Commento al Vangelo del 12 Maggio 2019 – p. Ermes Ronchi – Gv 10, 27-30

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I seduttori e i maestri: due voci ben diverse

padre Ermes Ronchi
padre Ermes Ronchi

Le mie pecore ascoltano la mia voce. Non i comandi, la voce. Quella che attraversa le distanze, inconfondibile; che racconta una relazione, rivela una intimitร , fa emergere una presenza in te.

La voce giunge all’orecchio del cuore prima delle cose che dice. รˆ l’esperienza con cui il bambino piccolo, quando sente la voce della madre, la riconosce, si emoziona, tende le braccia e il cuore verso di lei, ed รจ giร  felice ben prima di arrivare a comprendere il significato delle parole. La voce รจ il canto amoroso dell’essere: ยซUna voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le collineยป (Ct 2,8).

E prima ancora di giungere, l’amato chiede a sua volta il canto della voce dell’amata: ยซLa tua voce fammi sentireยป (Ct 2,14)… Quando Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutรฒ Elisabetta, la sua voce fa danzare il grembo: ยซEcco appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio gremboยป (Lc 1,44).

Tra la voce del pastore buono e i suoi agnelli corre questa relazione fidente, amorevole, feconda. Infatti perchรฉ le pecore dovrebbero ascoltare la sua voce? Due generi di persone si disputano il nostro ascolto: i seduttori, quelli che promettono piaceri, e i maestri veri, quelli che danno ali e feconditร  alla vita. Gesรน risponde offrendo la piรน grande delle motivazioni: perchรฉ io do loro la vita eterna.

Ascolterรฒ la sua voce non per ossequio od obbedienza, non per seduzione o paura, ma perchรฉ come una madre, lui mi fa vivere. Io do loro la vita. Il pastore buono mette al centro della religione non quello che io faccio per lui, ma quello che lui fa per me. Al cuore del cristianesimo non รจ posto il mio comportamento o la mia etica, ma l’azione di Dio.

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La vita cristiana non si fonda sul dovere, ma sul dono: vita autentica, vita per sempre, vita di Dio riversata dentro di me, prima ancora che io faccia niente. Prima ancora che io dica sรฌ, lui ha seminato germi vitali, semi di luce che possono guidare me, disorientato nella vita, al paese della vita. La mia fede cristiana รจ incremento, accrescimento, intensificazione d’umano e di cose che meritano di non morire.

Gesรน lo dice con una immagine di lotta, di combattiva tenerezza: Nessuno le strapperร  dalla mia mano. Una parola assoluta: nessuno. Subito raddoppiata, come se avessimo dei dubbi: nessuno puรฒ strapparle dalla mano del Padre. Io sono vita indissolubile dalle mani di Dio. Legame che non si strappa, nodo che non si scioglie.

L’eternitร  รจ un posto fra le mani di Dio. Siamo passeri che hanno il nido nelle sue mani. E nella sua voce, che scalda il freddo della solitudine.

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