Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento
Allโinizio dellโodierna pericope troviamo unโaffermazione basilare del vangelo di Matteo e anche del Nuovo testamento nel suo insieme: โNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.โ
La solenne frase di Gesรน si pone come risposta a un grosso problema e interrogativo, che, come sempre nei vangeli, possiamo cogliere a due livelli: il tempo storico del Nazareno e quello dellโevangelista.
Al tempo della predicazione del Maestro รจ certo che gran parte della polemica dei farisei nei suoi confronti era determinata da un certo fraintendimento o dubbio: questโuomo che viola il sabato, che si dimostra cosรฌ sovranamente libero, come la mette con la Legge? Questโuomo che sta con i peccatori e i pubblicani, e non osserva le regole della puritร , crede o no alla Legge di Mosรจ?
Quanto al tempo della redazione del primo vangelo (anni 80-90 circa), la situazione si poneva in questi termini. Il giudaismo, persa ogni consistenza politica e territoriale a causa della guerra del 70 (che si era conclusa con la distruzione di Gerusalemme), era tutto preso a serrare le fila intorno alla Legge, ad espellere dalla sinagoga gli eretici nazirei (cioรจ i seguaci di Cristo) e a stabilire il canone delle proprie Scritture. Ora i cristiani provenienti dal giudaismo (che costituivano la maggioranza della comunitร matteana) si interrogavano con grande preoccupazione circa lโosservanza della Torah: il nuovo insegnamento del Rabbi di Galilea la aboliva o no? Era mai possibile che la Legge, base granitica della fede di Israele, venisse anche solo in parte vanificata? E soprattutto, qual era lโoriginalitร cristiana nei confronti della rinnovata ortodossia giudaica?
Ora, la risposta che Matteo mette sulla bocca di Gesรน, rivolta sia ai contemporanei di Cristo che ai fedeli della fine del Iยฐ secolo, รจ la seguente: non viene abolita la Legge, anzi! โSono venuto a darle pieno compimentoโ, afferma Gesรน.
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Per la veritร il termine italiano usato per la traduzione รจ un poโ fuorviante: il โcompimentoโ fa pensare a qualcosa di โincompiutoโ. Invece il verbo greco โplerรฒoโ corrisponde anche a โvalorizzareโ, โrealizzareโ, โadempiereโ. Ad esempio Umberto Neri, ne โIl Discorso della montagnaโ (Ancora 1998) sceglie โadempiereโ, perchรฉ โlโadempimento dice la realizzazione delle Scritture nellโevento riguardante in particolare il Cristo. Non vuol dire cioรจ , ma >, come in tutto il vangelo di Matteoโฆโฆโ (pp. 40-41).
Visto che lโespressione โla Legge e i Profetiโ indica tutta la Scrittura nel suo insieme, qui Gesรน afferma esplicitamente che Egli non รจ venuto ad โabolirlaโ, cioรจ ad abrogarla, vanificarla, dichiararla scaduta (e si vedano a questo proposito i vv.18-19), ma appunto ad adempierla, o anche a valorizzarla mediante il suo esempio di vita e il suo insegnamento, a mantenerla in vita portandola perรฒ alla sua pienezza, a interpretarla in modo nuovo.
Come risulta anche da altri passi del N.T., Gesรน รจ venuto perchรจ il popolo, frastornato dal numero spropositato di precetti che i rabbini avevano estratto dalla Torah (613!!!), fosse ricondotto al cuore, allโessenziale della Legge stessa, che รจ la rivelazione dellโamore di Dio e della sua volontร di bene per lโuomo. Fondamentale in tal senso รจ il passo di Matteo 22,37-40: dallโamore di Dio e dallโamore del prossimo dipendono tutta la Legge e i Profeti.
