Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2019 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Qualche giorno fa mi trovavo a Campania con un gruppo della parrocchia per una gita di qualche giorno tra Napoli, Pompei, Salerno e la Reggia di Caserta. Le bellezze artistiche e naturali sono state per alcuni giorni sotto i nostri occhi continuamente: le rovine meravigliose di Pompei, le bellezze barocche di Napoli, la maestositร  di Caserta e della Cattedrale di Salerno, la grandezza del Vesuvio e la magnificenza del Golfo di Napoli con lo sfondo di Capri. Avevamo con noi un amico della nostra comunitร  parrocchiale, fra Antonio, che ha fatto dellโ€™attenzione e della cura dei piรน poveri la sua missione.

Tutte le grandi cittร  hanno sacche di povertร  che spesso sfuggono alla vista dei turisti. I poveri non li vediamo o forse รจ meglio dire che non li vogliamo vedere. Mi ha colpito quando un giorno fra Antonio, al termine del pranzo con il gruppo, si รจ fatto dare dal ristorante una parte non consumata del pranzo per portarlo ad un povero che lui aveva visto poco prima. Mi ha colpito questa sua attenzione nel notare allโ€™angolo di una strada molto trafficata, che avevamo appena passato, la presenza di questo senzatetto appoggiato ad una vetrina. Attaccata ai vestiti sporchi e logori aveva una strana cintura con una cassetta dentro la quale portava presumibilmente le offerte che raccoglieva. Fra Antonio gli ha parlato un poโ€™ con allegria e poi gli ha chiesto se voleva quel cibo.

Nel Vangelo si racconta di dieci lebbrosi che si avvicinano a Gesรน e implorano pietร . La lebbra a quel tempo era segno di maledizione che tagliava fuori dalla societร  umana e soprattutto da Dio. Chi era lebbroso quindi stava a distanza ed era escluso. Gesรน non teme di farsi avvicinare dai lebbrosi perchรฉ proprio per chi รจ come loro lui รจ venuto a mostrare la misericordia di Dio. Nel racconto lโ€™attenzione รจ fissata non tanto sul miracolo della guarigione (che di fatto viene solo accennata), ma sul fatto che solo uno รจ capace di accorgersi di avere ricevuto la guarigione da quellโ€™incontro. Solo uno su 10 (davvero una percentuale bassa) torna indietro, in altre parole, si converte, perchรฉ sente che quel che รจ e che ha ricevuto viene da Dio, e non puรฒ non rispondere che con il grazie e con la lode insieme al desiderio di diventare discepolo. รˆ la relazione quello che cerca Gesรน e che vuole coltivare con gli uomini. รˆ una relazione che salva e che ci guarisce dalla lebbra del cuore che colpisce anche chi รจ sano nel corpo.

Chi sa dire โ€œgrazieโ€ per quel poco o tanto che riceve, da unโ€™altra persona e da Dio, dimostra di avere un cuore sano e capace di vita. Chi non sa dire โ€œgrazieโ€ per quel che riceve, dimostra che รจ malato nel cuore ed รจ a rischio di morire di solitudine anche in mezzo a tanta gente e anche davanti a Dio.

La parola che definisce meglio la Messa รจ โ€œEucarestiaโ€ che letteralmente significa โ€œrendere grazieโ€. La messa รจ il modo con il quale ci accorgiamo che Dio รจ con noi, che Cristo รจ in mezzo a noi, che abbiamo ricevuto il dono della sua presenza nel pane e nel vino, nella Parola, nella comunitร  dei fratelli e sorelle che ho attorno. Celebrare la Messa รจ celebrare il mio e nostro โ€œgrazieโ€ a Dio che si accorge di noi, che ci vede in mezzo a tutti gli altri. Lโ€™ex lebbroso che torna a dire grazie dimostra davvero fede, cioรจ รจ capace di relazione con Gesรน, mentre gli altri anche se guariti nel corpo sono ancora malati di individualismo e chiusi in sรฉ stessi.

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Ho pensato molto a quel gesto di fra Antonio che ha visto il povero e se ne รจ preso cura e con lui ha stabilito una pur piccola ma bella relazione di amicizia. Io non lo avevo visto, forse troppo distratto dalle bellezze artistiche che avevo attorno e dallโ€™abitudine di pensare piรน a me stesso che agli altri. Forse รจ questa cecitร  a rendermi un poโ€™ lebbroso e a rendere tutti un poโ€™ lebbrosi nel cuore. Abbiamo bisogno di essere guariti per poi ritrovare la bellezza della relazione con il prossimo. รˆ bello poter dire grazie a Dio e dire grazie anche al prossimo, povero o ricco, simpatico o antipatico, malato o sano, straniero o conterraneoโ€ฆ, per crescere nellโ€™incontro e guarire davvero nel cuore.

don Giovanni Berti – Sito web

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Letture della
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Tornato Naamร n dall’uomo di Dio, confessรฒ il Signore.

Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17

ย 
In quei giorni, Naamร n [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisรจo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
ย 
Tornรฒ con tutto il seguito ย da [Elisรจo,] lโ€™uomo di Dio; entrรฒ e stette davanti a lui dicendo: ยซEcco, ora so che non cโ€™รจ Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servoยป. Quello disse: ยซPer la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderรฒยป. Lโ€™altro insisteva perchรฉ accettasse, ma egli rifiutรฒ.
ย 
Allora Naamร n disse: ยซSe รจ no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perchรฉ il tuo servo non intende compiere piรน un olocausto o un sacrificio ad altri dรจi, ma solo al Signoreยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perchรฉ ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
ย 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si รจ ricordato del suo amore,
della sua fedeltร  alla casa dโ€™Israele. R.
ย 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 2,8-13

ย 
Figlio mio, ricรฒrdati di Gesรน Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non รจ incatenata! Perciรฒ io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perchรฉ anchโ€™essi raggiungano la salvezza che รจ in Cristo Gesรน, insieme alla gloria eterna.
ย 
Questa parola รจ degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherร ;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perchรฉ non puรฒ rinnegare se stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Non si รจ trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, allโ€™infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19

ย 
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesรน attraversava la Samaria e la Galilea.
ย 
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: ยซGesรน, maestro, abbi pietร  di noi!ยป. Appena li vide, Gesรน disse loro: ยซAndate a presentarvi ai sacerdotiยป. E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornรฒ indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrรฒ davanti a Gesรน, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesรน osservรฒ: ยซNon ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si รจ trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, allโ€™infuori di questo straniero?ยป. E gli disse: ยซร€lzati e vaโ€™; la tua fede ti ha salvato!ยป.

Parola del Signore

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