ย

Questโuomo, giunto davanti a Gesรน, gli si getta ai piedi e gli pone una domanda davvero centrale nella vita: โMaestro buono, cosa devo fare per avere in ereditร la vita eterna?โ. Lo chiama โbuonoโ non per adulazione; lo pensa davvero. Ma Gesรน lo corregge subito: โPerchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono se non Dio soloโ. Per noi, cosรฌ pronti ad avere unโalta considerazione di noi stessi, lโaffermazione di Gesรน รจ una lezione che non dovremmo mai dimenticare. Solo Dio รจ buono, nessun altro. Tanto meno noi. E riconoscerlo non รจ tanto un problema di umiltร , quanto di veritร . Comprendere la propria debolezza e il proprio peccato (come ogni Liturgia eucaristica ci esorta a fare con il canto iniziale del โSignore pietร !โ) vuol dire muovere il primo passo di quella corsa che ci porta verso il Signore. Quellโuomo corre da Gesรน e riceve la risposta sul senso della vita. Si apre un dialogo. Gesรน gli chiede se conosce e se ha osservato i comandamenti; e la risposta รจ che li ha osservati sin dalla giovinezza. ร tuttโaltro che un credente tiepido o poco praticante. Non so quanti di noi possono dare la stessa risposta alla domanda di Gesรน.
Lโevangelista nota: โGesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒโ. Potessimo sentire rivolte anche a noi queste parole! Ma forse noi non abbiamo la stessa ansia di salvezza di quellโuomo. Dobbiamo, tuttavia, stare certi che queste parole evangeliche sono rivolte anche a noi: Gesรน continua a guardarci e ad amarci, anche se siamo meno osservanti di quellโuomo. Anche oggi Gesรน si rivolge a noi, e con la stessa intensitร dโamore, ci dice: โVaโ, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!โ. Non รจ una frase neutra. Il Vangelo chiede sempre un impegno, una decisione, una risposta. Ce lo ricorda la Lettera agli Ebrei che abbiamo ascoltato: โLa Parola di Dio รจ viva, efficace e piรน tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dellโanima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla e discerne i sentimenti e i pensieri del cuoreโ. O la respingiamo e restiamo come siamo, oppure lโaccogliamo e cambiamo vita.
Questa pagina evangelica รจ tra quelle che hanno maggiormente cambiato la vita di coloro che lโhanno ascoltata. Quando Antonio, giovane egiziano di buona famiglia, ascoltรฒ queste parole, lasciรฒ tutto, si ritirรฒ nel deserto e divenne padre (abate) di molti monaci. Cosรฌ pure Francesco dโAssisi: le ascoltรฒ e lasciรฒ tutto. E divenne testimone del Vangelo, sino ad esserne segnato nel corpo con le stigmate. Lโuomo ricco, al contrario, quando le udรฌ abbassรฒ il volto, divenne cupo e si allontanรฒ con la tristezza nel cuore. Lโevangelista chiude amaramente dandone la ragione: โperchรฉ aveva molte ricchezzeโ. Anche Gesรน in veritร si rattristรฒ, e molto; perdeva un amico, perdeva un discepolo; e lo perdevano anche tutti coloro ai quali quellโuomo avrebbe potuto annunciare la gioia del Vangelo.
- Pubblicitร -
Potremmo chiederci: ma lโinvito di Gesรน non รจ troppo severo? Non si tratta di una parola troppo esigente che, tra lโaltro, rischia di farlo rimanere solo? Gesรน non potrebbe attutirla almeno un poco? Non potrebbe renderla meno esigente e un poโ piรน accomodante? Le parole che Gesรน aggiunge subito dopo il rifiuto del ricco non ammettono replica: โQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!โ. E conclude: โร piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioโ. Sono parole che dovrebbero impensierirci, anzi spaventarci. Noi, infatti, figli di un mondo ricco, siamo tesi a prendere, a possedere, ad accaparrare piuttosto che a dare, a offrire, a condividere. Benedette perciรฒ queste parole che vengono a porre una sana inquietudine nella nostra vita e che richiamano ogni credente a considerare quanto sia facile allontanarsi dal Vangelo vivendo, per di piรน, tristemente!
La decisione che questa pagina evangelica vuole provocare in noi riguarda il primato da dare a Dio sopra ogni cosa. Gesรน ci chiede di porre Dio al di sopra di tutto, anche dei beni che abbiamo, e di considerare i poveri come nostri fratelli verso i quali siamo debitori di amore e di aiuto. Essi hanno diritto al nostro amore e al nostro sostegno. Quel che chiede il Signore ha i tratti di una rinuncia, e in parte lo รจ, ma รจ soprattutto una grande sapienza di vita. Ovviamente si tratta non della sapienza del mondo che spinge a rinchiudersi in se stessi e nelle cose del mondo, ma della sapienza che viene dal cielo, di cui ascoltiamo dalle Sacre Scritture: โLa preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perchรฉ tutto lโoro al suo confronto รจ come un poโ di sabbia e come fango sarร valutato di fronte a lei lโargento. Lโho amata piรน della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perchรฉ lo splendore che viene da lei non tramontaโ (Sap 7,8-10).
La risposta di Gesรน alla richiesta che Pietro ha fatto a nome dei discepoli spiega concretamente le conseguenze di tale sapienza evangelica: chi abbandona tutto per seguire Gesรน (ossia, chi pone Gesรน al di sopra di ogni cosa) riceverร in questa vita il centuplo e, dopo la morte, la vita eterna. A volte si pensa che la vita evangelica sia innanzitutto privazione. Cosรฌ pensรฒ anche lโuomo ricco. In veritร , la scelta di seguire il Signore sopra ogni cosa รจ sommamente โconvenienteโ, non solo per salvare la propria anima nel futuro, ma anche per gustare โcento volteโ di piรน la vita su questa terra. Il brano tratto dal libro della Sapienza conclude: โInsieme a lei (la sapienza che viene dal cielo) mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani รจ una ricchezza incalcolabileโ. Chi mette Dio al primo posto nella sua vita entra a far parte della sua โfamigliaโ, ove trova fratelli e sorelle da amare, padri e madri da venerare, case e campi ove lavorare.
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Sap 7, 7-11; Sal.89; Eb 4, 12-13; Mc 10, 17-30.
Dal Vangelo secondo Marco
[ads2]In quel tempo, mentre Gesรน andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandรฒ: ยซMaestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร la vita eterna?ยป. Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”ยป.
Egli allora gli disse: ยซMaestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezzaยป. Allora Gesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: ยซUna cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป. Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: ยซQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!ยป. I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesรน riprese e disse loro: ยซFigli, quanto รจ difficile entrare nel regno di Dio! ร piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioยป. Essi, ancora piรน stupiti, dicevano tra loro: ยซE chi puรฒ essere salvato?ยป. Ma Gesรน, guardandoli in faccia, disse: ยซImpossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dioยป.
Pietro allora prese a dirgli: ยซEcco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป. Gesรน gli rispose: ยซIn veritร io vi dico: non c’รจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva giร ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11 – 17 ottobre 2015
- Tempo Ordinario XXVIII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
