Commento al Vangelo del 10 luglio 2018 – Monastero di Bose

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Il vangelo che abbiamo ascoltato ci narra alcuni incontri di Gesรน: due ciechi, un malato psichico, alcuni diffamatori, le folle.

Piรน che di incontri si tratta da parte di Gesรน di unโ€™immersione progressiva – sempre piรน giรน – nella messe abbondante dellโ€™umanitร , nella carne dellโ€™uomo, nella sua propria carne, nel suo mistero (cf. Gv 1,14: โ€œIl Verbo si fece carneโ€). Conosce gli altri, conosce se stesso e la sua missione.

Una coppia di ciechiโ€ฆ รจ paradossale: cosa hanno da dirsi e da vedere lโ€™uno nellโ€™altro due ciechi? Sappiamo, anzi, che talora il male chiude e separa, piuttosto che unire. Cโ€™รจ tuttavia una forza dellโ€™amicizia, della relazione, che va oltre un problema fisico. Se รจ vero che nulla ci puรฒ separare dallโ€™amore di Cristo (cf. Rm 8,35.39), impariamo anche che nulla ci puรฒ separare dallโ€™amore dellโ€™uomo, neanche il piรน grande impedimento.

Un muto indemoniatoโ€ฆ un uomo talmente alienato, rivoltato che non riesce a verbalizzare, รจ come imploso, blindato dallโ€™interno.

La diffamazione (dei farisei): la diffamazione va situata al livello delle due esperienze di cui sopra, รจ un problema profondo di comprensione, di comunicazione. Non si รจ fatto i conti con se stessi e si riversa allโ€™esterno, contro gli altri, quello che non siamo in grado di risolvere dentro di noi. รˆ un meccanismo terribile, scaricare allโ€™esterno una sofferenza, che simultaneamente continua a ri-generarsi in noi, e ci divora.

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Infine le folle, stanche, sfinite, senza una guidaโ€ฆ una sintesi di tutte le situazioni precedenti.

Gesรน โ€œsentรฌ compassioneโ€ (9,36). Alla lettera: โ€œgli si commossero le viscereโ€. รˆ un movimento verso lโ€™esterno, ma anche verso lโ€™interno, verso se stesso, รจ capire gli altri, ma anche se stesso. รˆ compassione non solo umana, ma anche divina: implica dono di sรฉ, consegna, discesa. โ€œPrima ha patito, poi รจ discesoโ€ scrive Origene (Omelie su Ezechiele VI,6). Non รจ un sentimento esterno, รจ un appello interno, che in Gesรน aveva una portata assolutamente unica, come unica era la sua vocazione.

La compassione di Gesรน non รจ solo struggimento a causa di una sofferenza, ma รจ assunzione della sua vita: โ€œMi hai preparato un corpoโ€ฆ allora ho detto ecco io vengo!โ€ (Eb 10,5.7).

Da questa consapevolezza nasce la sua richiesta: โ€œPregate il Signore della messe perchรฉ mandi operai nella sua messeโ€. รˆ Gesรน lโ€™operaio del Padre. Ma questo coinvolge anche noi: โ€œManda me!โ€ รจ la sintesi di ogni preghiera, diceva un saggio!

Nessuna spiritualitร  a basso prezzo, memori di un detto dei padri del deserto: โ€œChi fa lโ€™angelo, fa la bestia!โ€. Ricominciare piuttosto da capo, ogni giorno, a โ€œpercorrere tutte le cittร  e i villaggiโ€ (9,35).

โ€œInebriabo te lacrima meaโ€ (Is 16,9) stava scritto su un altare di una piccola chiesa dove andavo da ragazzo. Quella frase che il mio โ€œlatinorumโ€ rendeva ancor piรน intrigante, lโ€™ho portata inavvertitamente con me, e oggi mi sembra di intuirla appena un poโ€™ di piรน. Le lacrime sono anche una grande forza, sono lacrime di uomini, ma anche lacrime di Dio.

fratel Lino della comunitร  monastica di Bose

Mt 9, 32-38
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, presentarono a Gesรน un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciรฒ a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: ยซNon si รจ mai vista una cosa simile in Israele!ยป. Ma i farisei dicevano: ยซEgli scaccia i demรฒni per opera del principe dei demรฒniยป.
Gesรน percorreva tutte le cittร  e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermitร . Vedendo le folle, ne sentรฌ compassione, perchรฉ erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perchรฉ mandi operai nella sua messe!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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