La morte ci libra nellโinfinito e ci apre allโeterno
Il vangelo di Matteo ci sciorina ancora due parabole che non ci lasciano propriamente tranquilli, perchรฉ ci mettono entrambe sullโattenti, seppure con differenti immagini. Purtroppo ne leggeremo solo una, perchรฉ la prossima domenica in Piemonte ricorre la festa della chiesa locale, che ci dirotta da Matteo su Giovanni. Spiace che in Piemonte non si legga nel ciclo domenicale la parabola dei talenti secondo Matteo (25,14-30). Dobbiamo quindi accontentarci della parabola delle dieci vergini, ove si mescolano gioventรน e tragedia.
Quando il fenomeno delle ragazze-madri era di lร da venire, le giovani erano tranquillamente classificate vergini, e noi le chiameremo cosรฌ a prescindere dalla loro condizione intima. Queste dieci vergini sono equamente bilanciate in due categorie di cinque e cinque, rispettivamente sagge e stolte. Il discriminante รจ un poโ banalotto: lโavere o non avere lโolio di riserva in caso di spegnimento delle lampade. Sorprende un poโ lo sposalizio notturno e con esso il ritardo dello sposo fino a mezzanotte: siamo ben oltre gli odierni ritardi nuziali, solitamente della sposa che si fa un poโ attendere per colpo di scena. In realtร il rito matrimoniale era giร avvenuto. Nottetempo si faceva lโaccompagnamento in corteo al talamo nuziale, ove entravano ovviamente solo i diretti interessati e gli accompagnatori tornavano a casa loro. Le fiaccole servivano per festoso accompagnamento notturno.
Il corteo di queste cinque piรน cinque non fa altro che moltiplicare due figure classiche nella letteratura sapienziale dellโAntico Testamento, che ama contrapporre il saggio e lo stolto, oppure il giusto e il malvagio, oppure lโoperoso e il pigro: vedi in altre letterature la cicala e la formica (Esopo, La Fontaine). In sintesi abbiamo la contrapposizione fra il polo della positivitร e il polo della negativitร . La sintesi di queste due inconciliabili incompatibilitร antropologiche la troviamo nel brevissimo salmo 1, che ci fa inforcare lโitinerario salmodico con una scarpa del saggio e una scarpa dello stolto.
Le fanciulle della parabola, non avvezze a orari da discoteca, a notte avanzata si addormentano placidamente, per essere svegliate di soprassalto da un grido: ยซEcco lo sposo! Andategli incontro!ยป. E a gentile passo di danza devono svolazzare verso di lui per fargli giovanile corona. Ma ecco lโintoppo: il ritardo dello sposo ha consumato lโolio delle lampade. E le cinque stolte si accorgono di non averne riserva. Non resta che chiederne soltanto un poโ alle prime della classe: ยซDateci un poโ del vostro olio, perchรฉ le nostre lampade si spengonoยป. La risposta delle sagge รจ tra il comico e il beffardo: ยซNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneยป. Come facevano a trovare aperto nottetempo un venditore, che non poteva essere una farmacia di turno? Inoltre sarebbe trascorso ulteriore tempo, quanto bastava per farsi precedere dallo sposo. Il quale arrivรฒ, fece entrare le fanciulle giร pronte, ยซe la porta fu chiusaยป: di chiusura ermetica e irreversibile. ร questa la frase terribile della parabola. E struggente รจ la supplica delle ritardatarie: ยซSignore, signore, aprici!ยป. E inesorabile รจ il proclama di rinnegamento da parte dello sposo: ยซIn veritร io vi dico: non vi conoscoยป. E laconica รจ lโesortazione conclusiva di Gesรน: ยซVegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโoraยป. Eccoci al traguardo.
Vegliare dunque. Ma perchรฉ? Perchรฉ della morte si sa che arriva, ma non si sa quando. Essere impreparati a incontrarla, se si crede a un Aldilร in senso cristiano (inferno/paradiso), รจ molto rischioso. Ecco perchรฉ quellโavvertenza di Gesรน. Sto scrivendo attorno al 2 di novembre, e allora una sosta sulla morte mi sembra salutare e opportuna, decollandola da una famosa poesia di Gozzano, La signorina Felicita, ove lโautore trasfigura ยซsora nostra morte corporaleยป โ come la chiama san Francesco โ in ยซospite furtiva, che ci affranca dal tempo e dalla spazioยป. Splendido questo spalancamento operato dalla morte che ci libra nellโinfinito, mentre ci ยซsovvien lโeternoยป (Leopardi). Crollano i limiti kantiani. Per il grande filosofo di Konigsberg lo spazio e il tempo sono gli angusti confini in cui scorrazza il nostro misero pensiero nella vita attuale.
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Uscendone con ali di colomba (cfr. salmo 54,7), si approda in una sconfinata atmosfera priva di recinti spazio-temporali ove si contempla Dio cosรฌ come egli รจ (cfr 1Gv 3,2).
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Sap 6, 12-16; Sal.62; 1 Ts 4, 13-18; Mt 25, 1-13
Mt 25, 1-13
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Allora il regno dei cieli sarร simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sรฉ lโolio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche lโolio in piccoli vasi. 5Poichรฉ lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzรฒ un grido: โEcco lo sposo! Andategli incontro!โ. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: โDateci un poโ del vostro olio, perchรฉ le nostre lampade si spengonoโ. 9Le sagge risposero: โNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneโ. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare lโolio, arrivรฒ lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Piรน tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: โSignore, signore, aprici!โ. 12Ma egli rispose: โIn veritร io vi dico: non vi conoscoโ. 13Vegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 Novembreย – 18 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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