Commento al Vangelo del 11 gennaio 2018 – Monastero di Bose

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Il vangelo di oggi รจ narrazione di un incontro e di una guarigione, che a una prima lettura scorre via e non sembra avere particolari suggerimenti per noi. Ma proviamo a vedere invece piรน da vicino cosa fa e cosa dice il lebbroso, poichรฉ lโ€™iniziativa di questโ€™incontro รจ sua, รจ lui che va da Gesรน.

Si inginocchia e lo supplica. Un gesto e una parola che dicono il suo riconoscersi bisognoso, il suo chiedere aiuto e accettare che la salvezza possa venire da un altro. Noi sappiamo ancora inginocchiarci e supplicare? Il lebbroso riesce in maniera immediata e semplice a mettersi in un atteggiamento di povertร  e di richiesta di fronte a Gesรน, e ha il coraggio di chiedergli: โ€œSe vuoi, puoi guarirmiโ€.

Questa semplicitร  e questo coraggio gli vengono dal saper riconoscere la propria condizione di lebbroso, di malato, di bisognoso dellโ€™aiuto dellโ€™altro. Quanto รจ difficile per noi essere capaci di questa semplicitร ! Non sappiamo vederci in veritร  e non sappiamo chiedere aiuto perchรฉ ci pensiamo autonomi, capaci di fare da soli.

La lebbra รจ una malattia che copre il corpo e che rende difficile il rapporto con lโ€™altro perchรฉ subito lโ€™altro รจ messo di fronte alla nostra malattia. Questo lebbroso supera questo senso di vergogna e di esclusione che gli viene dagli altri, perchรฉ lโ€™incontro con Gesรน puรฒ essere salvifico per lui. La lebbra รจ unโ€™incrostazione che copre il corpo, che lo nasconde, anche noi abbiamo incrostazioni che nascondono la veritร  di noi stessi, che non ci rendono liberi nel rapporto con lโ€™altro.

Abbiamo il discernimento e la capacitร  di vedere questa coltre che ci limita e ci blocca? Abbiamo il desiderio di esserne liberi, la forza e il coraggio di chiedere aiuto per cambiare, per essere liberati dalla nostra lebbra?

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Il Signore attende anche lโ€™incontro con noi, un incontro che vuole personale e discreto, nel nascondimento. Per questo ammonisce il lebbroso che per la sua grande gioia si scopre incapace di silenzio, di riservatezza. Ma lรฌ, nel silenzio, nel nostro cuore il Signore ci attende per dire anche a noi: โ€œLo voglio, guarisciโ€.

Il Signore ci renda semplici, capaci di andare a lui cosรฌ come siamo, capaci di chiedere aiuto e soprattutto ci renda capaci di riconoscerci bisognosi, di voler cambiare, perchรฉ il cambiamento, la libertร  sono faticosi e a volte preferiamo restare nella nostra lebbra invece di far uscire la veritร  di noi stessi.

Il mio diritto ad accostarmi al Signore non viene dal fatto che sono giusto e degno, bello e buono. Proprio perchรฉ ingiusto e immondo, brutto e peccatore, ho diritto di andare da lui direttamente. Questo รจ il โ€œvangeloโ€, la buona notizia che mi salva: Dio mi ama perchรฉ mi ama; la mia miseria non รจ ostacolo, bensรฌ misura della sua misericordia. Lui non รจ la legge che mi giudica nรฉ la coscienza che mi condanna: รจ il Padre che dร  vita e mi ama piรน di se stesso, senza condizioni, cosรฌ come sono. Il mio male, la mia non-amabilitร  lo spingono verso di me con un amore che non conosce altro metro che quello del mio bisogno. Andiamo dunque al Signore.

 

sorella Roberta della comunitร  monastica di Bose

Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, venne da Gesรน un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ยซSe vuoi, puoi purificarmi!ยป. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, sii purificato!ยป. E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciรฒ via subito e gli disse: ยซGuarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรจ ha prescritto, come testimonianza per loroยป.
Ma quello si allontanรฒ e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesรน non poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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