Commento al Vangelo del 11 gennaio 2015 – don Antonello Iapicca

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Mc 1, 7-11
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni proclamava: ยซViene dopo di me colui che รจ piรน forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerร  in Spirito Santoยป.
Ed ecco, in quei giorni, Gesรน venne da Nร zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimentoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Andiamo al Giordano, il grembo materno della Chiesa

Oggi celebriamo il Battesimo di Gesรน, ed รจ provvidenziale tra tanto sdegno e paura. Il sangue scorre ancora, e sembra non fermarsi. Arriva proprio a un centimetro dai nostri passi, come duemila anni fa in quella Provincia Romana al limite della sopportazione.

La stessa aria spessa di angoscia, e una voglia dentro che finisca in fretta questo mondo che sbiadisce nel dolore le gioie e soffoca progetti e speranze in un presente di frustrazione.

Oggi come allora cโ€™รจ un popolo in attesa del Messia, magari confuso tra speranze e desideri piรน carnali che spirituali, ma sta aspettando. E per tutti, anche oggi cโ€™รจ un Uomo che si va a mettere all’ultimo posto. Eโ€™ Gesรน in fila dietro di noi. Non dobbiamo guardare avanti per incontrarlo, in un futuro luminoso, come ci hanno insegnato a sperare le ideologie.

Ma dobbiamo voltarci perchรฉ Lui scende per ultimo nell’acqua del battesimo. E sai che cosa significa? Che si immerge nella nostra storia, non la salta come un ostacolo, non fa finta che non ci sia mai stata. Non fa uno stop and go, come vorrebbero tutti i rivoluzionari.

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Al contrario, la prende sul serio e non tralascia nulla. Anche quello che abbiamo rimosso, anche quel fatto che ti illudi di aver dimenticato e che invece รจ lรฌ infilato in quel millimetro di cuore e continua a dolerti; ti dici che sono solo dei colpi dโ€™aria, fitte passeggere, e invece รจ proprio quellโ€™evento che ti dilania e ti sporca i pensieri, le parole, i gesti.

Guardiamo bene e vedremo Gesรน scendere nel fiume che aveva raccolto le carni e le vite dei poveri, dei piccoli, dei peccatori, immergendosi in quelle acque ormai sporche.

In Giappone una delle tradizioni piรน forti e sentite รจ quella del cosiddetto “o-furo”, che consiste nell’immergersi ogni sera in acqua bollente per rilassarsi prima di dormire. Di norma, dopo i figli, l’ultima persona della famiglia che vi entra รจ la madre, mentre viene riservato agli ospiti lโ€™onore di immergersi per primi.

Quel giorno sulle rive del Giordano รจ stato come accade nelle case dei giapponesi. Entrando per ultimo nelle acque del battesimo ci ha riservato il posto d’onore, quello dei figli e degli ospiti ragguardevoli.

Nel battesimo Gesรน appare come una madre premurosa che, per puro amore, prende l’ultimo posto. Si tratta di un particolare importante. Al Giordano Gesรน porta a compimento l’incarnazione, prefigurando la sua discesa sino alle profonditร  della terra nel momento della sepoltura.

Secondo studi archeologici e una serie di riferimenti biblici, testi bizantini e medievali, e la tradizione ininterrotta della Chiesa Greca Ortodossa custode dell’area, il luogo del battesimo di Gesรน รจ infatti da ritenersi presso le sorgenti piรน basse del Giordano, ad est di Gerico, il punto piรน basso della terra emersa, centinaia di metri sotto il livello del mare.

Gesรน si รจ spinto sino alle regioni piรน remote dello spirito umano, dove, come il figlio prodigo, ci siamo persi, incapaci di rialzarci. Scendendo in quelle profonditร  Gesรน ha toccato lโ€™estrema lontananza da Dio, sperimentando lโ€™inferno che inghiotte chi ha tagliato con Lui.

Dove non c’รจ Dio non vi sono piรน freni, tutto diviene lecito, si smarrisce il valore della vita, e cosรฌ se ne puรฒ fare qualsiasi cosa. Gesรน รจ sceso in quest’abisso di morte, ha varcato il gradino piรน basso dell’assenza di Dio che svuota la vita e la fa rimbalzare da un peccato all’altro.

Il โ€œFiglio predilettoโ€ si รจ fatto lโ€™ultimo, dietro il piรน grande peccatore della storia, perchรฉ anche lui, come sospinto da Gesรน, possa risalire alla vita e gustare le dolcezze dell’amore di Dio.

