Commento al Vangelo del 13 settembre 2015 – Carla Sprinzeles

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Amici, dalle letture di questa domenica, penso che un messaggio preciso sia l’indicazione di Gesรน di aver chiaro di voler rinunciare alla falsitร  di desideri che assecondano la mentalitร  comune. E’ rinunciare a lasciarci trascinare da quello che non ci appartiene, ma che lasciamo crescere nel nostro cuore, perchรฉ tutti fanno cosรฌ, perchรฉ รจ questo che ci ha insegnato l’educazione, senza confrontare queste scelte con la veritร  di ciรฒ che noi siamo: questo รจ il significato di “rinnegare se stessi” di cui parla Gesรน.

ISAIA 50, 5-9
La prima lettura รจ tratta dal libro di Isaia.
E’ la descrizione di un’esperienza di un profeta forse del V secolo, di cui non sappiamo neppure il nome.
Quando gli ebrei leggevano le Scritture consideravano gli eventi del passato come indicazioni di rivelazione per il cammino e quindi offrivano i criteri per indicare, valutare gli eventi della storia.
Gesรน certamente ha riflettuto sui carmi del Servo e sulla tradizione sapienzale del popolo, secondo la quale il giusto, in un modo ingiusto viene disprezzato, eliminato anche; ma se resta fedele, Dio continuerร  la sua azione.
Quello che leggiamo รจ il terzo carme del Servo.
I carmi non si riferivano al Messia, ma attraverso la riflessione e la preghiera su questi carmi Gesรน alimentรฒ la sua spiritualitร  messianica e quindi le sue decisioni.
Appare con chiarezza che egli li utilizza per esprimere le proprie decisioni: parla della sofferenza da affrontare, della riprovazione da parte degli anziani, dei sacerdoti, degli scribi.
Certamente nelle parole di Gesรน c’era la volontร  di continuare il proprio cammino anche davanti alla riprovazione e anche al rischio della morte.
Il compito del servo, del discepolo di Dio รจ nell’ascoltare e nel parlare, ogni giorno resterร  sveglio e si farร  aprire la bocca da Dio.
Il Servo non si lamenta, tace. La sofferenza, a causa della parola e della scelta di vita รจ accettata profondamente e positivamente.
Il servo ha intuito cosa vuole il Signore e con questa scoperta, accetta tutto, resiste, ha una speranza e un amore piรน forte del male che lo circonda.
Il servo ha maturato la certezza di non restare deluso, la certezza che Dio รจ vicino e lo difenderร , che non ha bisogno di difendersi, vedrร  la sconfitta “dei nemici”. Sa che il Signore interverrร  e quindi non si lascerร  tentare dalla violenza.
Siamo di fronte a una fiducia incrollabile nella presenza del Signore. C’รจ un annuncio molto scarno ma esplicito: niente รจ piรน forte di Dio.
Il servo ne ha un’esperienza personale e vuol far sapere che Dio trionfa sul male, ha maturato un vero abbandono in Dio.

