโ€ da Dio Padre, anzitutto alla fede, in secondo luogo alla sequela e alla comunione con il Figlio Gesรน, e il quarto evangelista ci aiuta in modo mirabile a capire di che si tratta.

โ€œChi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in luiโ€ (Gv.6,56)

โ€œRimanete in me e io in voiโ€ฆ.Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ€ (Gv. 15,4-5)

โ€œCome tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchโ€™essi in noi una cosa solaโ€ (Gv. 17,21)

Lโ€™inabitazione divina รจ unโ€™intima unione che non si identifica necessariamente in forme di misticismo; anzi Giovanni mostra chiaramente che il rimanere in Gesรน, o nel Padre, รจ strettamente associato a una serie di comportamenti cui tutti sono chiamati:

  • lโ€™osservanza dei comandamenti:โ€œSe osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amoreโ€ (Gv. 15,10); e di questi il primo รจ quello della caritร : โ€œNessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e lโ€™amore di lui รจ perfetto in noiโ€ (1ยฐ Gv. 4,12)
  • la lotta contro il โ€œmondoโ€ (nellโ€™accezione di โ€œciรฒ che si oppone al piano di Dioโ€) โ€œquello che รจ nel mondo, la concupiscenza della carne e degli occhi, e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontร  di Dio rimane in eterno!โ€ (1ยฐ Gv. 2,16-17)
  • il portar frutto: โ€œChi rimane in me e io in lui, fa molto fruttoโ€ (Gv. 15,5)

Quindi lโ€™inabitazione non รจ lโ€™esperienza esclusiva di anime elette, ma il principio costitutivo essenziale di ogni vita cristiana.

Notiamo infine che, quando Andrea conduce il fratello Simone da Gesรน, questi gli dice: โ€œTi chiamerai Cefa (Pietro)โ€ (v.42), cioรจ gli affida una missione: essere il fondamento visibile della Chiesa.

Analogamente, a ciascuna vocazione corrisponde un preciso mandato, un compito che il Signore ci affida e che non puรฒ essere svolto da nessun altro. Insieme con il โ€œdimorareโ€ in Cristo, individuare e assolvere questo incarico รจ, al di lร  di un particolare โ€œstato di vitaโ€, la risposta di ciascuno alla sua โ€œchiamataโ€.

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della II Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 14 Gennaio 2018 anche qui.

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Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

35Il giorno dopo Giovanni stava ancora lร  con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco lโ€™agnello di Dio!ยป. 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน. 38Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ โ€“ che, tradotto, significa Maestro โ€“, dove dimori?ยป. 39Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป โ€“ che si traduce Cristo โ€“ 42e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป โ€“ che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Gennaio 2018
  • Tempo Ordinario II
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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