Commento al Vangelo del 10 settembre 2017 – dom Luigi Gioia

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Il commento alle Letture di domenicaย  10 settembre 2017 (audio e testo), XXIII domenica del Tempo Ordinario, a cura di dom Luigi Gioia.

https://youtu.be/-S3tT3jHt9Q

File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย  ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:

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Liberi e solleciti

Quando qualcuno ci fa del male, ci ferisce, agisce male, Gesรน ci chiede di avere il coraggio di correggerlo: Se il tuo fratello commetterร  una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo.

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A prima vista, sembra che ciรฒ contraddica quanto il Vangelo dichiara altrove: Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. Qui Gesรน raccomanda un perdono incondizionato, che non solo non conduce in tribunale, ma addirittura lascia tutto all’altro per eliminare il conflitto alla radice attraverso la rinuncia all’opposizione. Il perdono, infatti, per poter essere autentico -e in questo senso รจ una grazia, un dono che solo il Signore puรฒ farci- deve essere totale, non restare solo sulle labbra, ma penetrare nel nostro cuore, non attendere che l’altro cambi, ma precederlo rifiutando di identificarlo con il male che ha commesso.

Al tempo stesso perรฒ ci รจ insegnato oggi che il perdono non รจ cieco. Deve certo rompere radicalmente la spirale del male e della vendetta -e per questo deve essere incondizionato- ma se รจ autentico รจ caratterizzato da una preoccupazione reale per l’altro. Non mi basta perdonarlo, non provare piรน astio nei suoi riguardi, avere la coscienza a posto davanti al Signore. Se davvero credo che l’altro abbia commesso il male e sia per questo in pericolo, allora non posso non desiderare il suo cambiamento, la sua conversione. Per questo Gesรน raccomanda di pregare per coloro che ci fanno del male, non solo come terapia per accedere al perdono, ma anche come segno della sua autenticitร .

Invitandoci alla correzione fraterna, le letture di oggi conducono perรฒ il perdono ancora piรน lontano. Questa correzione ci รจ presentata come qualcosa che non possiamo tralasciare, come una grave responsabilitร : Se io dico al malvagio: โ€œMalvagio, tu moriraiโ€, e tu non parli perchรฉ il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirร  per la sua iniquitร , ma della sua morte io domanderรฒ conto a te. Se veramente crediamo che la persona che ci ha fatto del male sia nell’errore, dobbiamo attivarci per la sua conversione. E se non ci adoperiamo in un modo o nell’altro affinchรฉ questo avvenga, il Signore ce ne domanderร  conto e non potremmo rispondere come Caino: Sono forse io il guardiano di mio fratello?.

La correzione fraterna non รจ la recriminazione. Non vado dall’altro per colpevolizzarlo. Spesso possiamo credere che la nostra iniziativa sia animata dal desiderio del bene dell’altro, quando in realtร  nel nostro cuore ancora cova il risentimento, ancora brucia la ferita, e quindi il modo nel quale faremo la correzione trasmetterร  non sollecitudine positiva nei confronti dell’altro, ma desiderio di rivincita. Stiamo attenti dunque: la correzione fraterna non รจ una forma di rivalsa. Per sfuggire a queste insidie, il Vangelo ci offre due preziosi criteri di autentica correzione fraterna.

Il primo รจ la libertร  interiore alla quale si accede solo se il perdono รจ stato autentico. Il perdono ci libera e ci permette di parlare in modo tale che l’altro percepisca da parte nostra una sollecitudine autentica nei suoi riguardi.

Il secondo รจ il ruolo della comunitร . Per discernere se la mia intenzione di correggere il fratello รจ sincera e non inquinata da un desiderio magari inconscio di rivincita, รจ necessario il confronto. Cosรฌ, ogni volta che sentiamo la responsabilitร  – perchรฉ รจ una responsabilitร  – di effettuare una forma qualsiasi di correzione fraterna, dobbiamo consigliarci con una o piรน persone, perchรฉ ci aiutino a capire se siamo nelle disposizioni giuste.

Aggiungiamo che talvolta fa bene aiutare l’altro a rendersi conto di quanto ci abbia ferito facendoci del male. Nel quadro della correzione fraterna รจ dunque legittimo esporre al fratello il dolore che ci ha causato con il suo comportamento. Perรฒ รจ importante che questo dolore sia giร  stato serenamente assunto e si sia pacificato in modo tale da non riversarsi sul fratello con amarezza, ma solo per aiutarlo a diventare piรน consapevole della portata delle sue azioni.

Spesso perรฒ la correzione fraterna si rivelerร  impossibile. L’altro รจ troppo ferito, troppo chiuso su se stesso, troppo aggressivo. Non per colpa sua ma a causa della sua storia e del male che ha subito anche lui, il fratello non รจ nelle disposizioni giuste per poter accogliere la correzione fraterna della quale avrebbe bisogno. Questi sono i casi nei quali il solo rimedio possibile รจ nella preghiera, memori della promessa di Gesรน: Impossibile agli uomini, ma a Dio tutto รจ possibile.

La preghiera di intercessione degli uni per gli altri ottiene dal Padre tutto. Sovente, la sola forma di correzione fraterna possibile sarร  quella che si effettuerร  attraverso questa preghiera ardente, insistente: โ€œSignore, permetti che si creino le circostanze attraverso le quali possa avere luogo un incontro autentico con chi mi ha fatto del male, non per riversare amarezza su di lui, non per recriminare, ma per crescere insieme, per aiutarci reciprocamente ad accedere a quel perdono, a quella riconciliazione, a quella pace che tu solo puoi e vuoi darciโ€.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 10 settembre 2017 anche qui.

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 18, 15-20
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซSe il tuo fratello commetterร  una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterร , avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterร , prendi ancora con te una o due persone, perchรฉ ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterร  costoro, dillo alla comunitร ; e se non ascolterร  neanche la comunitร , sia per te come il pagano e il pubblicano.
In veritร  io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarร  legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarร  sciolto in cielo.
In veritร  io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che รจ nei cieli gliela concederร . Perchรฉ dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lรฌ sono io in mezzo a loroยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 10 – 16 Settembre 2017
  • Tempo Ordinario XXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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