Ora la Legge deve essere completamente illuminata e rivalutata dallโannuncio di Gesรน; Egli ne รจ lโinterprete e il promulgatore definitivo, tantโรจ vero che aggiunge subito: โse la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.โ (v.20)
โGIUSTIZIA รจ la volontร stessa di Dio, in due sensi: ciรฒ che Dio vuole fare per noi (= il suo buon volere) e ciรฒ che Dio vuole che noi facciamo per Lui e con Lui. Il giusto รจ colui che accoglie la volontร di Dio e ad essa conforma lโintera sua vita, nelle tre direzioni in cui si sviluppa la vita relazionale di ogni soggetto umano: il rapporto con Dio, il rapporto con gli altri e il rapporto con le cose. Quando questi rapporti sono autentici, lโuomo รจ giustoโ (P. Tremolada).
Tale giustizia โ dice Gesรน โ deve essere superiore a quella dellโAntica Alleanza. In che senso?
Il Maestro lo esemplifica abbondantemente nelle 6 โantitesiโ che seguono: โAvete inteso che fu detto agli antichiโฆโฆ.Ma io vi dicoโฆ..โ
Anche qui occorre un chiarimento a proposito della traduzione; lโoriginale greco introduce la novitร delle parole di Gesรน con un โdรจโ, che non ha valore avversativo (โmaโ), bensรฌ di collegamento, cioรจ: fu detto (passivo teologico che sottintende: da Dio); e ORA io vi dico: non cโรจ opposizione tra il dire di Dio nellโAntico Testamento e il dire di Gesรน nel Nuovo! Cโรจ novitร nella continuitร .
Eโ poi da notare la forza dirompente e scandalosa delle parole di Gesรน: mai un rabbi avrebbe osato contrapporre il suo insegnamento a quello della Legge! Si trattava di una novitร inaudita, possibile solo a Colui che fosse veramente il Figlio di Dio.
Ora, che il Nazareno avesse in sรฉ una sapienza e unโautoritร divine lo si vede bene dal seguito del discorso, che affronta in modo nuovo e assai piรน profondo i doveri verso il prossimo, esemplificando appunto una giustizia qualitativamente superiore a quella dellโAntica Alleanza, perchรฉ lโinterpretazione della Legge va nella linea della spiritualizzazione e interiorizzazione e della Legge stessa: Gesรน radicalizza il significato dei precetti, cioรจ vuole che la nostra coscienza ne colga il senso piรน profondo, il valore essenziale, senza che ci limitiamo ad unโosservanza esteriore e superficiale.
I Giudei si erano costruiti una sorta di โgabbia dorataโ, sicura, cioรจ una serie lunghissima e minuziosa di precetti e imposizioni, cosรฌ da poter dire a Dio, come ad un controllore inflessibile: โHo fatto proprio tutto. Sono perfettamente a posto. Non ho niente da rimproverarmi!โ
Gesรน infrange questa falsa sicurezza; la nuova giustizia infatti non consiste nellโaccumulare azioni in vista del merito, ma nellโessere sempre piรน a immagine del Padre, che รจ Amore, e solo quella dellโamore รจ la norma davvero โradicaleโ della Legge.
E allora il 5ยฐ comandamento non riguarda solo lโomicida vero e proprio, ma anche colui che con la collera interiore, la calunnia e lโingiuria, lโoffesa e la diffamazione, vorrebbe dentro di sรจ โtogliere di mezzoโ una persona che lo infastidisce.
Analogamente, non basta astenersi dallโadulterio โin factoโ; oltre alle azioni, per Gesรน contano anche le intenzioni negative, perchรฉ sono mancanze di caritร e violano quel comandamento dellโamore che โ come visto – sta alla base di tutti i comandamenti.
Ileana Mortari – Sito Web
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VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: verde
- Sir 15, 16-21; Sal. 118; 1Cor 2, 6-10; Mt 5, 17-37
Mt 5, 17-37
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร uno solo di questi minimi precetti e insegnerร agli altri a fare altrettanto, sarร considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร e li insegnerร , sarร considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrร essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarร destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sรฌ, sรฌ”, “no, no”; il di piรน viene dal Malignoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 – 18 Febbraio 2017
- Tempo Ordinario VI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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