La concordia frutto dellโagire e del pregare
La concordia รจ un bene troppo prezioso per non fare ogni tentativo di ripristino, se andata in frantumi come assai spesso accade. Gesรน, questa domenica, offre una sapiente, discreta terapia anti-discordia. Il diavolo รจ il supremo artefice della discordia: lo dice il suo nome stesso. Diavolo infatti in greco significa separatore, divaricatore e la discordia รจ, per lโappunto, separazione e divaricazione fra due parti che dovrebbero andare a braccetto. Gesรน insegna che per rabberciare la concordia occorrono classe e buon senso, per non fare subito strepito nel caso di dissapori.
Ecco allora il primo passo: ยซSe tuo fratello commetterร una colpa contro di te, vaโ e ammoniscilo fra te e lui soloยป. Siamo nella logica raffinata dei panni sporchi che si lavano in casa.
Se questo primo tentativo non funziona, calma: non รจ ancora il momento di far piazzate. Gesรน esorta a portare la vertenza allโarbitrato di persone per bene. Se neppure questo funziona, la faccenda va a finire allโarbitrato di un โmini-parlamentoโ. Se non ce la fa neppure questo consesso, cosa si puรฒ provare di piรน? La parte offesa ha sperimentato ogni tentativo. Ergo, se la controparte non vuole concordia, sโarrangi: si sono sparate tutte le cartucce possibili. Gesรน non dice propriamente cosรฌ, ma usa una terminologia dellโepoca: ยซSia per te come il pagano e il pubblicanoยป. Affiora spocchia rabbinica che, per bene che andasse, aveva un atteggiamento di sufficienza verso i summenzionati. Non si deve dimenticare che Matteo รจ un ebreo che scrive a ebrei.
Un complemento alla fallita tattica conciliante, in fondo sottinteso nella lezione di Gesรน, lo troviamo nella Regola di san Benedetto (cap. XXVIII): ยซSe [lโabate] vede che a nulla approdano i suoi tentativi di ricupero, ricorra a ciรฒ che piรน vale, ossia la preghiera sua e dei monaci, affinchรฉ il Signore, che tutto puรฒ, recuperi il fratello recalcitranteยป. ร uno dei capisaldi piรน stupefacenti dellโetica monastica.
Andiamo avanti.
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Si direbbe che agli altri undici sia un poโ bruciata lโassegnazione esclusiva a Pietro del potere di โsciogliere e legareโ; รจ roba di due domeniche fa. E Gesรน corre ai ripari estendendola pure ai colleghi, col sussiego della clausola veritativa: ยซIn veritร vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarร legato in cielo, e tutto ciรฒ che scioglierete sulla terra sarร sciolto anche in cieloยป. Tale estensione di potere, dopo la lezione della concordia rabberciata, potrebbe far pensare, magari fabulando un poโ, che lโarmonia nel gruppo fosse un tantino a rischio, e allora Gesรน consolida anticipando la promessa che troverร realizzazione la sera di Pasqua: ยซA coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป (Gv 20,23). Peraltro una certa suscettibilitร fra i dodici emerge di fronte alla petulante richiesta della madre di due di loro in favore dei propri figli (Mt 20,20-26).
La concordia non serve soltanto per non pestarsi reciprocamente i calli, ma anche per far funzionare al meglio la preghiera: ยซSe due di voi sulla terra si metteranno dโaccordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che รจ nei cieli gliela concederร ยป. Siamo della logica di โlโunione fa la forzaโ. Bellissimo il verbo greco sumfonรจo, allโorigine di โmettersi dโaccordoโ: vi sentiamo dentro la musicalitร concorde della sinfonia. Splendida poi la motivazione di questo potenziamento orante garantito alla pluralitร , ยซperchรฉ dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lรฌ sono io in mezzo a loroยป. Non รจ necessaria una manifestazione sindacale: bastano due o tre per far scattare la presenza di Gesรน. Ma cosa vuol dire essere riuniti nel suo nome? Una risposta purosangue mi รจ suggerita dalla lettera agli Ebrei (5,1): essere riuniti ยซnelle cose che riguardano Dioยป. In tal modo si precisa e si limita quello spericolato โqualunque cosa chiedereteโ: non dunque ghiribizzi cervellotici e capricciosi, ma cose che si allineino alla logica del Vangelo. Dobbiamo gratitudine a Matteo che ha esplorato altre forme di presenza di Gesรน nella Chiesa: presente certo nellโeucaristia, ma non meno nella comunitร orante con la liturgia delle ore o anche semplicemente col rosario; non meno nel povero soccorso e non soccorso (Mt 25,40.45).
ร stupefacente come da poche parole del Vangelo sprizzino magazzini di spiritualitร !
Mons. Alberto Albertazzi – Responsabile Uff. Catechistico presso CURIA ARCIVESCOVILE – UFFICI PASTORALI (Vercelli).
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 10 settembre 2017 anche qui.
XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Ez 33, 7-9; Sal.94; Rm 13, 8-10; Mt 18, 15-20
Mt 18, 15-20
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSe il tuo fratello commetterร una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterร , avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterร , prendi ancora con te una o due persone, perchรฉ ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterร costoro, dillo alla comunitร ; e se non ascolterร neanche la comunitร , sia per te come il pagano e il pubblicano.
In veritร io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarร legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarร sciolto in cielo.
In veritร io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che รจ nei cieli gliela concederร . Perchรฉ dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lรฌ sono io in mezzo a loroยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 10 – 16 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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