Gesรน ha ucciso Dio?
ยซDio รจ morto! Dio resta morto! E noi lโabbiamo ucciso!โ scrive Friedrich Nietzsche nei sui scritti. Il filosofo vissuto nella seconda meta del XIX secolo vede tutto il sistema religioso cristiano-giudaico al collasso proprio a causa dei cambiamenti dellโumanitร per il rapido progresso culturale e scientifico.
Mentre studiavo filosofia al liceo e poi anche durante gli studi della teologia mi ha sempre colpito questa affermazione forte che sicuramente non lascia indifferenti coloro che si rifanno ad una religione e che sono immersi in insegnamenti e tradizioni religiose.
Qualche anno fa si vedevano spesso delle scritte lungo le strade, fatte con lo spray, dove lโaffermazione contraria a quella del filosofo tedesco, era diretta e semplice: โDio cโรจโ. Chi le lasciava ovunque voleva gridarlo a chi frettolosamente viaggiava lontano dai luoghi di culto dove solitamente questa affermazione si dร per scontata, ma forse non lo รจ.
Dio รจ morto? Ha ragione Nietzsche che ad ucciderlo รจ stato lโuomo? Oppure โDio cโรจโ?
Se Dio รจ morto penso che ad ucciderlo sia stato proprio lโuomo Gesรน. Gesรน ha ucciso Dio, o almeno unโidea sbagliata di Dio, perchรฉ ha voluto scrivere con la sua vita e soprattutto con la sua morte che โDio cโรจโ davvero, ma per accorgersene bisogna uccidere quello sbagliato che spesso adoriamo e seguiamo piรน di quello di Gesรน.
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ร questo il significato del racconto del Vangelo di questa domenica. Lโevangelista Luca ci presenta un dialogo semi-assurdo tra due idee diverse di Dio, quella dei cosiddetti sadducei, una setta allโinterno del mondo ebraico al tempo di Gesรน, e quella di Gesรน stesso. Luca ci avverte subito che i sadducei sono quelli che non credono nella resurrezione e pensano che lโorizzonte della vita umana sia solo quello attuale, senza una visione che veda oltre la vita, oltre la concretezza umana. Tutto si risolve in qui e ora, in quello che accumuliamo e possediamo, e Dio ha solo il compito di darci delle leggi da rispettare, le regole da eseguire in modo che la nostra vita sia piรน felice e ricca possibile. La religione ha questo compito, darci un contenitore preciso di regole e tradizioni, in una struttura ben definita che ci sostenga nel cammino terreno. Questi sadducei pongono una questione assurda a Gesรน per prenderlo in giro, vogliono prendere in giro lui e tutti coloro che credono nella resurrezione, nella vita che va al di lร della morte.
Gesรน ovviamente non sta a questo giochetto e alla storiellina assurda della donna dai sette mariti. Gesรน apre uno squarcio verso il cielo e lo presenta non come una gabbia di regole ma come luogo di vita, una vita che influenza anche la nostra. Gesรน stesso cammina spedito verso la sua morte perchรฉ si fida del Dio della vita, il Dio vivente e dei viventi. Teme la morte ma non ne รจ schiavo. Ha paura anche lui della sofferenza e vorrebbe vivere fisicamente a lungo, ma non รจ frenato dalla paura e sente che il suo Padre celeste รจ appunto un Padre, fonte e origine della vita che non la tiene per se ma la comunica. Gesรน vuole โuccidereโ il Dio dei sadducei, un Dio tutto regole e fondamentalismi religiosi che rischiano di frenare la vitalitร di Dio, relegandolo in schemi fissi e liturgie statiche. Senza speranza in una vita che va oltre la morte la fede davvero diventa inutile e pesante, e alla fine, come dice Nietzsche, รจ meglio โuccidereโ anche noi questo Dio e liberarcene in fretta.
Gesรน con il suo slancio vitale che dona speranza a tutti coloro che erano abbandonati, rifiutati, malati, giudicati e peccatori, mostra un Dio vivo che vuole credenti viventi nellโamore. Gesรน non fonda una religione ma indica la strada verso Dio e la strada che Dio percorre verso lโuomo, ogni uomo, in ogni situazione e lungo qualsiasi strada. La religione, con le sue regole e tradizioni รจ solo un mezzo necessario ma non รจ il fine dellโincontro con Dio. Dio cโรจ nella religione ma anche oltre. Abbiamo bisogno della nostra religione con la sua lunga e contraddittoria storia fatta di uomini e donne, anche perchรฉ senza di essa non avremmo Cristo e il suo Vangelo, non avremmo un qualcosa che ci unisce in un cammino. Ma la meta รจ e rimane Dio, il vivente, colui che รจ oltre la morte non solo in senso temporale ma anche ora.
โDio รจ morto, Marx pure, e anche io non mi sento molto beneโ diceva ironicamente Eugene Ionesco, drammaturgo francese di origini rumene, ma forse รจ bene che il Vangelo ci metta in discussione e ci faccia stare un poโ male, cosรฌ riusciamo a far morire quel Dio falso che spesso abita in noi e nelle nostre comunitร e facciamo risorgere il vero Dio, quello del Vangelo, quello di Cristo.
Letture della
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il re dellโuniverso ci risusciterร a vita nuova ed eterna.
Dal secondo libro dei Maccabรจi
2 Mac 7,1-2.9-14
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In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
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Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: ยซChe cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padriยป.
ย
[E il secondo,] giunto allโultimo respiro, disse: ยซTu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dellโuniverso, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterร a vita nuova ed eternaยป.
ย
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: ยซDal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perchรฉ da lui spero di riaverle di nuovoยป. Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
ย
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: ยซร preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarร davvero risurrezione per la vitaยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 16 (17)
R. Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi lโorecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non cโรจ inganno. R.
ย
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io tโinvoco poichรฉ tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me lโorecchio, ascolta le mie parole, R.
ย
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
allโombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerรฒ il tuo volto,
al risveglio mi sazierรฒ della tua immagine. R.
Seconda Lettura
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 2,16 – 3,5
ย
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesรน Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
ย
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perchรฉ la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo รจ anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non รจ di tutti. Ma il Signore รจ fedele: egli vi confermerร e vi custodirร dal Maligno.
ย
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo giร lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori allโamore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-38
ย
In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi โ i quali dicono che non cโรจ risurrezione โ e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. Cโerano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร moglie? Poichรฉ tutti e sette lโhanno avuta in moglieยป.
ย
Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve Lc 20,27.34-38
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
ย
In quel tempo, disse Gesรน ad alcuni sadducรจi, i quali dicono che non cโรจ risurrezione:
ย
ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
ย
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