Giรน negli inferi รจ sceso a cercare le perle smarrite del Padre, tu ed io che abbiamo smarrito la primogenitura. Amiamo il mondo, i suoi onori e i suoi criteri, anche se siamo cosรฌ abili a camuffarli in unโ€™aria da sacrestia e parole infarcite di sapienza celesteโ€ฆ

Non possiamo obbedire, troppe ferite grondano risentimenti. Siamo deboli, non ce la facciamo a perdonare senza passare il conto. La nostra coperta รจ sempre troppo corta, se perdoniamo il marito sbraniamo la figliaโ€ฆ

Per questo la Chiesa oggi ci ripete con Isaia: โ€œVoi tutti assetatiโ€ di libertร  e amore, โ€œvenite allโ€™acquaโ€ del battesimo. Eโ€™ gratis! Basta spendere per succedanei, culturali, politici, o religiosi che siano. Non servono perchรฉ o cambia il cuore o saremo sempre infelici.

Andiamo al Giordano, che รจ il grembo materno della Chiesa, dove con la Parola e i sacramenti possiamo rinascere a vita nuova. โ€œCerchiamo il Signoreโ€ in un cammino di fede, perchรฉ Lui โ€œsi fa trovareโ€ nellโ€™iniziazione cristiana.

Senza di essa il battesimo resta una meravigliosa profezia incompiuta, un seme abortito. Eโ€™ un seme? Certo. Si รจ sviluppato sino a dare frutti di vita eterna? No.

Voltiamoci allora, e cominciamo a seguire il Signore che scende nella nostra vita per perdonare, sanare, riconciliare e deporvi la sua vita immortale. Anche Lui sta camminando per salvarci, e noi? Non ci metteremo in cammino come i pastori e i Magi, perchรฉ il seme di vita eterna cresca in noi e con esso la fede.

Essa diventa adulta sperimentando con Cristo nella Chiesa che nulla della nostra vita รจ perduto. Che proprio dove รจ abbondato il peccato ha sovrabbondato la Grazia. Chi lo crede perchรฉ lo ha visto realizzarsi in lui โ€œรจ nato da Dioโ€. Perchรฉ โ€œcredere che Gesรน รจ il Cristoโ€ significa poter testimoniare che Lui ci ha salvato.

Per il nostro riscatto ha pagato un prezzo altissimo, infinito, la sua stessa vita. Tanto valiamo, tanto vale il piรน grande peccatore. Tanto valgono i terroristi, i pluriomicidi, gli stupratori, i pedofili, i truffatori: ognuno vale quanto la vita di Gesรน.

Solo chi ha sperimentato il perdono rigenerante di Dio puรฒ guardare la storia e le persone con gli occhi di Cristo. Chi รจ entrato con Lui nel Giordano, infatti, ha i pensieri di Dio, โ€œtanto lontani da quelli del mondo quanto il cielo sovrasta la terraโ€. Pensieri di bene sempre, anche in mezzo al male.

Per questo Giovanni Battista afferma che non รจ lui il Messia che il popolo attendeva. Lui รจ un uomo, non puรฒ rigenerare; ma รจ la โ€œvoceโ€ che annuncia lโ€™avvento di Qualcuno infinitamente piรน grande, lโ€™unico Sposo che ha diritto di prendere in sposa lโ€™umanitร .

Giovanni, infatti, diceva di โ€œnon essere degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali di Gesรนโ€. Secondo le antiche abitudini tribali del medio oriente i matrimoni avvenivano tra famiglie giร  imparentate ed era proibito sposare una donna se qualcun altro ne aveva piรน diritto. Se questi vi rinunciava doveva fare un segno pubblico che lo attestasse, normalmente sulla piazza o davanti alla porta della cittร : si doveva sfilare un sandalo e consegnarlo a colui al quale cedeva il diritto sulla donna, una testimonianza che valeva come un contratto; per questo, il gesto di sciogliere il legaccio dei sandali significava cedere il diritto che si aveva in precedenza.

Giovanni Battista, mutuando lโ€™immagine di questo gesto, afferma e profetizza lโ€™avvento di โ€œColui che รจ piรน forteโ€ di lui, tanto potente da scendere negli abissi della morte per riscattare ciascuno di noi e farci sua sposa per sempre nella fedeltร  e nellโ€™amore (cfr. Os 2).

Il Signore viene oggi per โ€œbattezzarci in Spirito Santo e fuocoโ€, il soffio vivificante che ci ricrea nel suo amore ardente. Gesรน ha il potere, oggi, di bruciare ogni radice velenosa che ci getta nella paura della morte, e farci risorgere con Lui.

Ormai libero dalle acque della morte, uscendo dal Giordano Gesรน vede aprirsi il Cielo come Noรจ dopo il diluvio. Ora puรฒ scendere โ€œla colombaโ€, immagine dello Spirito Santo e prendere dimora in Lui. Come accade anche a noi nella Chiesa: entriamo sacramentalmente con Cristo nelle acque che seppelliscono il nostro uomo vecchio, e usciamo trasformati in Lui, creature nuove nelle quali prende dimora la vita celeste.

Fonte

Don Antonello Iapicca
Busshozan cho ko 31-1
761-8078 Takamatsu
JAPAN

Tel. in GIAPPONE: 0081-9028917822

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