Non un’idea ma un fatto si รจ imposto agli apostoli
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 12 aprile 2020 – Vangelo della Veglia.

La Pasqua รจ arrivata a noi attraverso gli occhi e la fede delle donne che avevano seguito Gesรน, in un’alba ricca di sorprese, di corse, di paure. Maria di Magdala e Maria di Giacomo escono di casa nell’ora tra il buio e la luce, appena possibile, con l’urgenza di chi ama. E andarono a visitare la tomba. A mani vuote, semplicemente a visitare, vedere, guardare, soffermarsi, toccare la pietra. Ed ecco ci fu un gran terremoto e un angelo scese: concorso di terra e di cielo, e la pietra rotola via, non perchรฉ Gesรน esca, ne รจ giร uscito, ma per mostrarlo alle donne: venite, guardate il posto dove giaceva. Non รจ un sepolcro vuoto che rende plausibile la risurrezione, ma incontrare Lui vivente, e l’angelo prosegue: So che cercate Gesรน, non รจ qui! Che bello questo: non รจ qui!
C’รจ, esiste, vive, ma non qui. Va cercato fuori, altrove, diversamente, รจ in giro per le strade, รจ il vivente, un Dio da cogliere nella vita. Dovunque, eccetto che fra le cose morte. ร dentro i sogni di bellezza, in ogni scelta per un piรน grande amore, dentro l’atto di generare, nei gesti di pace, negli abbracci degli amanti, nel grido vittorioso del bambino che nasce, nell’ultimo respiro del morente, nella tenerezza con cui si cura un malato. […]
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Settimana santa, settimana suprema della storia e della fede.
Eโ in questi giorni densi e sospesi che รจ nato il cristianesimo, scandalo e follia a causa della croce. Qui si concentra, e da qui si propaga tutta la fede dei cristiani.
Dalle Palme a Pasqua, un tempo piรน profondo, di respiro per l’anima, che cambia ritmo, scandisce i giorni, le ore, i gesti. In questo nostro strano tempo di giorni chiusi e solitari, la liturgia rallenta e, per la prima volta nella storia della Chiesa, si fa assente ai nostri occhi. Ma ugualmente ci accompagna con calma, quasi ora per ora, negli ultimi giorni di Gesรน: dall’entrata in Gerusalemme, al tradimento di Pietro, fino alla corsa di Maria nel mattino di Pasqua, quando anche la pietra del sepolcro si veste di angeli e di luce, e tutta la paura vola via.
Sono i giorni supremi, giorni dove trovare il senso del nostro destino.
Il racconto della Passione mi sconvolge per la sua bellezza: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli รจ bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli รจ bastato. Lโho visto piangere per me, lo vedo pendere nudo e disonorato e devo distogliere lo sguardo.
โSalvati! Scendi dalla croce, allora crederemoโ. Qualsiasi uomo, qualsiasi re, potendolo, lo farebbe. Gesรน, no.
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Solo un Dio speciale, non scende dal legno; solo Lui, il Dio di Gesรน, che รจ differente: รจ quello che entra nella tragedia, nella morte umana perchรฉ lร รจ risucchiato ogni suo figlio.
Perchรฉ Cristo รจ morto in croce? Non รจ stato Dio il mandante di quell’omicidio. Placare la giustizia col sangue? Non รจ da Dio. Quante volte ha gridato nei profeti: โIo non bevo il sangue degli agnelli, io non mangio la carne dei tori, amore io voglio e non sacrificioโ.
Sale sulla croce per essere con me, e perchรฉ io possa essere con lui. L’amore conosce molti doveri, ma il primo รจ di essere con l’amato, unito, stretto, incollato a lui, per poi trascinarlo fuori con sรฉ nel mattino di Pasqua, lasciando le bende intrise di stupore.
Qualsiasi altro gesto sarebbe stato una falsa idea di Dio. Solo la croce toglie ogni dubbio. La croce รจ l’abisso dove Dio diviene l’amante. Dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco e divampa.
La giustizia di Dio non รจ dare a ciascuno il suo, ma dare a ciascuno se stesso, la sua vita. Allora Incarnazione e Passione si abbracciano. Gesรน entra nella morte come รจ entrato nella carne, per amore, per essere con noi e come noi. E la attraversa, raccogliendoci dalle lontananze piรน perdute, e a Pasqua ci prende dentro il vortice del suo risorgere, ci trascina in alto con sรฉ.
La nostra fede poggia sulla cosa piรน bella del mondo: un atto d’amore.
Bello รจ chi ama, bellissimo chi ama fino all’estremo.
Incantati, poggiamo saldi su di un atto d’amore perfetto.
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