Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
PORTARE FRUTTO
Non si sa con precisione quanto valesse un talento, sappiamo perรฒ che corrispondeva a una cifra molto elevata; quindi il padrone affida ai suoi servi qualcosa di rilevante. In effetti noi non abbiamo ricevuto poco, anche se ci lamentiamo sempre che non basta quello che abbiamo. Proprio perchรฉ amministriamo qualcosa che non ci appartiene dovremmo sentire la responsabilitร di restituire almeno in parte questi beni. Non tutti hanno ricevuto lo stesso, alcuni hanno piรน capacitร di altri, e quanto piรน uno possiede tanto piรน dovrebbe sentire che ha un
debito, non solo verso il Creatore, ma anche verso chi ha avuto meno fortuna di lui. Il Maestro non รจ mai stato molto tenero con gli egoisti e dice espressamente che il Regno รจ di difficile accesso per i ricchi, cioรจ per coloro che si affidano alle proprie fortune e non sanno condividerle. Siamo allora chiamati a far fruttare le nostre doti, non solo perchรฉ cosรฌ guadagniamo il paradiso, ma per dare senso e sapore alla nostra vita. Essere cristiani significa amare e la caratteristica fondamentale dellโamore รจ la feconditร . San Tommaso diceva che lโamore diffonde se stesso, dunque chi ama porta frutto. Non si tratta solo della feconditร biologica, ma del saper donare se stessi. Infatti cโรจ chi sceglie di non avere figli e chi li fa senza sceglierlo. Se un padre non si dona ai propri figli รจ come se non ne fosse lui il genitore. Allo stesso modo ci sono persone che non hanno mai generato che chiamiamo senza difficoltร madri e padri, come Madre Teresa o Padre Pio. ร donando noi stessi che diventiamo fecondi ed รจ cosรฌ che mettiamo a frutto le nostre capacitร . I primi due servi della parabola raddoppiano il capitale, fanno cioรจ il massimo, ma dalle parole di rimprovero rivolte al terzo, capiamo che il padrone si sarebbe accontentato anche dei soli interessi. Non ci รจ richiesto lโimpossibile, ma unicamente di non sprecare le opportunitร che abbiamo. La ricchezza maggiore che possiamo condividere รจ il servizio fatto agli altri in prima persona. Non solo verso persone sconosciute o lontane, ma anche e soprattutto verso chi ci รจ piรน prossimo. Impegnarsi perchรฉ in famiglia ci sia armonia e perchรฉ i figli crescano bene รจ giร moltissimo. Per chi non ha figli o non รจ sposato รจ ugualmente importante lโattenzione alle persone piรน vicine. Il Vangelo dร anche molto valore allโelemosina, che puรฒ essere un modo di valorizzare il proprio guadagno a favore degli altri. La cosa migliore che possiamo fare รจ pregare per capire che cosa voglia il Signore da noi. Se infatti scopriamo la nostra vocazione e cerchiamo di viverla, sicuramente non nasconderemo i nostri talenti.
Mt 25, 14-30
Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola: ยซUn uomo partendo per un viaggio, chiamรฒ i suoi servi e consegnรฒ loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacitร di ciascuno; poi partรฌ. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andรฒ a impiegarli, e ne guadagnรฒ altri cinque. Cosรฌ anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnรฒ altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andรฒ a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornรฒ e volle regolare i conti con loro. Si presentรฒ colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portรฒ altri cinque, dicendo: โSignore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinqueโ. โBene, servo buono e fedele โ gli disse il suo padrone โ, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ. Si presentรฒ poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: โSignore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri dueโ. โBene, servo buono e fedele โ gli disse il suo padrone โ, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ. Si presentรฒ infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: โSignore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciรฒ che รจ tuoโ. Il padrone gli rispose: โServo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e cosรฌ, ritornando, avrei ritirato il mio con lโinteresse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perchรฉ a chiunque ha, verrร dato e sarร nella abbondanza; ma a chi non ha, verrร tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; lร sarร pianto e stridore di dentiโยป