[ads2]MARCO 8, 27-35
Nel brano del Vangelo secondo Marco che leggiamo, sono descritti tre momenti culminanti della vita di Gesรน.
E’ la fine dell’entusiasmo della gente nei confronti dell’iniziativa di Gesรน e della sua attivitร .
Le richieste di Gesรน erano molto impegnative: mettere al centro della vita l’azione di Dio, amare senza riserve anche i nemici, non reagire alla violenza, ma esprimere mansuetudine e mitezza, distaccarsi dalle cose, dal potere…
E’ un momento di crisi sia per Gesรน che per i discepoli.
Cosa fa Gesรน? Ha intensificato la preghiera, ha consultato le Scritture, anche i carmi del servo.
Gesรน avrebbe potuto ritirarsi, attendere tempi migliori, oppure adattarsi alle attese della gente.
Gesรน fa una scelta controcorrente, sia in rapporto alle attese della gente, sia in rapporto alle opinioni degli stessi apostoli.
Perchรฉ anche se Pietro aveva risposto: “Tu sei il Cristo di Dio”, i pensieri che essi alimentavano, le prospettive che avevano, erano molto diverse da quelle di Gesรน.
La scelta di Gesรน era ispirata al carme del servo, continuare il suo cammino di amore misericordioso anche davanti alla riprovazione e al rischio di morte.
La scelta di Gesรน era seguire il Padre che ci รจ venuto a rivelare, a qualunque costo, non ha scelto la morte, ma l’ha accettata per essere coerente al messaggio che portava.
I discepoli, Pietro compreso, erano in contrasto con queste scelte.
Dicendo “tu sei il Cristo” Pietro pensava a un messianismo trionfante e di potere.
Gesรน reagisce in modo netto, rimprovera Pietro e lo chiama “satana” perchรฉ era di “ostacolo” per il cammino di Gesรน, con il tentativo di distoglierlo dalla sua prospettiva e dalla sua decisione.
“Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”
Come pensano gli uomini?
Ricercano continuamente il piacere, vogliono possedere, ricercano la superioritร  sugli altri, impongono il proprio punto di vista ad ogni costo: ad ognuno di noi sono state fissate nel nostro cervello questi principi e corriamo il rischio di essere schiavi del nostro passato.
Gesรน trae un insegnamento da questa esperienza: รจ un insegnamento relativo al distacco.
“Rinnegare se stessi” non significa rinunciare alla propria identitร  definitiva, รจ invece scegliere questa identitร  definitiva reale, che consiste nell’essere figli di Dio!
E’ distaccarsi dalla nostra condizione attuale, dal modo di pensare del momento, dalla nostra sensibilitร , dal nostro punto di vista: questa non รจ la nostra realtร , questo รจ il bagaglio che abbiamo ricevuto e che ci viene alimentato.
Rinunciare a se stessi vuol dire diventare realmente noi stessi.
Quando veniamo al mondo non siamo ancora noi stessi, siamo un insieme di pulsioni, di elementi che ci vengono offerti dagli altri e che costituiscono la base per il nostro cammino.
E’ solo lungo il cammino che noi acquistiamo la nostra identitร , ma per raggiungerla, dobbiamo distaccarci da quanto abbiamo ricevuto, perchรฉ la vita รจ oltre, perchรฉ la nostra realtร  รจ oltre, รจ piรน grande di quella che finora abbiamo potuto accogliere.
Per questo Gesรน dice: chi vuole conservarsi cosรฌ com’รจ non giunge ad essere se stesso, non acquisisce la vita definitiva.
Chi invece “rinuncia a se stesso”, cioรจ chi รจ disposto a perdere la vita che ha, si pone nella condizione di poter accogliere l’identitร  che ancora non ha, quella vita che resterร  poi per sempre, che gli รจ offerta in forma definitiva.
Non bisogna pensare a un qualcosa della vita dopo la morte, ma รจ la vita di figli di un Padre amorevole, che inizia giร  qui e sarร  definitiva: una vita che diventa fraternitร  e progetto di giustizia, non la nostra ma quella amorevole di Dio.

Occorre prendere una decisione. Sembra molto difficile essere coerenti con la parte piรน profonda di noi, ma quando proviamo a realizzare questa operazione, sperimentiamo una tale libertร  interiore, che la gioia supera di granlunga la solitudine nella quale necessariamente che fa delle scelte autentiche si trova.
“Perdere la propria vita” รจ veramente ritrovarla, guadagnarla, salvarla dalla menzogna.
Occorre fare come Gesรน, trovare degli spazi di preghiera!

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A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 8, 27-35
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน partรฌ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarรจa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป. Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elรฌa e altri uno dei profetiยป.
Ed egli domandava loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. E ordinรฒ loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciรฒ a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverรฒ Pietro e disse: ยซVa’ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร  la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 13 – 19 Settembre 2015
  • Tempo Ordinario XXIV, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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